Cittadinanza, una lettera aperta a Malagò
di Simone Gambino
Simone Gambino, Presidente onorario della Federazione Cricket Italiana, ha scritto questa lettera aperta sul problema della cittadinanza dei giovani atleti al Presidente del CONI, Giovanni Malagò, “nella speranza che questo possa indurre a una positiva riflessione sull’importante questione trattata.” Sportopolis volentieri la pubblica.
Buongiorno Giovanni.
Approfitto di questa breve pausa offerta dalla festività della Repubblica per condividere con te, e altri autorevoli amici che mi stanno sostenendo con la promozione del mio libro Ius sanguinis, ius soli, il cricket la fucina dei nuovi italiani, alcune riflessioni. Chiarisco subito che non mi attendo una risposta. Se tu l’avessi, saresti sprecato come Presidente del CONI.
Grazie al tuo imprescindibile appoggio, siamo partiti il 14 aprile con il piede giusto rimettendo in moto, con il pretesto del mio libercolo, un dibattito fondamentale che era finito in atrofia. Le varie presentazioni successive hanno generato feconde discussioni sul tema della cittadinanza, soprattutto riferita ai giovani. Adesso, con l’inizio delle serate estive, vorrei fare un passo avanti, ponendo la questione su un piano più concreto, quello posto nella domanda in oggetto.
Non sono un rivoluzionario bensì un evolutivo. Ne consegue che, invece di proporre una nuova legge sulla cittadinanza che stravolga quella attuale, credo si debba lavorare su questa, migliorandone i dettagli che, dopo 30 anni, potrebbero necessitare d’un adeguamento. Penso, ad esempio, ad una graduazione meno ripida dello Ius Soli temperato che consenta agli aventi diritto di diventare cittadini italiani a 14 anni anziché 18, al conseguimento del diploma secondario inferiore. In alternativa, prendendo a esempio sport come cricket e rugby che permettono di schierare in Nazionale residenti di lungo corso ad un riconoscimento della cittadinanza per meriti sportivi dopo un determinato numero di presenze in maglia azzurra.
Sono sicuro che, oltre a te che sei il depositario istituzionale dello sport italiano, anche gli altri che leggono avranno idee da proporre. L’importante è che queste siano semplici e lineari, di facile comprensione ad un pubblico che ha conoscenza della materia.
Ti ringrazio per l’attenzione e ti rinnovo i miei più cordiali saluti,
Simone
