Vela: volare a pelo d’acqua
di Chiara Aruffo
La storia

Le prime imbarcazioni a vela appaiono nel mar Mediterraneo più di 4000 anni fa, grazie ad Egizi, Romani e Greci. La vela intesa come sport ha uno sviluppo molto più recente, tra Olanda e Inghilterra. Nel 1661 il re Carlo II d’Inghilterra organizza la prima regata nelle acque del Tamigi. Il primo club di vela (yacht club) viene fondato nel 1720 a Cork (Irlanda). Nel 1851 il New York Yacht Club sfida gli avversari inglesi a largo dell’isola di Wight in quella che passerà agli annali come la prima edizione dell’America’s Cup. L’esordio olimpico, previsto ad Atene 1896, viene rimandato di quattro anni a causa del maltempo. Dal debutto a Parigi 1900, la vela è sempre stata presente nel programma olimpico, eccezion fatta per l’edizione di Saint Louis 1904. Fino ai Giochi di Seoul 1988, donne e uomini competevano insieme in una classe open.
A livello internazionale, la vela risponde alla World Sailing, fondata nel 1907 con il nome di International Yacht Racing Union (IYRU). In Italia, l’organo federale è la Federazione Italiana Vela (FIV), creata nel 1927 a partire dal preesistente Reale Yacht Club Italiano.

Sfida alle altre barche e al vento
Tra le varie classi presenti, il Finn è quella con la storia olimpica più antica, essendo presente sin da Giochi di Helsinki 1952. Le altre classi veliche presenti sono l’RS:X, il Laser (uomini) e il Laser Radial (donne), il 470 (doppio), il 49er (uomini) e il 49er FX (donne) e il Nacra 17 (misto). Ogni evento di vela consiste di una serie di regate di apertura e si conclude con una “regata per le medaglie” (medal race). Nelle regate di apertura viene assegnato un punto alla prima barca classificata, due alla seconda e così via. Nella regata finale, i punti sono raddoppiati. La barca vincitrice è quella che, al termine della medal race, avrà ottenuto il minor numero di punti. La vela non è solamente una questione di barche, ma è anche una sfida contro gli elementi naturali: le maree, le onde e il vento. Il campo di gara di Tokyo avrà la forma di un grande triangolo, contenente una serie di boe fisse che devono essere passate in un ordine prestabilito. Una particolarità della vela è che non esiste una rotta fissa, ma ciascun equipaggio adatta la propria in modo da sfruttare al meglio il vento per la propulsione.

Giochi Olimpici

L’esordio olimpico della vela, in programma ad Atene 1896, deve attendere quattro anni a causa del maltempo. Da Parigi 1900, la vela è sempre stata presente alle Olimpiadi, eccezion fatta per l’edizione di Saint Louis 1904. Fino ai Giochi di Seoul 1988, donne e uomini competevano insieme in una classe open. Le classi veliche sono cambiate nel tempo, per stare al passo con l’evoluzione tecnologica delle barche. Tra le classi ancora presenti oggi, il Finn è quella con la storia olimpica più antica essendo presente dai Giochi di Helsinki 1952. Le classi più recenti sono invece il 49er FX e il Nacra 17, che hanno debuttato alle Olimpiadi di Rio 2016. Nuovi cambiamenti sono previsti per Parigi 2024, tra i quali l’esordio olimpico del kiteboarding misto.
Il medagliere olimpico vede in testa la Gran Bretagna con 58 medaglie (28 d’oro), seguita da Stati Uniti e Norvegia.
L’Italia ha all’attivo 22 partecipazioni olimpiche, essendo sempre stata presente a partire dai Giochi di Parigi 1924. Gli atleti italiani hanno conquistato 14 medaglie, di cui 3 d’oro. Il primo oro arriva a Berlino 1936 nella classe 8 metri con l’equipaggio composto Luigi Di Manicor, Enrico e Luigi Poggi, Giovanni Reggio, Bruno Bianchi e Domenico Mordini. Ad Helsinki 1952 salgono sul gradino più alto del podio Agostino Straulino e Nicolò Rode nella classe Star. La vela recente in Italia risponde al nome di Alessandra Sensini che ha partecipato a cinque edizioni dei Giochi portando a casa quattro medaglie: oro a Sydney 2000 (classe Mistral), argento a Pechino 2008 (classe RS:X), bronzo ad Atlanta 1996 e Atene 2004 (classe Mistral).
Tokyo 2020
Alle Olimpiadi di Tokyo 2020 sono in programma 10 eventi di vela. Parteciperà un totale di 350 atleti (175 uomini e 175 donne) per 250 barche.
I primi pass olimpici sono stati assegnati in base ai risultati dei Mondiali 2018. I Giochi Asiatici e Panamericani 2018 e 2019 hanno permesso la qualificazione di 6 imbarcazioni, mentre i Mondiali 2019 hanno messo in palio altri 61 pass olimpici. Gli ultimi pass sono stati assegnati tramite regate di qualificazione continentale. Il Giappone, in qualità di nazione ospitante, qualifica di diritto una barca per evento per un totale di 15 atleti (8 uomini e 7 donne). L’Italia ha qualificato 6 imbarcazioni e 9 atleti : 470 femminile (Elena Berta e Bianca Caruso), 470 maschile (Giacomo Ferrari e Giulio Calabrò), Laser radial (Silvia Zennaro), Nacra 17 (Ruggero Tita e Caterina Banti), RS:X maschile (Mattia Camboni) e RS:X femminile (Marta Maggetti).
Eventi maschili | Eventi femminili | Eventi misti |
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RS:X - Windsurf | RS:X - Windsurfer | Nacra 17 - catamarano |
Laser - deriva singolo | Laser radial - deriva singolo | |
Finn - deriva singolo (heavyweight) | 470 - deriva doppio | |
470 - deriva doppio | 49er FX - skiff | |
49er - skiff |
