Il ritorno dell’uomo coi baffi dello sport italiano
Il Grande Vecchio era sicuro che in quel Luogo avrebbe trovato amici straordinari. La sua vita, un po’ riservata, gli aveva comunque consentito di frequentare uomini potenti, dive bellissime, campioni ineguagliabili, artisti formidabili: molti li avrebbe rivisti volentieri, qualcuno che – per anagrafe – aveva solo incrociato lo avrebbe voluto conoscere un po’ meglio”. (Marino Bartoletti, La cena degli dei)
di Gigi Marchitelli
Direttamente senza (quasi) dire dell’originale, parliamo di un sequel. Ma lo abbiamo qui, tra le mani, con dedica autografa dell’autore (a Nando, il nostro direttore), è uscito da poco in libreria e quindi gli diamo la precedenza e l’importanza che merita.
Il ritorno degli degli dei è infatti l’ideale prosecuzione del discorso iniziato l’anno scorso con La cena degli dei, romanzi di Marino Bartoletti, celebre professionista del giornalismo sportivo che ha alle spalle una lunga carriera sia nella carta stampata che in televisione e che ha trovato questa originale modalità per comunicare ai suoi lettori aneddoti e storie accumulati nella sua esperienza di lavoro. Legando il tutto con fantasia e un pizzico di umorismo.
Tanto per capire, c’è un Grande Vecchio, nientemeno Enzo Ferrari, che risiede in un non meglio precisato Olimpo e che, nel primo romanzo, decide di organizzare una cena di personaggi famosi a lui noti o anche mai incontrati, che però è curioso di conoscere.
Ecco, in questo secondo romanzo, dedicato più in particolare allo sport e ancora più precisamente al calcio, con le figure dominanti di Diego Armando Maradona e di Paolo Rossi, recentemente scomparsi, non c’è una cena ma una trama in forma quasi di giallo che si sviluppa tra cielo e terra (e di cui non dirò molto per non togliere al lettore il gusto di addentrarvisi).
È un romanzo, questo, dedicato in particolare a chi ama lo sport – nel primo, tra moltissimi personaggi di ogni genere, primeggiavano forse quelli definiti dall’altro grande interesse di Bartoletti, la musica.
I due protagonisti principali – insieme all’onnipresente Grande Vecchio – li abbiamo citati, ma tantissimi altri fanno la loro comparsa ed hanno un loro ruolo in questa storia sospesa tra la fantasia e la verosimiglianza: cito a caso Dino Zoff e Gaetano Scirea, Roberto Mancini, Franco Califano e Raffaella Carrà, Enzo Bearzot e Cannavò… Una notevole galleria di volti noti, alcuni non più sulla Terra, altri ben presenti che riflettono la poliedricità dell’autore che, da parte sua, ha aggiunto la fantasia per creare un mix accattivante.

Ormai si era sparsa la voce: nel Luogo, a casa del Grande Vecchio, c’era la possibilità di fare incontri sbalorditivi, rivivere emozioni indimenticate, provare sentimenti autentici. E seppure Francangelo, il suo assistente, faceva buona guardia, il senso dell’amicizia e il desiderio di calore umano alla fine avevano avuto il sopravvento. Ed ecco allora varcare quell’uscio personaggi spesso “distanti” fra loro, a volte persino con fama di “peccatori”. Tutti egualmente grandi, e accomunati, forse, dalla mancanza di un’ultima carezza non ricevuta: il fuoriclasse che se n’era andato in una disperata solitudine, il campione garbato che aveva riunito un Paese nella gioia, la sublime cantante piegata dalle calunnie, il maledetto poeta della musica, la biondissima star dalla micidiale simpatia adorata in due continenti… Per qualcuno di loro c’era anche in serbo un’opportunità non solo assolutamente inattesa, ma quasi miracolosa! A Pablito sarebbe stato concesso di tornare sulla Terra per contribuire a un’indagine delicata; Diego avrebbe avuto la gioia di rivedere Napoli…
Marino Bartoletti, Il ritorno degli dei, Gallucci, Roma, 2021, pp. 368, 16,50 €