L’olimpionico per caso
Vite, vittorie e medaglie
In questa rubrica, presento brevi storie di atleti olimpici che hanno vinto la loro gara con la vita; persone e volti che raccontano quanto i valori dello sport siano intersecati con i grandi ideali a cui ognuno di noi aspira. Attraverso le biografie di olimpionici di ieri e di oggi, vi invito a percorrere un cammino verso le Olimpiadi del 2024, tirando fuori il meglio da ogni atleta per provare a imitarlo: perché no?
di Pamela Fabiano
Un sobborgo vicino Atene, Amarousio, ha dato i natali a Spiridon Louis, il vincitore della maratona della prima Olimpiade dell’era moderna. Le notizie sulla sua vita sono molto incerte: ultimo di cinque figli di una umile famiglia, secondo alcuni Spiridon è un pastore, altri, invece, lo indicano come soldato dell’esercito greco che, dopo aver abbandonato le armi, aiuta suo padre nel caricare e trasportare acqua minerale comprata ad Atene.

Proprio a causa di questo lavoro quotidiano, Spiridon Louis percorre una media di circa trenta chilometri al giorno. Pur non essendo un atleta di professione, quindi, si allena e forgia il suo corpo e il suo spirito senza immaginare che tale allenamento gli sarebbe servito per compiere una grande impresa.
Nel marzo 1896, partecipa alla gara di qualificazione per la maratona delle Olimpiadi, ma arriva diciassettesimo quando solo i primi sedici atleti vengono ammessi. Il sindaco di Atene, che conosce bene Spiridon, convince la giuria a farlo partecipare lo stesso alla storica competizione olimpica. Spiridion, infatti, incarnava perfettamente lo spirito che i greci volevano mettere in luce con la maratona: non gareggiare per vincere, ma per riaffermare il valore della responsabilità, della tenacia nel compiere il proprio dovere, rievocando la grande impresa dell’emerodromo Filippide che dalla città di Maratona corse fino allo sfinimento verso Atene per portare l’annuncio della vittoria sulla Persia.
Il 10 aprile 1896, Spiridon percorre i circa quaranta chilometri che vanno da Maratona al centro di Atene in 2 h 58′ 25′ e vince la competizione. L’atleta greco entra, così, nella storia dello sport vincendo la maratona della I Olimpiade dell’era moderna.
La vittoria alla Olimpiade rende Louis Spiridon molto famoso e popolare in tutta la Grecia, eppure il nostro olimpionico per caso accetta solo il regalo offertogli dal Re di Grecia, un carretto ed un cavallo, per consentirgli di proseguire la sua attività di caricatore di acqua. Spiridon ritorna volutamente alla sua vita di prima. Dopo la morte della moglie, però, cade in miseria per una serie di sfortunate circostanze e, nel 1926, viene incarcerato con l’accusa di falsificare documenti militari. Dichiarato innocente, nel 1936 Spiridon Louis viene scelto per essere tedoforo della fiamma olimpica a Berlino dove viene immortalato nell’atto di offrire la corona di lauro di Olimpia ad Hitler. Quattro anni dopo, il 26 marzo 1940, muore a Amarousio all’età di 68 anni.
Allenare il corpo, forgiare lo spirito, essere tenace nel compimento del proprio dovere: un atleta, Spiridion Louis, che per caso ha vissuto agonisticamente ciò per cui si era da sempre inconsapevolmente preparato, senza immaginare che un giorno i gesti necessari al suo duro lavoro gli sarebbero serviti per vincere la prima maratona della storia moderna.

Spiridon Louis, Atleta greco
NASCITA: 12 gennaio 1872
LUOGO DI NASCITA: Amarousio, Grecia
MORTE: 26 marzo 1940