Il nuoto di fondo: la maratona in acqua
di Chiara Aruffo
La storia

Le prime gare di nuoto in acque libere sono probabilmente quelle organizzate dagli Antichi Romani nel biondo Tevere. Nel 1875 il Capitano Matthew Webb compie la prima traversata della Manica, portando così popolarità al nuoto di fondo. Le gare di nuoto delle prime tre edizioni delle Olimpiadi moderne in realtà non si svolgono in piscina: ad Atene 1896 si nuota nella Baia di Zea, a Parigi 1900 nella Senna, a Saint Louis 1904 in un bacino artificiale. Nel 1926 è la volta della prima donna ad attraversare la Manica: Gertrude Ederle. Nel 1954 un gruppo di amatori e nuotatori professionisti fonda la Fédération Internationale de Natation Longue Distance, che nel 1963 in seguito a una scissione diventa la World Professional Marathon Swimming Federation. Il nuoto in acque libera diventa un evento ufficiale dal 1991, quando la FINA lo include nel programma dei Mondiali di nuoto di Perth. L’esordio olimpico avviene in occasione di Pechino 2008.
A livello internazionale, l’organo federale è la Fédération Internationale de Natation (FINA) fondata nel 1908 durante le Olimpiadi di Londra. In Italia, il nuoto è governato dalla Federazione Italiana Nuoto (FIN), fondata nel 1899 come Federazione Rari Nantes e entrata nel CONI come FIN nel 1928.

Resistenza e strategia
Il nuoto di fondo è praticato in nelle cosiddette “acque libere” ovvero mari, fiumi e laghi. Nelle competizioni internazionali le distanze delle gare sono 5 km, 10 km e 25 km, ma la gara olimpica si disputa solo sui 10 km. La competizione dura circa due ore e dato l’enorme dispendio fisico dei nuotatori, gli allenatori li riforniscono regolarmente di acqua a cibo. Le mute possono essere utilizzate con temperature dell’acqua minori di 20 °C, e sono obbligatorie al di sotto dei 18 °C. La gara si svolge normalmente in un circuito segnalato da boe, ed è fortemente influenzata dalle condizioni atmosferiche. La strategia è quindi un elemento fondamentale per i nuotatori che devono sfruttare al meglio onde e correnti. Il graduale spostamento delle gare in acque meno agitate (come ad esempio il Serpentine Lake, bacino artificiale che ha ospitato la gara di Londra 2012), ha aperto di fatto le porta a nuotatori provenienti dalla piscina. È questo il caso anche per l’italiano Gregorio Paltrinieri che a Tokyo parteciperà sia alle gare in vasca che in quella in acque libere.

Giochi Olimpici

Il nuoto in acque libere fa il suo esordio ufficiale a Pechino 2008 con la gara di 10 km maschile e femminile. Sia a Pechino 2008 che a Londra 2012 la competizione si è svolta in laghi all’interno di parchi pubblici, di fatto riducendo il fattore atmosferico e favorendo atleti provenienti dalla piscina. Per le Olimpiadi di Tokyo, le gare sono previste all’Odaiba Marine Park, su un circuito di 1.66 km da ripetere sei volte. Non è escluso però un cambio di location in quanto le previsioni tidali (legate alle maree) del 2021 porterebbero variazioni di profondità significative alcune parti del circuito.
Il medagliere olimpico vede al comando l’Olanda con 3 medaglie d’oro (di cui due vinte a Rio 2016), seguita da Ungheria, Russia e Tunisia tutte e tre con una medaglia d’oro.
L’Italia ha partecipato a tutte e tre le edizioni olimpiche, vincendo due medaglie. A Londra 2012 Martina Grimaldi ha vinto la medaglia di bronzo, mentre a Rio 2016 Rachele Bruni ha vinto l’argento.
Tokyo 2020
Alle Olimpiadi di Tokyo 2020 sono in programma 2 eventi di nuoto di fondo. Parteciperà un totale di 50 atleti (25 uomini e 25 donne).
Parte dei pass olimpici sono stati assegnati in base ai risultati dei Mondiali 2019. I posti rimanenti sono stati assegnati in un evento di qualificazione 2021, sempre garantendo la rappresentatività dei continenti. Due posti (uno per genere) sono riservati al Giappone, in qualità di nazione ospitante. L’Italia ha ottenuto 3 pass olimpici grazie ai risultati dei Mondiali 2019: Gregorio Paltrinieri e Mario Sanzullo nell’evento maschile e Rachele Bruni nella gara femminile. La regola che prevede che una nazione che abbia già qualificato un atleta ai Mondiali 2019 non possa partecipare all’evento qualificante 2021 ha privato l’Italia della possibilità di qualificare la seconda donna. Un vero peccato, in quanto Arianna Bridi, che è arrivata fuori dalle prime dieci ai Mondiali 2019, è certamente una delle atlete più forti del circuito.
Eventi maschili | Eventi femminili |
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10 km Nuoto di fondo | 10 km Nuoto di fondo |
