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Grandissimi. Ma le loro ombre li hanno definiti

Nel 1969 ho dato un taglio a donne e alcol. Sono stati i venti minuti peggiori della mia vita”. George Best

di Gigi Marchitelli

Sabato 4 dicembre, ore 12,30, Fiera della piccola e media editoria “Più libri, più liberi”, a Roma. Presentazione del libro di Maurizio Crosetti Imperfetti. I miti controversi dello sport. Presente l’autore. Presente lo scrittore Sandro Veronesi. Pausa.

Di solito le presentazioni sono noiose, diciamolo. Autocelebrative, quanto meno, luogocomuniste (detto così è detto male, il luogo comune nel nostro Paese è diffusissimo a destra come a sinistra, al centro e persino nella grande massa dei delusi che hanno smesso di votare), durano sempre un’ora in più di quanto sarebbe umano e costringono a strani movimenti muscolari – per mantenere la postura e fingere interesse entusiasmo comprensione o cos’altro ci sia da fingere.
Ci si va per dovere, per “scambio merci” (“io vengo alla tua, tu vieni alla mia”) o per vedere da vicino il proprio idolo.

Bene, non è andata così. Un po’ non c’erano idoli, ma due professionisti – un giornalista e uno scrittore – che mostrano di riflettere attentamente su ciò che fanno – comunicare lo sport. comunicare la vita. Un po’ perché il libro in questione lo ha pubblicato Contrasto e dunque non ci sono solo parole, ma anche molte immagini, le une eloquenti quanto le altre. Infine, perché, come notava l’autore, il libro riguarda da vicino tutti noi, sportivi e non. In tutti, infatti, si nasconde un’ombra: anche nelle vittorie, anche nelle grandi imprese. Ma per qualcuno quest’ombra è più evidente, prende il sopravvento e definisce l’uomo, la donna, l’atleta al di là dei suoi record, anche grandissimi.

Sono molte le storie narrate, per immagini e brevi, calibratissimi testi: Andre Agassi, Muhammad Ali, Lance Armstrong. George Best. Nadia Comaneci, Tonya Harding, Ben Johnson, Greg Louganis, Diego Armando Maradona, Marco Pantani, Oscar Pistorius, Alex Scharzer, O.J. Simpson, Tommie Smith. Qualcuna famosissima, altre meno. Qualcuna già raccontata nelle nostre recensioni. Qualcuna ci interroga profondamente. Molti incontrati personalmente da Crosetti nel corso della sua carriera di cronista sportivo, particolarmente legato al ciclismo ma curioso di tutto.
Qual è l’ombra, per esempio, in una figura granitica come quella di Muhammad Ali, al secolo Cassius Marcellus Clay? In verità il pugile più famoso della storia ha messo in luce, pagando un caro prezzo, le imperfezioni, le sopraffazioni, le ipocrisie della società statunitense di quell’epoca – e di molte altre.
“Quest’uomo incredibile ha inventato la comunicazione di massa nello sport, senza mai spostarsi dalla sua incurabile solitudine” – scrive Crosetti. E ancora: “Le arringhe di Ali, con quelle frasi cadenzate, ritmiche e senza sosta, erano rap prima che qualcuno lo inventasse”.
Poi ci sono gli altri. Grandi campioni ma uomini e donne fragilissimi. Drogati, assassini, dipendenti da qualunque tipo di sostanza. Invidiosi. Eccessivi. Eppure umani, molto umani.
E in questo essere umani ci ritroviamo, ci rispecchiamo e, in fondo, sia pure nel dolore, li ammiriamo per il loro lungo o breve, comunque meritato, momento di gloria.

“Nessuno è perfetto: grandezza e perfezione non sono davvero la stessa cosa. Può accadere che l’imperfezione non sporchi la grandezza ma la completi, la umanizzi, e che la grandezza non possa nascere e svilupparsi senza l’ombra dell’imperfezione. Nello sport succede spesso. Abbiamo esempi di campioni enormi, che tuttavia hanno realizzato se stessi anche, o nonostante, limiti morali e materiali, impurità di carattere, debolezze del corpo o dell’anima, snodi esistenziali che sono come le storte degli alambicchi: la sostanza deve passare da lì, per distillare il meglio che ha”. (Dalla prefazione dell’autore).

Maurizio CrosettiImperfetti. I miti controversi dello sport , Contrasto, Milano, 2021, pp. 208, 29,90 €

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