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Game Zero: Tottenham e Chelsea in campo a zero emissioni

di Chiara Aruffo

Game Zero è realtà: il rapporto dell’iniziativa ha dimostrato che il match di Premier League Tottenham-Chelsea del 19 settembre è stata la prima partita di calcio a zero emissioni.

Il calcio inglese continua ad essere in prima linea per quanto riguarda la sostenibilità. Avevamo già parlato della “squadra più verde del mondo”, il Forest Green Rovers, e oggi raccontiamo un’altra bella iniziativa.

Il 19 settembre al Tottenham Hotspur Stadium è andata in scena la partita tra le due squadre londinesi Tottenham e Chelsea, ma al di là della sfida calcistica in gioco c’è di più. Tutto nasce da un accordo tra il Tottenham e Sky Sports siglato in estate con un obiettivo semplice ma ambizioso: giocare la prima partita di calcio ad emissioni zero. Il percorso è duplice: prima di tutto ridurre il più possibile le emissioni durante la partita e poi compensare la parte restante con progetti di riforestazione.

La riduzione delle emissioni il giorno della partita

I tifosi sono stati una componente fondamentale per Game Zero e, con il supporto del club, grazie anche a loro i risultati raggiunti sono stati notevoli:

  • riduzione delle emissioni legate al trasporto, grazie all’utilizzo di mezzi pubblici e delle bici. Il Tottenham Hotspur Stadium è servito da quattro linee di treno, in più il club ha raggiunto un accordo con la compagnia di autobus di lunga percorrenza Big Green Coach per offrire un’alternativa a emissioni zero. Inoltre, il Tottenham ha messo a disposizione un parcheggio per 180 bici nelle vicinanze e ha permesso ai tifosi di entrare allo stadio con i caschetti e i seggiolini rimovibili;
  • le squadre stesse hanno contribuito a ridurre le emissioni di viaggio dell’80% utilizzando pullman alimentati a biodiesel;
  • durante la partita è stato servito il 94% in più di cibo vegetariano rispetto alla media. In generale, tutto il cibo servito al Tottenham Hotspur Stadium è di provenienza locale e sostenibile;
  • nel giorno della partita, si è utilizzato il 100% di energia rinnovabile (elettricità e gas verde);
  • SkySports (promotore dell’iniziativa) ha ridotto del 70% le emissioni legate alla trasmissione televisiva dell’evento rispetto alla media 2019. Tale risultato è stato possibile grazie all’utilizzo di biodiesel per alimentare i veicoli di produzioni e i generatori, un aumento del personale in lavoro da remoto ove possibile e la riduzione delle emissioni di viaggio per chi si è invece recato in loco.
Il servizio di ristorazione durante la partita ha offerto cibo vegetariano proveniente da produttori locali (foto SkySports)

La compensazione post-partita

La riduzione delle emissioni il giorno della partita non è riuscita a portare a zero il bilancio, per cui si è reso necessario attuare un piano di compensazione post-partita. Grazie a un accordo con Natural Capital Partners, Tottenham e SkySports hanno individuato dei progetti di riforestazione in Africa Orientale. Questi progetti supportano piccoli produttori locali a piantare alberi e piante che hanno così una doppia funzione: da una parte rimuovere il carbonio dall’atmosfera, dall’altra rappresentano una fonte di sostentamento per la popolazione locale.

Un esperimento che funziona

Questa partita ha dimostrato che giocare a emissioni zero non è facile, ma si può fare. Il lavoro è stato notevole, già a partire dal calcolo delle emissioni che non viene automaticamente fatto per tutte le partite. A detta dei promotori, la parte più complicata è avere un impatto sulle emissioni al di fuori del loro diretto controllo. Il viaggio dei tifosi è l’esempio più calzante perché dipende da scelte personali e soprattutto varia di partita in partita a seconda delle distanze da percorrere e dei collegamenti, per cui rimane la parte più difficile sui cui fare progetti di riduzione.

Foto di copertina: Tottenham Hotspur FC/Tottenham Hotspur FC via Getty Images

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