Nicolò Di Tullio e la community GotTo che avvicina gli sportivi agonisti alla natura
di Chiara Aruffo
Nicolò Di Tullio è al suo secondo anno del programma IOC Young Leaders. Ci ha raccontato del suo progetto GotTo e dell’esperienza come IOC Young Leader.
- Come sei venuto a conoscenza del programma IOC Young Leaders?
È successo un po’ per caso: una sera, durante il lockdown, ero a casa e ho notato questa opportunità su LinkedIn. Non avevo mai sentito parlare di IOC Young Leaders e mi ha molto incuriosito perché non posso immaginare la mia vita senza sport e sono stato sempre affascinato dal movimento olimpico. I tre valori fondanti dell’olimpismo – rispetto, eccellenza ed amicizia – sono quelli che guidano le mie azioni ogni giorno. È stata un’opportunità inaspettata e mi sono lanciato in maniera quasi inconsapevole, non sapendo esattamente a cosa andassi incontro. Il mio ciclo è tra l’altro il primo a sperimentare un nuovo tipo di reclutamento aperto a tutti, prima i candidati venivano nominati direttamente dai comitati olimpici nazionali.
I candidati hanno modo di portare avanti progetti a carattere sociale e allo stesso tempo sviluppare le proprie capacità di leadership e competenze trasversali come, ad esempio, la gestione del lavoro in gruppo, la comunicazione e le capacità interpersonali.
- In cosa consiste il progetto che stai portando avanti nell’ambito dell’IOC Young Leaders?
Il mio progetto si chiama “Gotto”, parola che ha assume due significati diversi in italiano e in inglese. Dalle mie parti in Liguria, il gotto è un bicchiere per l’acqua e quello che voglio trasmettere è che attraverso lo sport e grazie a questo progetto, si può agire per la natura in maniera così facile come bere un bicchiere d’acqua. In inglese invece, “got to” viene generalmente utilizzato per esprimere la necessità di dover fare qualcosa. Questa seconda accezione comunica la necessità di sapere, di fare sport per se stessi e anche per l’ambiente.

La domanda a questo punto è come può lo sport essere utile alla natura? GotTo è una community che si propone di avvicinare gli atleti agonisti e organizzazioni sportive alla coscienza partecipativa di cosa possono fare per l’ambiente. GotTo collabora con OutBe, una startup innovativa benefit che si occupa di citizen science, ovvero la partecipazione dei cittadini nelle attività di raccolta dati per attività scientifiche. In particolare, OutBe è attiva nell’ambito degli sport outdoor e fornisce agli sportivi le conoscenze e gli strumenti per contribuire ad azioni di monitoraggio ambientale. GotTo avvicinerà gli agonisti al concetto di citizen science, per fornire con il supporto di OutBe, strumenti attivi e conoscenze di base per fare semplici monitoraggi ambientali.
- Quali sono le esperienze più significative di questo primo anno come IOC Young Leader?
L’IOC Young Leaders mi ha dato l’opportunità di fare molte esperienze di valore. In questo primo anno, ho conosciuto i miei 24 colleghi e ho avuto modo di approfondire un mondo fatto di progetti pensati per realtà locali e sviluppati tramite competenze specifiche. Il mio bagaglio culturale è stato sicuramente arricchito e lo porterò con me per sempre. Inoltre, sono entrato a stretto contatto con il CIO, i suoi vertici e i funzionari di diversi settori, in particolare con chi si occupa di sostenibilità. Ho imparato a conoscere come lavora e come funziona un’organizzazione sportiva internazionale. Infine, siamo stati invitati come delegati all’edizione 2022 del summit One Young World, evento che riunisce young leaders da tutto il mondo. Ho avuto modo di espandere la mia rete di conoscenze e presentare il mio progetto durante la sessione plenaria sugli Oceani, moderata dalla celebre biologa marina Sylvia Earle.
- Che consiglio dai a chi vuole candidarsi?
Il consiglio che vorrei dare è avere la giusta dose di inconsapevolezza e consapevolezza, essere sempre se stessi in tutte le fasi del programma a partire dalla candidatura. Inconsapevolezza perché è il programma è molto impegnativo ed è bello lasciarsi stupire da un programma che è in continua evoluzione. Dall’altra parte, ci vuole consapevolezza di ciò a cui si va incontro perché l’impegno a livello di tempo è significativo e inoltre ti apre lo sguardo su aspetti caratteriali personali che magari necessitano di esplorati meglio per diventare un young leader. Essere se stessi è molto semplice, ma in alcune situazioni può diventare molto complicato. Il programma è molto inclusivo e dà opportunità a tutti di potersi esprimere, è importante lasciarsi guidare questo percorso che può portare a grandi risultati. Lasciatevi trascinare dalla corrente!
Le candidature per la sesta edizione dell’IOC Young Leaders sono aperte fino al 20 ottobre. Più informazioni qui.



Foto di copertina e della galleria: da Nicolò Di Tullio