Tiro a segno paralimpico: uno sport a massima concentrazione
di Chiara Aruffo
La storia

Il tiro a segno paralimpico è la variante per atleti con disabilità fisiche del tiro a segno. L’esordio paralimpico avviene in occasione dei Giochi di Toronto 1976, e in seguito questo sport è cresciuto in maniera considerevole al punto da essere praticato oggi in più di 65 paesi. Nato col nome inglese di IPC Shooting, nel 2016 viene rinominato Shooting Para sport.
A livello internazionale, il tiro a segno paralimpico World Shooting Para Sport è governata dall’International Paralympic Committee (IPC). Nel 2010, l’IPC e l’International Shooting Sport Federation (ISSF) hanno firmato un Memoriale di Intesa con l’obiettivo di collaborare per lo sviluppo del tiro a segno paralimpico. In particolare, l’accordo riguarda la promozione di eventi e competizioni, lo scambio di idee e il percorso educativo degli ufficiali tecnici. In Italia, il tiro a segno paralimpico è governato dall’Unione Italiana di Tiro a Segno (UITS), nata nel 1861 come Società per il Tiro a Segno Nazionale e ribattezzata con l’attuale denominazione nel 1910. Nel 2008 l’UITS firma un protocollo d’intesa col Comitato Italiano Paralimpico (CIP) per ottimizzare la sinergia con gli sport per disabili.

Pistola e carabina
Il programma di tiro a segno paralimpico prevede competizioni sia di tiro con la carabina che di tiro con la pistola. Gli atleti sono suddivisi in tre classi di sport a seconda del tipo di disabilità e se l’atleta è in grado o no di sostenere l’arma autonomamente. SH1 (Pistola): disabilità relativa agli arti inferiori e/o al braccio che non tira, gli atleti sono in grado di sostenere la pistola e competere in piedi/seduti. SH1 (Carabina): disabilità relativa agli arti inferiori, gli atleti sono in grado di sostenere la carabina e competere in piedi/seduti. SH2 (Carabina): disabilità relativa a uno o entrambi gli arti superiori, gli atleti utilizzano un supporto a molla per sostenere la carabina e possono essere assistiti nel caricamento dell’arma; spesso sono anche affetti da disabilità relativa agli arti inferiori per cui gareggiano seduti. Le discipline paralimpiche sono denominate con una lettera (P – pistola o R – rifle per la carabina) e un numero; comprendono tiro con la pistola 10 m (aria compressa), 25 e 50 m; tiro con la carabina 10 m (aria compressa) in piedi e seduti, 50 m a terra e tre posizioni. Le regole riguardanti le tre posizioni di tiro sono adattate alle necessità degli atleti. Ad esempio, negli eventi “in piedi” gli atleti possono gareggiare anche seduti su una sedia a rotelle o su una sedia di tiro. Le regole e i tempi di gara seguono grossomodo quelli del tiro a segno per normodotati.

Giochi Paralimpici

Il tiro a segno paralimpico compare per la prima volta in programma in occasione dei Giochi di Toronto 1976, con tre eventi di carabina aperti sia a uomini che donne. Il numero di eventi presenti alle Paralimpiadi varia nelle differenti edizioni, fino ad arrivare a un massimo di 29 eventi a Sydney 2000 e poi in seguito ridotto a 12. Ai Giochi di Tokyo gli eventi saranno 13 (9 competizioni di carabina e 4 di pistola) con l’esordio della gara mista SH2 carabina a terra 50m, per incoraggiare la partecipazione di atleti della classe SH2.
Il medagliere olimpico vede primeggiare la Svezia (50 medaglie di cui 23 d’oro), tallonata dalla Corea del Sud (sempre 50 medaglie, ma 21 d’oro). L’Italia ha partecipato a tutte le edizioni dei Giochi Paralimpici tranne che Arnhem 1980 raccogliendo un totale di 12 medaglie, di cui 5 d’oro.
Tokyo 2020
A Tokyo 2020 sono in programma 13 eventi di tiro a segno paralimpico (di cui 7 misti) a cui parteciperà un totale di 154 atleti (65 uomini, 54 donne più 35 posti senza limitazioni di genere).
Parte dei posti a disposizione sono già stati assegnati ai Campionati del Mondo 2018 e 2019, e a diverse tappe di Coppa del Mondo. I restanti pass saranno assegnati in base ai risultati della tappa di Coppa del Mondo prevista a maggio 2021. Due posti (uno per genere) sono riservati alla nazione ospitante (Giappone), mentre quattro pass restano a disposizione della Commissione Bipartita. Ogni nazione potrà qualificare in totale un massimo di tre atleti per evento e un massimo di 12 atleti in totale (massimo 8 posti dello stesso genere). Da sottolineare inoltre come i pass siano assegnati alla nazione e non ai singoli atleti. L’Italia ha qualificato 4 atleti: Nadia Fario (P2 pistola 10 m ad aria compressa SH1), Jacopo Cappelli (R1 carabina 10 m ad aria compressa SH1), Andrea Liverani (R4 carabina 10 m ad aria compressa SH2 misto) e Pamela Novaglio (R9 carabina a terra 50 m SH2 misto).
Eventi maschili | Eventi femminili | Eventi misti |
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R1 - SH1 Carabina in piedi 10 m (aria compressa) | R2 - SH1 Carabina in piedi 10 m (aria compressa) | R3 - SH1 Carabina a terra 10 m (aria compressa) |
R4 - SH2 Carabina in piedi 10 m (aria compressa) | ||
R5 - SH2 Carabina a terra 10 m (aria compressa) | ||
R6 - SH1 Carabina a terra 50 m | ||
R7 - SH1 Carabina tre posizioni 50 m | R8 - SH1 Carabina tre posizioni 50 m | R9 - SH2 Carabina a terra 50 m |
P1 - SH1 Pistola 10 m (aria compressa) | P2 - SH1 Pistola 10 m (aria compressa) | P3 - SH1 Pistola 25 m |
P4 - SH1 Pistola 50 m |

Complimenti Chiara per il bell’articolo sul tiro a segno Paralimpico, preciso e puntuale, una spiegazione delle specialità di tiro corretta e schematica che le fa ben comprendere anche ai non addetti ai lavori.
Giuseppe Ugherani – Responsabile tecnico Para dell’Unione Italiana Tiro a Segno
Gentile Giuseppe,
la ringrazio per le belle parole. L’intento è proprio quello di far conoscere a un pubblico più ampio gli sport olimpici e paralimpici, soprattutto in vista delle prossime Olimpiadi/Paralimpiadi! Chiara