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Lo sport abbatte ogni barriera. Ai Musei Vaticani il terzo incontro su sport inclusivo e solidale

Il 24 maggio, la direttrice dei Musei Vaticani, Barbara Jatta, ha dialogato con Silvia Bennardo e Claudia Gennaro, giocatrici della Nazionale italiana pallavolo sorde, vice-campione olimpica e mondiale e campione europea. Si è svolto, così, l’ultimo incontro del progetto curato dal Dicastero per la Cultura e l’Educazione “Quando lo sport ti fa più nobile”

Barbara Jatta e Silvia Bennardo (Vatican News)

di Pamela Fabiano

Rilanciando il valore dello sport paralimpico con uno sguardo femminile, l’incontro ha fatto seguito al dialogo tra il cardinale José Tolentino de Mendonça, prefetto del Dicastero per la cultura e l’educazione, con il campione olimpico Filippo Tortu e, successivamente, con l’allenatore della As Roma, José Mourinho, nel contesto della Pontificia Università Gregoriana.
Il dialogo è stato moderato da Chiara Porro, ambasciatore di Australia presso la Santa Sede. Interprete per il linguaggio dei segni è stata suor Veronica Donatello, responsabile del Servizio Nazionale della Conferenza episcopale italiana per la Pastorale delle persone con disabilità.
“Quando lo sport ti fa più nobile” è l’espressione di Papa Francesco (“Il Natale che vorrei” – intervista trasmessa da Canale 5 il 18 dicembre 2022) filo-conduttore del progetto vaticano per uno sport che sia anche autentica espressione di cultura e opportunità di crescita sociale.

Lo sport, un’arte che aiuta la comprensione tra persone udenti e persone sorde

La bellezza – ha spiegato Barbara Jatta – può essere declinata in tanti modi e il gioco di squadra è una bella espressione della società. Lo sport è un’arte, è bellezza e armonia. Essere in armonia con i compagni di squadra è un insegnamento per la vita”.

“Come nell’arte, anche nello sport c’è tanto studio”, ha commentato Silvia Bennardoche ha consigliato a tutti i bambini di praticare sport, grazie al quale “ho imparato ad accettare i miei limiti e la sordità, a relazionarmi con le persone”.

“Quando ero adolescente non accettavo la mia sordità e non avrei mai pensato di poter giocare in una squadra, perché il gioco del sordo è senza chiamate. Le compagne non ti possono avvertire. Sei un po’ svantaggiata. Lo sport invece aiuta, ad esempio, la comprensione tra persone udenti e persone sorde, aiuta a relazionarsi: dovrebbero farlo tutti”.

Le vittorie in maglia azzurra, dimostrazione che i sordi possono vincere

Claudia Gennaro ha commentato che è fondamentale il dialogo all’interno di una squadra. Inoltre “lo sport è salutare per liberare la mente”. La pallavolista inoltre ha messo in luce la necessità di diffondere la cultura della sordità. “Molti non sanno che noi sordi pratichiamo sport” dice, e che “a livello economico la disabilità uditiva è penalizzata”. “Non facciamo parte delle paralimpiadi – spiega – ma i successi ottenuti da quando nel 2017 indosso la maglia azzurra stanno dando una dimostrazione che i sordi possono vincere”.

A rendere possibile i tre dialoghi sono stati il Dicastero per la Comunicazione e il Dicastero per la Cultura e l’Educazione, al quale il Papa nella Costituzione Apostolica “Praedicate Evangelium” ha affidato lo sport.

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