A passi da gigante. La lunga carriera di Dino Meneghin
Vite, vittorie e medaglie
In questa rubrica, presento brevi storie di atleti olimpici che hanno vinto la loro gara con la vita; persone e volti che raccontano quanto i valori dello sport siano intersecati con i grandi ideali a cui ognuno di noi aspira. Attraverso le biografie di olimpionici di ieri e di oggi, vi invito a percorrere un cammino verso le Olimpiadi del 2024, tirando fuori il meglio da ogni atleta per provare a imitarlo: perché no?
di Pamela Fabiano

Nel libro La nostra America (Hoepli, 2022) scritto dal del critico televisivo Antonio Dipollina, Dino Meneghin dichiara “se rinasco busso alla porta dell’NBA”. Infatti, il cestista italiano nato ad Alano di Piave, in provincia di Belluno, 18 gennaio del 1950, è stato il primo italiano ad essere scelto nel draft NBA, ma purtroppo non giocò mai nel campionato professionistico statunitense.
Eppure, alto 2,04 metri, Meneghin è considerato il più forte giocatore italiano della storia del basket, tanto famoso nel mondo da essere l’ unico cestista italiano presente nella Hall of Fame di Springfield e nella Hall of Fame d’Europa.
La sua carriera conta 12 scudetti, 6 Coppe Italia, 7 Coppe Campioni , 4 Coppe Intercontinentali, 1 Coppa Korac, 2 Coppa delle Coppe, 1 oro Olimpico a Francia 1983. È il cestista italiano che ha vinto di più.
A soli sedici anni, nel 1966, Dino viene notato e portato nella squadra dell’Ignis Varese da Nico Messina, allora responsabile del settore giovanile della squadra lombarda. Messina, che diventerà allenatore, intuisce le qualità di Meneghin, il quale ben presto, riporta in alto il team di Varese.
Dino vince. E vince molto e sempre. Dal 1968 al 1978 vince per sette volte il campionato nazionale; nelle stagioni 1970, 1972, 1973, 1975 e 1976, sempre con la maglia della Ignis, Meneghin vince la Coppa dei Campioni e si afferma e conferma come uno dei giocatori più forti al mondo.
Già nel 1969 viene convocato in Nazionale; nel 1971 vince un bronzo agli Europei in Germania Ovest e nel 1975 in Jugoslavia.
Le Olimpiadi di Mosca
Alle Olimpiadi di Mosca del 1980, vince l’argento con la nazionale italiana. Un trionfo personale, certo, ma di tutta la squadra che vede in Dino il suo leader, il suo uomo di punta e trascinatore. Certo, il torneo di Mosca paga dazio con l’assenza forzata degli Stati Uniti che privano così le Olimpiadi della squadra più forte nonché sicura candidata alla medaglia d’oro. Ciononstante, tutta l’Italia esulta insieme ai dodici ragazzi guidati da Gamba. Si dovrà attendere ben 24 anni per rivedere una vittoria nel basket olimpico.
Con la nazionale italiana poi, Meneghin prenderà parte ad altre quattro Olimpiadi, scendendo in campo per 271 volte, secondo per presenze solo a Pierluigi Marzorati.
Una lunghissima carriera
Continua a vincere e, nel 1983, l’oro agli Europei di Francia viene conquistato grazie anche alla sua presenza in Nazionale. A livello nazionale, dopo l’esperienza con Varese va all’Olimpia Milano, la cui maglia veste nel 1981. Anche in questo caso Dino Meneghin resta fedele ai colori del team rimanendo nel capoluogo lombardo fino al 1990, quando raggiunge l’età di quarant’anni. Il cestista però è un vero esempio di longevità agonistica e non smette con la pallacanestro se non nel 1994, all’età di quarantaquattro anni.
A Milano, Dino Meneghin vince altri due scudetti, nel 1986 e nel 1987, la Coppa dei Campioni e la Coppa Intercontinentale nel 1987, – la quarta dopo le altre tre vinte con l’Ignis Varese. Nel 1991, la rivista “Giganti del Basket” lo proclama il più grande giocatore europeo di tutti i tempi.
Una curiosità: Dino ha giocato una partita ufficiale di campionato contro suo figlio Andrea Meneghin – anche lui giocatore professionista – e questo straordinario evento sottolinea la sua incredibile longevità agonistica. Quando finalmente si piega all’avanzare degli anni, Meneghin smette di giocare e ricopre il ruolo di dirigente, prima per l’Olimpia e, poi, per la nazionale italiana. Il suo lavoro è quello di team manager. Ex cestista, dirigente sportivo, nel 2008 è stato nominato presidente della Federazione Italiana Pallacanestro. L’anno dopo si candida alla presidenza della FIP e il 7 febbraio del 2009, viene eletto Presidente della Federazione Italiana Pallacanestro, con ben 4.375 voti.
Il 30 settembre del 2008, viene nominato dalla Giunta Nazionale del CONI commissario straordinario della Federazione Italiana Pallacanestro, dopo le dimissioni di Fausto Maifredi dal ruolo di presidente. Nel 2011, esce la sua autobiografia “Passi da gigante” il cui ricavato è destinato per opere benefiche.
Sempre con un approccio limpido, metodico e concreto
Ma perché Meneghin ci interessa in questa rubrica? Come è scritto in un articolo apparso sul Corriere del Veneto, Dino “è stato protagonista di una generazione che ha sdoganato la pallacanestro al grande pubblico italiano anche grazie all’approccio empatico con compagni e tifosi”. Ricorda Meneghin: «Si viveva insieme, l’invidia stava a zero: a fine partita, nessuno controllava il proprio scout, l’importante era aver vinto…». Dino Meneghin è, ancora oggi a 73 anni, esempio di un approccio limpido, metodico e concreto allo sport, modello di semplicità e attaccamento alla squadra.
Dino Meneghin, cestista e dirigente sportivo
NASCITA: 18 gennaio 1950
LUOGO DI NASCITA: Alano di Piave, Italia
ETÀ: 73 anni