The Alpinist, una anteprima

The Alpinist è la storia del giovane climber canadese Marc-André Leclerc. Mai sentito nominare? Beh, non lo dimenticherete una volta che avrete visto questo film”. Matthew Bond The Mail on Sunday  (UK)

di Gigi Marchitelli

Questa volta giochiamo d’anticipo: The Alpinist è appena uscito nelle sale degli Stati Uniti e non lo vedremo in Italia fino al 2022 almeno. La Senders film e il regista Peter Mortimer, insieme a Nick Rosen, hanno iniziato la produzione di questo film/documentario qualche anno fa, attratti da una giovanissima stella canadese del free climbing – l’arrampicata libera, realizzata con un minimo di attrezzatura: Marc-André Leclerc, appunto. Classe 1992, noto per aver affrontato alcune delle più difficili pareti del mondo in solitaria, anche invernale – l’Emperor Face sul Monte Robson, in Canada e la Torre Egger in Patagonia. Al centro del documentario c’è però un’altra impresa compiuta da Leclerc in Patagonia nel 2015: la scalata in solitaria del Cerro Torre, una montagna celebre non solo per la sua ripidissima parete di mille metri, ma anche per essere stata violata per la prima volta dai nostri “Ragni di Lecco”, nel gennaio del 1974. Leclerc intraprende qui un’avventura storica, che ridefinirà ciò che è possibile nell’arrampicata in solitaria.
Per seguirlo è stata messa in piedi una ragguardevole squadra di operatori/scalatori, i cameraman, nonché alpinisti di livello, Jon Griffith, Austin Siadak e Brett Lowell: questa volta la citazione dei loro nomi è necessaria, viste le riprese mozzafiato che hanno realizzato.
Ma il documentario – che vede la partecipazione di molti alpinisti di livello ed esperti, a partire dal nostro Reinhold Messner fino a Bernadette McDonald passando per Sean Villanueva, Jeff Mercier, David Smart, Alex Honnold, Barry Blanchard e a cui hanno partecipato la madre di Leclerc, Michelle Kuipers e la fidanzata, anch’essa scalatrice, Brette Harrington – non documenta solamente una impresa alpinistica o un singolo alpinista e i suoi exploit.

Il trailer ufficiale di The Alpinist

The Alpinist è un manifesto, il manifesto dello stile alpino, portato all’estremo da Leclerc. Il quale, da parte sua, non dev’essere stato un soggetto facile da seguire. E non solo per la sua tecnica inarrivabile. Marc-André era un uomo che seguiva innanzitutto una visione, che aveva nel sangue quello che faceva e non si curava di altro. Un ragazzo dolce, sensibile, ma tenace. Un nomade, timido, che non possedeva un telefono, o un’automobile, riluttante di fronte alle telecamere e che durante le riprese abbandonava la troupe per realizzare una solitaria senza testimoni. L’approccio di Leclerc è l’essenza dell’avventura in solitario e il regista Peter Mortimer fatica non poco a tenere il passo con il suo soggetto.
Perché si sceglie di affrontare con pochissimi mezzi un ambiente così estremo e pericoloso come una parete verticale di granito, in quota e per di più ghiacciata? È la madre di Leclerc a raccontarci il suo percorso: a 9 anni arrampicava in palestra, a 14 anni effettuava le sue prime arrampicate senza corda di protezione sulle montagne attorno casa. Scalare era la sua vita, si potrebbe dire con un’espressione semplice e un po’ banale. Più precisamente, ce lo spiega lui stesso: “Quando arrampico è difficile spiegare quale sia l’ingrediente magico… è quasi come se fosse una specie di innocenza e curiosità nell’ispirazione per l’avventura, che determina uno stato mentale aperto e ricettivo. È terribilmente difficile da spiegare. Un po‘c ome è difficile ricordare l’esatta sensazione di essere un bambino che scopre qualcosa di meraviglioso e nuovo, perché è una sensazione troppo lontana dal nostro stato mentale adulto per coglierla davvero in modo tangibile“.

Marc André Leclerc è scomparso il 5 marzo 2018 a soli 25 anni, insieme a e Ryan Johnson, 34 anni, dopo aver postato su Instagram, dalla vetta della Quarta Torre di Mendenhall, in Alaska, un panorama magnifico. Il 7 Marzo non sono rientrati come previsto ed è stato lanciato l’allarme. Purtroppo, dopo giorni di maltempo e speranze, un elicottero del Soccorso ha avvistato un anello di corda per discesa doppia, legato attorno a una roccia sulla cima della vetta e duecentro metri più in basso due corde sparpagliate , del colore usato dai due, in una zona fessurata e coperta di neve. L’evidente segno della caduta mortale per i due alpinisti, forse sepolti da una valanga.
La vicenda è raccontata nel documentario, che si chiude su questa tragedia e sul ricordo che Marc-André lascia ai suoi cari.

Il mio ricordo, la mia impressione dopo aver visto questo documentario, è quella di un giovane uomo felice, meraviglioso e pieno d’amore, grato di poter realizzare la sua visione e di vivere in pieno la sua avventura.

The Alpinist, di Peter Mortimer e Nick Rosen
Nazione: USA
Anno: 2021
Genere: documentario, drammatico, sportivo
Durata: 82′
Speriamo presto in Italia, almeno in streaming

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