Mountain bike: il cross-country tra equilibrio, coraggio, abilità

di Nando Aruffo

La storia

Pittogramma mountain bike Tokyo 2020
Pittogramma del mountain bike creato per Tokyo 2020 (Copyright Olympics)

I primi esempi di biciclette modificate appositamente per andare fuori strada risalgono al 1896, quando i Buffalo Soldiers compiono una spedizione dal Montana a Yellowstone. L’evoluzione del mountain biking inteso come sport avviene però negli anni 1970 in California, in maniera simile a quanto avvenuto con il BMX. Gruppi di ragazzi si riuniscono sulle colline di Marin County e si sfidano alla guida di biciclette modificate con gomme più larghe, freni più potenti e manubri che ricordano quelli del motocross. Nel 1988 viene fondata la International Mountain Bicycling Association (IMBA), un’organizzazione no-profit che si occupa di preservare i percorsi di mountain bike a livello globale. La consacrazione del mountain bike a livello mondiale arriva negli anni 1990 quando si apre la vendita al grande pubblico. I primi Mondiali organizzati dall’UCI risalgono al 1990, mentre l’esordio olimpico avviene ai Giochi di Atlanta 1996.

A livello internazionale, il mountain bike è governato dall’Union Cycliste Internationale (UCI), fondata nel 1900 a Parigi. In Italia, è sotto l’egida della Federazione Ciclistica Italiana (FCI), nata nel 1885 col nome di Unione Velocipedistica Italiana.

Storia mountain bike

Cross-country olimpico

Il mountain bike include diverse specialità tra cui cross-country, downhill, four-cross ed enduro. L’unica disciplina inclusa nel programma olimpico è il cross-country. Il cross-country olimpico si svolge su percorsi ondulati che comprendono ostacoli sia naturali che artificiali, sentieri rocciosi e discese tecniche. Generalmente la lunghezza del circuito varia dai 4 ai 6 km e va completato più volte. Tutti gli atleti partono insieme e vince chi taglia per primo il traguardo dopo un determinato numero di giri. Il percorso olimpico di Tokyo è stato disegnato nel nuovo Izu Mountain Bike Course situato a Izu City, nella prefettura di Shizuoka. Misura 4100 metri, presenta un dislivello di 150 metri ed è stato giudicato più difficile dei precedenti percorsi olimpici. Le tribune possono ospitare 11.500 spettatori, da lì si può ammirare il Monte Fuji.

eva lechner
L’atleta azzurra Eva Lechner durante una gara di mountain bike (foto Bartek Wolinski/Red Bull Content Pool).

Giochi Olimpici

Schema riassuntivo Mountain Bike Olimpiadi Tokyo 2020

Il debutto olimpico del mountain bike avviene in occasione di Atlanta 1996, con la sola specialità cross-country.

Il medagliere olimpico vede al comando la Francia con 6 medaglie (4 d’oro), seguita da Italia e Svizzera.

L’Italia ha partecipato 6 volte ai Giochi Olimpici, essendo sempre presente a tutte le edizioni. Le due medaglie d’oro azzurre sono state conquistate da Paola Pezzo, protagonista di una storica doppietta ad Atlanta 1996 e Sydney 2000. La medaglia di bronzo del bottino italiano è stata vinta a Londra 2012 da Marco Aurelio Fontana in una gara condizionata dalla sfortuna con la perdita del sellino.

Tokyo 2020

Alle Olimpiadi di Tokyo 2020 sono in programma 2 eventi di mountain bike: il cross-country maschile e femminile. Parteciperà un totale di 76 atleti (38 uomini e 38 donne).

I primi pass olimpici sono stati assegnati in base ai risultati dei Mondiali 2019 e dei campionati continentali 2019 (ad esclusione di Europa ed Oceania). La maggior parte dei pass olimpici è stata poi assegnata in base al ranking UCI per nazione. Il Giappone, in qualità di nazione ospitante, qualifica di diritto un atleta per genere. Ogni nazione può qualificare un massimo di tre atleti per genere. L’Italia ha qualificato 4 atleti: Luca Braidot, Gerhard Kerschbaumer, Nadir Colledani e Eva Lechner.

Eventi maschiliEventi femminili
Cross-countryCross-country
Statistiche mountain bike Tokyo 2020

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