BMX: l’esordio del freestyle
di Nando Aruffo
La storia

Il BMX nasce nel sud della California nel 1968 quando un gruppo di ragazzi inizia ad imitare sulle bici le evoluzioni del motocross. Le prime bici ad essere utilizzate sono le Schwinn Sting-Ray, grazie al fatto che potevano essere facilmente modificate con ammortizzatori più potenti e gomme più resistenti. Il documentario On Any Sunday del 1972 contribuisce a far conoscere il BMX sull’intero territorio americano e da lì diventa ben presto un vero e proprio fenomeno culturale. Nel 1981 nasce la International BMX Federation e l’anno seguente, nel 1982, si svolgono i primi Mondiali. Il 1982 è anche l’anno del film E.T., che sancisce il definitivo successo del BMX grazie alla famosa scena in bicicletta. Il debutto olimpico della specialità BMX Racing avviene in occasione di Pechino 2008, mentre il BMW Freestyle esordirà a Tokyo.
A livello internazionale, il BMX è governato dal 1993 dall’Union Cycliste Internationale (UCI), fondata nel 1900 a Parigi. In Italia, nel 1981 viene fondata la Associazione Italiana BMX (A.I.BMX), confluita poi nella Federazione Ciclistica Italiana (FCI), nata nel 1885 col nome di Unione Velocipedistica Italiana.

BMX Racing e BMX Freestyle
Le bici hanno un telaio di piccole dimensioni, rapporto fisso, sono obbligatorie le ruote da 20 pollici (24 per la specialità Cruiser). Per la sicurezza degli atleti, anche durante gli allenamenti è obbligatorio l’uso di casco integrale, guanti, tuta con adeguate protezioni e imbottiture sul telaio. Ai Giochi di Tokyo sono in programma due specialità: Freestyle (al debutto) e Racing. Nel Freestyle gli atleti gareggeranno nella specialità Park, in cui contano le evoluzioni che si eseguono e non la velocità con cui si conclude la prova. Si gareggia su due manches di 60 secondi ognuna e le evoluzioni vengono valutate in termini di difficoltà, originalità, altezza, creatività ed esecuzione. Nel BMX Racing, gli atleti si sfidano su un percorso lungo 400 m. Il cancelletto di partenza è posto in cima a una collinetta alta 8 m con la successiva discesa che deve avere il 35% di pendenza. Il percorso è costellato di salti e altri ostacoli e non è raro che gli atleti entrino in contatto fisico.

Giochi Olimpici

Il debutto olimpico della specialità BMX Racing avviene in occasione di Pechino 2008, mentre il BMW Freestyle esordirà a Tokyo. L’inserimento del BMX Freestyle nel programma olimpico rientra tra gli obiettivi del CIO di avvicinare lo sport ai giovani e allo stesso tempo riconoscere la crescente urbanizzazione dello sport.
Il medagliere olimpico vede al comando la Colombia con 4 medaglie (2 d’oro), seguita da Lettonia e Stati Uniti.
L’Italia ha partecipato 2 volte ai Giochi Olimpici, a Pechino 2008 e Londra 2012 con Manuel de Vecchi.
Tokyo 2020
Alle Olimpiadi di Tokyo 2020 sono in programma 4 eventi di BMX: BMX Racing e BMX Freestyle sia maschili che femminili. Parteciperà un totale di 66 atleti (33 uomini e 33 donne). Il BMX Racing vedrà 24 atleti per genere ai nastri di partenza, mentre nel Freestyle si sfideranno in 9.
Nel BMX Racing, i primi due posti per genere sono stati assegnati in base ai risultati dei Mondiali Elite 2020. I restanti pass olimpici sono stati assegnati per la maggior parte in base al ranking UCI per nazione con tre posti assegnati in base al ranking BMX Elite individuale. Il Giappone, in qualità di nazione ospitante, ha qualificato di diritto un atleta per genere. Nel BMX Freestyle, i primi due posti per genere sono stati assegnati in base ai risultati dei Mondiali Urban Cycling 2019. I restanti pass olimpici sono stati assegnati per la maggior parte in base al ranking UCI per nazione. Anche in questo caso, il Giappone ha qualificato di diritto un atleta per genere. L’Italia porta a Tokyo un atleta nel BMX Racing: Giacomo Fantoni.
Eventi maschili | Eventi femminili |
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BMX Racing - Race | BMX Racing - Race |
BMX Freestyle - Park | BMX Freestyle - Park |
