Papa Francesco: Diffondere una sana cultura dello sport significa far crescere l’umanità
Messaggio del Pontefice per i 100 anni del Corriere dello Sport

di Pamela Fabiano
“Diffondere una sana cultura dello sport significa far crescere l’umanità nei suoi valori più belli e autentici”. Con queste e altre importanti parole, Papa Francesco ha voluto scrivere un messaggio al direttore del Corriere dello Sport-Stadio, Ivan Zazzaroni, in occasione del Centenario dalla nascita del giornale italiano fondato a Bologna il 20 ottobre 1924, da un gruppo di appassionati sportivi guidati dall’ex calciatore Alberto Masprone e che è stato diretto, tra gli altri, da Bruno Roghi, Antonio Ghirelli, Mario Gismondi, Giorgio Tosatti, Italo Cucci, Mario Sconcerti.
La responsabilità di educare ai valori dello sport
Un messaggio denso di spunti di riflessione per tutti coloro – Sportopolis compresa! – che hanno la responsabilità di trasmettere i valori propri dello sport. “Per quanto purtroppo anche negli ultimi anni abbiamo assistito ad episodi di intolleranza, che vanno condannati, – scrive Papa Francesco – sono certo che siano molti di più gli esempi in cui nello sport si è stati capaci di “fare squadra”, senza che la razza, il ceto, o la confessione religiosa siano ostacoli o barriere: vi incoraggio a favorire questo clima di umanità autentica ed accogliente”.
Con le sue parole, il papa ricorda che “dobbiamo respingere ogni logica di esclusione e violenza, e per questo sappiamo bene che la parola ha il suo valore, per educare al bene e al bello, piuttosto che distruggere. Un articolo di giornale, anche sportivo, può fare molto bene, ma può anche danneggiare o fomentare un clima di sfiducia: voi non siate così però, mi raccomando!”.
Sperimentare la fraternità giocando, cadendo e rialzandosi
Poi, alcun ricordi personali legati alla sua infanzia in Argentina: “Se penso allo sport, e alla mia patria, l’Argentina, prima ancora che pensare ai grandi impianti calcistici, come la Bombonera, penso a quando da bambini si giocava a calcio con una palla fatta di stracci. Tanti campioni hanno iniziato così, giocando con gli amici in modo spensierato in campi improvvisati tra le case, anche in contesti molto poveri. Quanto è bello sperimentare il senso della fraternità: si gioca, e si gioca insieme, e si sa che si è avversari soltanto sul campo, mai nemici. Si impara la gioia per la vittoria e si conosce il sudore e l’impegno che sono costati, si impara anche dalla sconfitta, cercando di rialzarsi e di far tesoro degli errori commessi per provare a superarli la prossima volta, o semplicemente ad accettare la propria diversità e il proprio limite: siamo tutti preziosi ed unici, ma non siamo perfetti”.
Il messaggio integrale appare sul sito istituzionale del Vaticano (www.vatican.va)