Diritto e rovescio, storie di tennis

Massimo Grilli, tutta una carriera giornalistica spesa per il Corriere dello Sport-Stadio, racconta ai lettori di Sportopolis.it le grandi sfide del tennis attuale. 

Jannik, Carlos e le grandi sfide del tennis

di Massimo Grilli

Quale morale trarre dai primi tre mesi di partite? Che il dominio del numero 1 del mondo Nole Djokovic – che ha vinto lo Slam australiano e poi ha dovuto saltare i primi due “Masters 1000” della stagione per non essersi sottoposto al vaccino anticovid, indispensabile in questi giorni per entrare negli Usa – è minacciato da due grandi avversari quali Alcaraz, vincitore a Indian Wells, e Medvedev, che di tornei ne ha conquistati già quattro (l’ultimo, domenica scorsa a Miami) e che ha inflitto al campione serbo l’unica sconfitta del 2023.

Alle loro spalle, aspettando il ritorno in campo di Nadal, brilla la stella di Jannik Sinner, semifinalista in California e finalista domenica a Miami. La semifinale in Florida con Alcaraz, che ci ha tenuti svegli venerdì notte, è stata di gran lunga la migliore partita dell’anno, con alcuni punti che continuano a fare sul web il giro del mondo, uno splendido spot per il tennis moderno alla disperata ricerca di epigoni dei “big three” e un nuovo segnale di una rivalità che è destinata a caratterizzare le prossime stagioni.

Tutti gli sport vivono di grandi sfide, di confronti diretti tra campioni, e il tennis naturalmente non fa eccezione. Gli appassionati di una certa età ricordano le due finali giocate a Wimbledon tra Borg e McEnroe, una delle quali è diventata anche un film, ma i duelli tra lo svedese di ghiaccio e il genio statunitense alla fine furono soltanto 14 (in parità, 7-7, il conto delle vittorie), molti meno rispetto a quelli tra Sampras e Agassi (34, 20-14 in favore di Pistol Pete), Edberg e Becker (35, con tre finali a Wilmbledon di fila, e Boris in vantaggio per 25 a 10), Lendl e McEnroe (36, 21 le vittorie di Ivan contro le 15 di John).

Nulla poi in confronto alle 164 partite che secondo gli statistici hanno visto di fronte negli anni Sessanta e Settanta due grandissimi campioni come Ken Rosewall e Rod Laver, protagonisti per tanti anni nell’universo parallelo dei professionisti, dove le sfide erano quasi quotidiane. Laver è in vantaggio per 89 vittorie contro 75, ma la cosa curiosa è che i due si sono affrontati in tornei dello Slam appena due volte.

La storia del tennis moderno è stata invece scritta in larga parte dai tre grandi, Federer, Nadal e Djokovic, e dai loro confronti diretti, spesso epici. Il record appartiene alle 59 sfide tra Djokovic e Nadal (Nole in vantaggio per 30 a 29), seguito dai 50 incroci tra Djokovic e Federer (27-23 per il serbo) e dalle 40 partite giocate tra Nadal e Federer, con Rafa avanti per 24 successi contro 16.

Siamo lontani però dagli 80 incroci tra Martina Navratilova e Chris Evert, con la mancina di Praga in vantaggio per 43 a 37. Da parte loro, Sinner e Alcaraz sono appena arrivati a quota 7 (4-3 il computo in favore dello spagnolo) ma la giovane età (Jannik è classe 2001, Carlos addirittura 2003) è tutta a loro favore.

Il divertimento, per noi appassionati di tennis, è appena iniziato. 

(foto: il russo Daniil Medvedev – in maglietta azzurra – tiene in mano il trofeo dei Miami Open 2023 dopo aver vinto la partita contro l’italiano Jannik Sinner – in maglietta granata – durante la finale del singolare maschile dei Miami Open 2023 all’Hard Rock Stadium di Miami, Florida, USA, il 02 aprile 2023. @Ansa-EPA)

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