Oscuro e luminosissimo
Sviluppa le coordinate… coordina tutti i pezzi, cerca le combinazioni… senti l’energia, lasciala fluire, non lasciare nessuno indietro: hai bisogno di tutti. Combatti, tu devi combattere… cattura il sole! Ecco come si cattura il sole, con una rete. Resta positivo, positivo, positivo! (The Dark Horse)
di Gigi Marchitelli
Mi perdonino i miei quattro lettori: ho in mente una trilogia cinematografica sugli scacchi e non andremo da altre parti finché non sarà conclusa. È anche un modo per sperimentare come, attraverso lo stesso gioco, si possano visitare mondi molto diversi, direi anzi agli antipodi.
Ecco, con la seconda parte della nostra trilogia andiamo effettivamente agli antipodi, in Nuova Zelanda. Il film di questa settimana si muove nelle periferie della periferia del mondo.
Il film è The Dark Horse (letteralmente “Il Cavallo Oscuro”, con riferimento al pezzo degli scacchi e alla sindrome bipolare del protagonista, ma anche nel significato gergale de “il perdente”), un film neozelandese del 2014 diretto da James Napier Robertson che ha vinto il New Zealand Film Awards per il miglior film ed il protagonista, l’attore Cliff Curtis (Genesis Wayne Potini), il premio quale miglior attore negli Asia Pacific Screen Award.
Siamo a Gisborne, cittadina di meno di 40 mila abitanti nel nord della Nuova Zelanda. Molto lontani dai grandi tornei internazionali di scacchi, dai riti dei Grandi Maestri, dai riflettori della notorietà. Siamo immersi in una popolazione prevalentemente maori, molto giovane, senza risorse e senza prospettive. In questo contesto Genesis Wayne Potini, un giocatore di scacchi, più che altro di partite lampo (a speed chess player), che tra mille difficoltà, lottando principalmente contro i suoi sbalzi di umore causati dalla patologia del suo disturbo bipolare e nonostante i frequenti e ripetuti ingressi e uscite dagli istituti psichiatrici, riesce a tenere vivo un club di scacchi per ragazzi, per tentare il recupero sociale di un gruppetto di bambini e adolescenti a rischio, insegnando loro il gioco degli scacchi per non farli diventare dei delinquenti di strada.
Sono i “Cavalieri d’Oriente” (The Eastern Knights) e Genesis decide di dare loro un obiettivo e di aiutarli a raggiungerlo: giocare il torneo giovanile nazionale ad Auckland.

Non voglio dire molto di più della trama, in cui si intrecciano le vicende del gruppo a quelle personali e familiari di Genesis, alle prese con il nipote Mana (interpretato da James Rollestone) che deve essere iniziato in una banda criminale.
Per me il film è stato sorprendente, ben scritto, ben realizzato, ben recitato. La vicenda è reale, Genesis Potini (1963-2011) è vissuto realmente a Gisborne, dove ancora esistono i “Cavalieri d’Oriente”. Il regista e autore della sceneggiatura, James Napier Robertson, ha dichiarato di avere conosciuto direttamente Potini, con il quale ha giocato anche varie partite a scacchi.
Manca forse l’attenzione filologica alla ricostruzione delle partite a scacchi tipica di altri film su questo tema, ma non è questa la cosa importante.
Genesis aveva un suo Sacro Graal che si chiamava “stabilità” e forse vedeva chiaramente come tutta la società di quella lontana periferia vivesse un’esistenza schizofrenica e avesse bisogno di stabilità. Specialmente i più piccoli e i più indifesi. Attraverso gli scacchi ha voluto dare il suo contributo e ci è riuscito. Questo è quello che conta.
Per James Napier Robertson, classe 1982, è la seconda prova da regista, decisamente una buona prova. Riguardo a questo film ha detto: “Sono stato attratto dalla complessità di Genesis, dalle idee distorte della comunità e dalle contraddizioni che lo circondano; un diseredato che potrebbe suscitare ispirazione o timore, la sua malattia mentale, che fa di lui un reietto… la sua intelligenza, il talento per gli scacchi e l’eccentrico carisma che lo rende un maestro per gli altri, in particolare per coloro che, come lui, si sono trovati ai margini della società normale”.

TRAMA
The Dark Horse è l’intensa ed appassionante storia di un giocatore di scacchi che cerca il coraggio dentro di sé per fare da guida alla sua comunità, trovando motivazione e speranza nel trasmettere il suo dono ai bambini. Impreziosito dalle interpretazioni di un cast straordinario, questo gioiello cinematografico si basa sulla straordinaria storia vera del carismatico campione di scacchi neozelandese Genesis Potini.
The Dark Horse di James Napier Robertson
Nazione: Nuova Zelanda
Anno: 2014
Genere: drammatico
Durata: 124′
Distribuito in Italia sulle piattaforme Rakuten.tv, Google Play, Amazon Prime, Chili, TimVision e su AppleTV.
“Ogni giorno è un buon giorno per imparare” (Genesis Wayne Potini)