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Tiro con l’arco paralimpico: un bersaglio d’oro per l’Italia

di Chiara Aruffo

La storia

Pittogramma tiro con l'arco paralimpico Tokyo 2020
Pittogramma del tiro con l’arco paralimpico creato per Tokyo 2020 (Copyright Olympics)

Nel 1946, il tiro con l’arco viene proposto per la riabilitazione dei veterani di guerra con lesioni al midollo spinale. La prima competizione per atleti disabili avviene due anni dopo, nel 1948, in occasione dei Giochi di Stoke Mandeville (UK), evento per i veterani di guerra organizzato in concomitanza con i Giochi Olimpici di Londra, considerati l’antenato dei Giochi Paralimpici. Nel 1960, il tiro con l’arco, riservato ad atleti con lesioni al midollo spianale, è tra gli otto sport in programma ai primi Giochi Paralimpici ufficiali di Roma. In A Barcellona 1992, vengono ammessi anche atleti affetti da altre disabilità. La classificazione attuale è stata stabilita in occasione dei Campionati Mondiali del 1998.  

Nel 2009, il tiro con l’arco per disabili passa ufficialmente sotto l’egida dell’allora Federation International de Tir à l’Arc (FITA), rinominata nel 2011 World Archery Federation (WA). Contemporaneamente, in Italia la Federazione Italiana Tiro con l’Arco (FITARCO) è riconosciuta come Federazione Sportiva Paralimpica dal Comitato Italiano Paralimpico (CIP). Un passo quasi scontato, considerando che gli arcieri paralimpici da sempre gareggiano al pari dei cosiddetti “normodotati”. A partire dal 2020 la Fitarco ha anche firmato un protocollo d’intesa con la Federazione Italiana Sport Paralimpici degli Intellettivo e Relazionali (FISDIR) per l’inclusione degli arcieri con disabilità intellettiva e relazionale.

Storia tiro con l'arco

Arco ricurvo e compound, classi di sport

A differenza dei Giochi Olimpici dove nelle gare viene utilizzato solamente l’arco ricurvo (detto appunto olimpico), alle Paralimpiadi è presente anche la categoria arco compound. Le classi di sport sono evolute nel corso degli anni, e quelle attualmente riconosciute dalla World Archery Federation sono tre. Open: atleti con disabilità agli arti inferiori, possono essere sia in carrozzina che in piedi (accorpa infatti le vecchie classi W2 e ST); W1: in carrozzina, disabilità che interessa sia gli arti inferiori che quelli superiori; Visually impaired (V1, V2/3): atleti non vedenti (V1) o ipovedenti (V2/V3). Così come le classi di sport, anche gli eventi paralimpici sono mutati nel corso del tempo. A Tokyo 2020 le tipologie di gare individuali saranno tre: individuale W1, Individuale Compound Open e Individuale Ricurvo Open. Saranno inoltre presenti tre gare a squadre: W1 Team Mixed, Compound Team Mixed, Ricurvo Team Mixed. Gli atleti della classe Visually Impaired non partecipano ai Giochi Paralimpici. Le regole della competizione sono molto simili a quelle per normodotati, la distanza e la grandezza del bersaglio variano a seconda delle categorie. Nel Ricurvo Open il bersaglio ha 10 cerchi concentrici, misura 122 cm ed è posto a una distanza di 70 m, nel Compound Open il bersaglio conta 6 cerchi concentrici, misura 48 cm ed è posto a una distanza di 50 m, mentre negli eventi W1 il bersaglio ha 10 cerchi concentrici, misura 80 cm ed è posto a una distanza di 50 m.

Il tiro con l’arco è anche tra i pochissimi sport in cui atleti disabili hanno partecipato sia ai Giochi Olimpici che Paralimpici, come nel caso di Neroli Fairhall (Nuova Zelanda), Zahra Nemati (Iran) e dell’azzurra Paola Fantato (Atlanta 1996).

paola fantato tiro con l'arco
Paola Fantato durante una gara (fonte: FITARCO)

Giochi Olimpici

Schema riassuntivo Tiro con l'arco paralimpico Paralimpiadi Tokyo 2020

Il tiro con l’arco è presente nel programma delle prime Paralimpiadi di Roma 1960. L’evento Team Mixed ha esordito ai Giochi di Rio 2016, dove sono state anche introdotte le classificazioni attuali che fino ad allora prevedevano eventi diversi per gli atleti in piedi (ST) e quelli in carrozzina con disabilità agli arti inferiori (W2), che oggi competono insieme nella classe Open.

Il medagliere paralimpico vede ai primi tre posti Gran Bretagna, Stati Uniti e Corea del Sud.  

L’Italia conferma l’affinità con questo sport anche nel settore paralimpico, in cui ha conquistato ben 30 medaglie paralimpiche e da 10 edizioni consecutive sale sempre sul podio. Tra gli atleti che hanno fatto la storia di questo sport: Paola Fantato, 5 partecipazioni paralimpiche e 8 medaglie conquistate, e Oscar De Pellegrin con 4 partecipazioni e 4 medaglie.

Tokyo 2020

Il tiro con l’arco alle Paralimpiadi di Tokyo 2020 vedrà la partecipazione di 140 atleti (80 uomini e 60 donne) in 9 eventi. I posti a disposizione sono stati assegnati principalmente in base ai risultati dei Campionati del Mondo 2019, con i restanti posti che saranno decisi nei tornei di qualificazione continentale e nel torneo di qualificazione finale. Sei posti (tre per genere) sono riservati alla nazione ospitante (Giappone), e dodici rimangono a disposizione della Commissione bipartita con l’obiettivo di assicurare la rappresentanza di tutti e cinque i continenti. Da sottolineare che il pass viene assegnato per nazione, ad eccezione dei posti riservati alla Commissione bipartita che sono assegnati ai singoli atleti. L’Italia ha conquistato 8 pass di cui 3 nel ricurvo con Stefano Travisani, Elisabetta Mijno, Vincenza Petrilli; 4 nel compound con Matteo Bonacina, Giampaolo Cancelli, Eleonora Sarti, Maria Andrea Virgilio; uno nel W1 con Asia Pellizzari.

Eventi maschiliEventi femminiliEventi misti
Individuale W1Individuale W1Torneo a squadre W1
Individuale Compound OpenIndividuale Compound OpenTorneo a squadre Compound Open
Individuale Ricurvo OpenIndividuale Ricurvo OpenTorneo a squadre Ricurvo Open
Statistiche tiro con l'arco Tokyo 2020

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