Sollevamento pesi: in equilibrio tra strappo e slancio
di Chiara Aruffo
La storia

Antichi Egizi e Greci, ma anche le antiche civiltà cinesi, praticavano il sollevamento pesi come prova di forza e potenza. Ippocrate, considerato il padre della medicina, aveva stilato un programma di esercizi ginnici comprendenti anche il sollevamento pesi per la prevenzione delle malattie osteoarticolari. Lo sviluppo della disciplina sportiva risale invece al diciannovesimo secolo, quando prove di forza furono introdotte nei circhi e nei teatri. Nel 1891 si tiene a Londra la prima competizione internazionale con sette atleti provenienti da sei nazioni. Cinque anni dopo, il sollevamento pesi è uno degli sport a comparire nel programma olimpico dei primi Giochi Olimpici moderni di Atene 1986. Da allora è stato presente quasi sempre alle Olimpiadi tranne che nel 1900, 1908 e 1912. Il movimento femminile dovrà invece attendere il 2000 per esordire a Sydney.
Nel 1905 viene fondata a Duisburg (Germania) la Amateur Athleten Weltunion, primo nucleo di federazione internazionale che include sollevamento pesi e la lotta. Dopo numerosi cambi di nome nel corso degli anni, nel 1972 viene introdotto il nome attuale International Weightlifting Federation (IWF). In Italia, il sollevamento è stato inizialmente sotto l’egida della Federazione Atletica Italiana (FAI), fondata a Milano nel 1902. Negli anni tale federazione cambierà nome più volte con l’inclusione di nuovi sport, ma il primo riconoscimento di indipendenza avviene nel 2000 quando dalla scissione della Federazione Italiana Lotta Pesi Judo Karate (FILPJK) viene creata la Federazione Italiana Pesistica e Cultura Fisica (FIPCF). Nel 2011, la federazione adotta il nome attuale: Federazione Italiana Pesistica (FIPE).

Strappo e slancio
Gli attrezzi utilizzati nel sollevamento pesi sono un bilanciere di 20 kg, lungo 2.2 m per gli uomini e 2.01 m per le donne, e dischi colorati che vengono aggiunti fino al raggiungimento del peso desiderato. Gli atleti gareggiano suddivisi in classi di peso (l’IWF dal 2018 ne riconosce 10). Ai Giochi Olimpici tali classi sono variate da un’edizione all’altra, e per Tokyo 2020 è stato deciso di far competere uomini e donne in 7 categorie in modo tale da assicurare la parità di genere. Anche in termini di specialità ci sono state numerose evoluzioni negli anni, e quelle ad oggi riconosciute sono due: lo strappo e lo slancio. Nelle prove di strappo (snatch), l’atleta deve sollevare il bilanciere sopra la testa in un unico movimento. Una volta raggiunta la posizione finale, il bilanciere deve essere tenuto ben fermo con i piedi sulla stessa linea e gambe e braccia tese. Le prove di slancio (clean and jerk) sono invece suddivise in due fasi. Nella girata, l’atleta solleva il bilanciere all’altezza delle spalle con un movimento continuo e a movimento finito le gambe devono essere distese con i piedi allineati. Nella fase successiva, la spinta, l’atleta flette nuovamente le gambe per poi ridistenderle insieme alle braccia per portare il bilanciere sopra la testa in una posizione di massima estensione. Ancora una volta, la posizione finale prevede gambe e braccia distese con piedi paralleli. Ai Giochi Olimpici gli atleti devono competere in ciascuna delle due prove per tre volte, e per il risultato finale vengono sommati il peso più alto sollevato nello strappo e quello più alto dello slancio.

Giochi Olimpici

Il sollevamento pesi viene incluso nel primo programma dei Giochi Olimpici moderni di Atene 1986. Per tre volte verrà escluso dal programma nel 1900, 1908 e 1912. Nel corso delle edizioni, le categorie di peso e le specialità sono cambiate più volte. Dai Giochi di Montreal 1976 vengono standardizzate le discipline di strappo e slancio. Le donne devono attendere più di un secolo per partecipare ai Giochi Olimpici e vengono ammesse in occasione di Sydney 2000. A Tokyo 2020 per la prima volta la parità di genere sarà assicurata, con uomini e donne che parteciperanno nello stesso numero di categorie, ovviamente con suddivisioni di peso differenti.
Il medagliere olimpico è dominato dall’ex Unione Sovietica e dalla Cina. Nelle gare femminili, la Cina ha vinto 14 delle 35 medaglie messe in palio da Sydney 2000 in poi.
L’Italia ha conquistato in totale 14 medaglie olimpiche, le prime due risalgono ad Anversa 1920. Parigi 1924 verrà invece ricordata per la storia tripletta di ori con Piero Gabetti, Carlo Galimberti e Giuseppe Tonani. Altre medaglie sono state ottenute a Amsterdam 1928, Los Angeles 1932, Melbourne 1956, Roma 1960 e Monaco 1972 ma bisogna aspettare Los Angeles 1984 per ritornare sul gradino più alto del podio con Norberto Oberburger. Ancora a zero invece il medagliere femminile.
Tokyo 2020
A Tokyo 2020 sono in programma 14 eventi di sollevamento pesi, in quanto sia uomini che donne competeranno in 7 categorie di peso. Parteciperà un totale di 196 atleti (98 uomini e 98 donne), e per la prima volta nella storia olimpica sarà assicurata la parità di genere. I primi posti a disposizione sono stati assegnati in base al ranking IWF in data 30 aprile 2021, quando i primi 8 atleti in ciascuna categoria hanno guadagnato un pass olimpico. I restanti posti sono stati assegnati su base continentale, tenendo conto del fatto che sei posti (tre per genere) erano riservati alla nazione ospitante (Giappone), mentre otto erano rimasti a disposizione della Commissione tripartita. Ogni nazione può qualificare un massimo di 8 atleti (4 uomini e 4 donne), e in ogni caso non più di uno per categoria di peso. Da segnalare che il CIO dopo Pechino 2008 ha imposto limitazioni molto severe per le nazioni con più atleti trovati positivi al doping. L’Italia ha conquistato 5 pass olimpici con Antonino Pizzolato (81 kg), Mirko Zanni (67 kg), Davide Ruiu (61 kg), Giorgia Bordignon (64 kg) e Maria Grazia Alemanno (59 kg).
Eventi maschili | Eventi femminili |
---|---|
61 kg | 49 kg |
67 kg | 55 kg |
73 kg | 59 kg |
81 kg | 64 kg |
96 kg | 76 kg |
109 kg | 87 kg |
+109 kg | +87 kg |
