Tiro con l’arco: tante soddisfazioni per l’Italia a squadre
La storia

Il tiro con l’arco è certamente una delle discipline più antiche. L’uso di arco e frecce si sviluppa infatti, non per scopi ludici quanto per necessità di sopravvivenza, già nell’Età della Pietra più di ventimila anni fa. Nel Medio Evo, la superiorità nel tiro con l’arco poteva decidere le sorti di una battaglia e addirittura in Inghilterra una legge imponeva a tutti gli uomini di maggiore età di praticare il tiro con l’arco ogni domenica. Non sorprende quindi che proprio in Inghilterra, a Finsbury, ebbe luogo nel 1583 la prima competizione “moderna” di tiro con l’arco. Con l’avvento delle armi da fuoco, l’importanza del tiro con l’arco nelle guerre è andata scemando, lasciando spazio all’aspetto ludico. Il tiro con l’arco esordisce ai Giochi Olimpici del 1900 a Parigi poi dopo una lunga assenza, rientra a far parte del programma olimpico in occasione di Monaco 1972.
Nel 1931 si tengono a Lwow (Polonia) i primi campionati del mondo e per l’occasione viene fondata la Fédération Internationale de Tir à l’Arc (FITA). Nel 1961 nasce in Italia Federazione Italiana Tiro con l’Arco (FITARCO), grazie alla confederazione di sei Compagnie già esistenti. Nel 2011, la federazione internazionale cambia il nome nell’attuale World Archery Federation (WA).

L’Olympic round
L’evoluzione del tiro con l’arco ha portato negli anni allo sviluppo di molteplici discipline. Il denominatore comune è ovviamente l’utilizzo di arco e frecce. Attualmente, la federazione internazionale riconosce il tiro alla targa (target archery), il tiro di campagna (field archery), il 3D, il flight and clout e lo ski archery. Tra queste, solo il tiro alla targa all’aperto con arco ricurvo è disciplina olimpica, e si disputa secondo le regole del cosiddetto Olympic round. Ciascun arciere deve scoccare le frecce in piedi e in posizione perpendicolare rispetto a un bersaglio di 122 cm di diametro, localizzato ad una distanza di 70 m. Il bersaglio è suddiviso in dieci cerchi concentrici di cinque colori diversi. Il cerchio centrale, di colore giallo, ha un diametro di 12.2 cm e permette di guadagnare 10 o 9 punti. Andando poi verso l’esterno, il cerchio rosso dà diritto a 8 o 7 punti, il blu a 6 o 5, il nero a 4 o 3 e il bianco 2 o 1. Dopo un primo ranking round in cui ogni atleta ha a disposizione 72 frecce, si stabilisce il tabellone composto da 64 atleti. La competizione continua con scontri diretti fino alla finale: il vincente avanza alla fase successiva, mentre il perdente abbandona la competizione. Ogni match viene deciso secondo il set system. Ogni set consiste di tre frecce, chi ha il punteggio più alto alla fine del set guadagna due punti (uno a testa in caso di parità). Vince la competizione l’arciere che per primo ottiene sei punti. In caso di parità sul 5-5, gli atleti hanno a disposizione una freccia a testa e vince la gara chi si avvicina di più al centro del bersaglio. Nella gara a squadre ogni nazione schiera tre atleti, la cui posizione nel ranking individuale viene utilizzata per formare il tabellone a squadre. La competizione si svolge sempre utilizzando il set system, ma ogni arciere ha disposizione due frecce quindi i punti vengono assegnati dopo due round (ovvero sei frecce). La squadra che raggiunge 5 punti vince il match. In caso di parità, sul 4-4, le squadre tirano le frecce di spareggio: una per ogni arciere e il terzetto che ottiene il punteggio maggiore passa il turno.

Giochi Olimpici

Il tiro con l’arco esordisce ai Giochi Olimpici del 1900 a Parigi e viene confermato anche per le edizioni del 1904, 1908 e 1920, con formati però sempre diversi. Dopo una lunga assenza, rientra a far parte del programma olimpico in occasione di Monaco 1972 con i due tornei individuali maschile e femminile. Nel 1988 a Seoul viene aggiunta anche la gara a squadre, mentre nel 1992 a Barcellona viene introdotto l’Olympic round, ovvero il sistema di regole in vigore tutt’oggi, che ha poi subito degli ulteriori aggiustamenti nel 2012 con l’introduzione del set system. A Tokyo 2020 esordirà anche la gara mista a squadre, portando così a cinque il numero di tornei.
Il medagliere olimpico (dal 1972) è dominato dalla Corea del Sud, che a Rio 2016 ha vinto tutti e quattro i tornei. Inoltre, la squadra femminile è imbattuta alle Olimpiadi, non avendo mai perso dal 1988 quando è stato introdotto il torneo a squadre femminile.
L’Italia, terza nel medagliere, ha partecipato a tutte le edizioni dalla reintroduzione del tiro con l’arco nel programma olimpico nel 1972. Giancarlo Ferrari conquista le due prime medaglie di bronzo nel 1976 e nel 1980, mentre il primo oro arriva nel 2004 ad opera di Marco Galiazzo. Ma è la gara a squadre maschile il terreno di caccia preferito dagli arcieri italiani: dal bronzo di Atlanta 1996 è stato un crescendo con i due argenti nel 2000 e 2008, e infine l’oro conquistato a Londra 2012. Ancora a zero invece il medagliere femminile.
Tokyo 2020
Il tiro con l’arco alle Olimpiadi di Tokyo 2020 vedrà l’esordio della gara mista a squadre, portando così a cinque il numero di tornei. Parteciperà un totale di 128 atleti (64 uomini e 64 donne).
I posti a disposizione sono stati assegnati principalmente in base ai risultati dei Campionati del Mondo 2019, con i restanti posti decisi nei tornei di qualificazione continentale e nel torneo di qualificazione finale. Sei posti (tre per genere) sono riservati alla nazione ospitante (Giappone), e due rimangono a disposizione della Commissione tripartita con l’obiettivo di assicurare la rappresentanza di tutti e cinque i continenti. L’Italia ha ottenuto 4 pass olimpici con Mauro Nespoli, Tatiana Andreoli, Lucilla Boari e Chiara Rebagliati. La squadra azzurra prenderà parte a quattro competizioni: l’individuale maschile e femminile, il mixed team (con la coppia Nespoli-Boari) e la gara a squadre femminile.
Eventi maschili | Eventi femminili | Eventi misti |
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Torneo individuale | Torneo individuale | Mixed team |
Torneo a squadre | Torneo a squadre |

Foto di copertina: World Archery