Chi siamo

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Nando

Professionista dal 1984, mi sono sempre occupato di sport, in particolare di ciclismo. D’altronde, non poteva essere altrimenti per chi è nato a Paglieta (Chieti) che ha ospitato dieci arrivi di tappa della Tirreno-Adriatico. Qui hanno vinto tra gli altri Roger De Vlaeminck (1977), Franco Bitossi (1978), Vittorio Algeri (1979), tre volte Moreno Argentin (1983, 1987, 1992), lo svizzero Erich Mächler (1988), due volte Paolo Bettini (1999, 2004), Oscar Freire (2006).
Esordisco al Guerin Sportivo in qualità di segretario di redazione grazie a Serena Zambon e Italo Cucci; tre anni da caposervizio sport a Il Centro prima di passare al Corriere dello Sport alla vigilia del Mondiale di calcio 1990. Qui, ho fatto di tutto: in mezzo a una quindicina d’anni di ciclismo, anche cronista di calcio al seguito del Cagliari e conclusione di carriera seguendo la politica sportiva del CONI. Mi piacciono tutti gli sport, perché grazie allo sport mi sono sempre divertito tanto e per tanto tempo ancora vorrei continuare a divertirmi.

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Chiara

Geologa di professione, sportiva per passione. Cresco in una famiglia dove lo sport si è sempre praticato, visto e letto tanto. Fino ai vent'anni circa seguo con molto interesse il calcio, ho anche l'abbonamento allo stadio. La stagione dei grandi scandali mi fa perdere interesse, ed è allora che inizio a focalizzarmi maggiormente su altri sport. Gli esordi di Federica Pellegrini coincidono con la mia folgorazione per il nuoto e assistere ai Mondiali di Roma 2009 è ancora oggi uno dei miei ricordi sportivi più belli. Ma non c'è solo il nuoto nella mia vita: mi piacciono generalmente tutti gli sport olimpici e seguo anche sport considerati più di nicchia. Negli ultimi due anni ho iniziato a seguire con più costanza il biathlon.

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Luigi (Gigi)

Deluso dal calcio, che ho smesso di seguire dopo la morte di Gigi Meroni, mi dedico all’alpinismo e allo sci di fondo, passo lento ma costante, fino a quota 4.000 e oltre. Grafico di mestiere, con lo stesso passo ho affrontato per anni la cronaca sui giornali locali per approdare poi alla stampa internazionale grazie al World Youth Day, che seguo da trent’anni e grazie al quale ho viaggiato in tutto il mondo. Nella vita ho scritto di tutto, dalla storia del museo dell’Opinel al concetto della verità in Guglielmo da Ockham, perché non di sport? 

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Pamela

Lo dichiaro subito: non sono una sportiva. Però, se vale qualcosa ai fini di questa avventura, da adolescente il mio mito televisivo era Donatella Scarnati e sognavo di diventare una giornalista come lei! Molto appassionata di storia antica, la mia scelta universitaria è ricaduta sullo studio della Storia del Cristianesimo antico e dell’ebraico biblico. Negli anni dell’università a Roma, lo sport l’ho incrociato solo grazie ad allegre incursioni agli Internazionali di Tennis per veder giocare il mio tennista preferito, Marcelo Rios, e ai tentativi (falliti) di frequentare una piscina o di correre per rimanere in forma. Eppure, il mio sogno adolescenziale – sopito negli anni – è rimasto sempre lì e, pur lavorando da molti anni in un ufficio comunicazione e sia specializzata in comunicazione sociale, non l’ho ancora realizzato. Oggi, scrivere della bellezza dello sport, del coraggio di sfidare i propri limiti e di vite dedicate a dare il meglio di sé mi sembra l’incredibile occasione che la vita mi offre per mettermi alla prova in un mondo – quello dello sport –che tanto mi attrae e per tentare di sentirmi Donatella, anche solo per un minuto..

L'associazione Sportopolis

L’associazione Sportopolis nasce dalla mente di un gruppo di appassionati di sport. Sportopolis ha come obiettivo promuovere la cultura sportiva come strumento privilegiato di sostegno allo sviluppo sociale, allo sviluppo culturale e alla sostenibilità ambientale. 

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