Una nuotatrice che vede la vita da una prospettiva differente
Vite, vittorie e medaglie
In questa rubrica, presento brevi storie di atleti olimpici che hanno vinto la loro gara con la vita; persone e volti che raccontano quanto i valori dello sport siano intersecati con i grandi ideali a cui ognuno di noi aspira. Attraverso le biografie di olimpionici di ieri e di oggi, vi invito a percorrere un cammino verso le Olimpiadi del 2024, tirando fuori il meglio da ogni atleta per provare a imitarlo: perché no?
di Pamela Fabiano

Giulia Terzi in piscina ci è nata. Classe 1995, fu letteralmente buttata in acqua a cinque mesi dalla mamma, ex-nuotatrice agonistica e inflessibile nel volerle trasmettere quella passione e quella disciplina alla figlia. Eppure, crescendo, la piccola Giulia non ama il nuoto, tanto che ad un certo punto lascia la piscina per cominciare a praticare uno sport che ama di più, la ginnastica artistica.
Nuotare con la testa dell’agonista
La vita, però, spesso decide per noi e ci mette alla prova in maniera dura ed esigente. E a Giulia vine dignosticata una scoliosi congenita per cui non può più sollevare pesi e comincia ad avere difficoltà nei movimenti. I medici le suggeriscono di praticare l’unico sport possibile: il nuoto.
Così, la nostra olimpionica si ritrova di nuovo buttata in acqua, ma questa volta – come dichiara lei stessa in una intervista – “con la testa dell’agonista, la testa di quella che per fare ha bisogno di un obiettivo chiaro altrimenti molla e si butta sul divano. E allora, quella di fare il grande salto e iniziare a nuotare per vincere è stata una scelta ovvia, naturale“.
Una nuova vita fatta di vittorie e conquiste
Comincia una stagione della vita di Giulia in cui le gare nel settore paralimpico diventano sempre più di livello nella Polha di Varese. Vince subito, Giulia, vince il bronzo al mondiale di Londra nel 2019 e stabilisce il record italiano 1’12″33 sulla distanza dei 100 stile libero S7. Poi, l’arrivo sconvolgente della pandemia e con il Covid, tutto si ferma. Giulia, però, investe bene il suo “tempo libero” e si dedica allo studio riuscendo a conseguire una seconda laurea in Giurisprudenza dpo la prima presa in Scienze politiche.
Nel 2020, finalmente, si svolgono le Paralimipadi di Tokyo dove la Terzi sorprende tutti: conquista due medaglie d’argento e due di oro. L’oro nei 100 stile S7 è resistenza e classe: «Ero davanti e mi ripetevo tieni duro, manca poco, e ce l’ho fatta» dichiara.
Nel 2021, riceve dal Presidente della Repubblica il collare d’oro al merito sportivo, la massima tra le onorificenze del Comitato olimpico nazionale italiano.
In ogni persona ci sono potenzialità che a volte neanche immaginiamo
“Ciò che non uccide, fortifica” diceva Nitsche, e Giulia Terzi ben rappresenta questo motto nella sua ancora giovane e promettente carriera da atleta paralimpica. Forte e determinata, ma anche positiva, allegra e circondata da una famiglia che la sostiene e la accompagna, Giulia Terzi è un modello per molte persone disabili – sicuramente – ma anche per tutti perchè è la prova vivente del fatto che in ogni persona ci sono potenzialità che a volte neanche immaginiamo, e che possono svilupparsi con fiducia, tenacia e passione.