Tennis in carrozzina: controllo e precisione
di Chiara Aruffo
La storia

Il tennis in carrozzina viene inventato nel 1976 dagli americani Brad Parks (infortunatosi mentre sciava) e Jeff Minnebraker, atleta disabile. Si conoscono durante il periodo di riabilitazione di Parks e scelgono il tennis come terapia ricreativa. Nel 1988 nasce la International Wheelchair Tennis Federation (IWTF). Dopo aver partecipato come sport dimostrativo ai Giochi Paralimpici di Seoul 1988, il tennis in carrozzina viene introdotto come disciplina ufficiale a Barcellona 1992 e da allora in poi è sempre presente a tutti i Giochi. Sempre nel 1992 è organizzato il primo ITF Wheelchair Tennis Tour.
A livello internazionale, il tennis in carrozzina è dal 1998 sotto la giurisdizione dell’International Tennis Federation (ITF), che ha così assorbito la International Wheelchair Tennis Federation (IWTF). In Italia, l’attività nazionale è gestita dalla Federazione Italiana Tennis (FIT), nata nel 1910.

Open e Quad
Gli atleti del tennis in carrozzina sono suddivisi in due classi sportive a seconda del grado di disabilità. La classe Open è destinata agli atleti con perdita di funzionalità in una o entrambe le gambe. La seconda classe, Quad, è per atleti che, oltre alle gambe, hanno subito la perdita di funzionalità di una o entrambe le braccia. In questa categoria i giocatori potrebbero richiedere il taping della racchetta e/o un dispositivo di assistenza per giocare. Le regole ricalcano in larga parte quelle del tennis per normodotati e anche il campo ha le stesse dimensioni. Le differenze sostanziali risiedono nel fatto che sono ammessi due rimbalzi della palla, dove il secondo rimbalzo può avvenire dentro o fuori dal campo, e dalla penalità in cui incorre il giocatore se si aiuta con gli arti inferiori o se perde il contatto natica-carrozzina. Le partite si giocano alla meglio di tre set.

Giochi Paralimpici

Il tennis in carrozzina è uno sport dimostrativo ai Giochi Paralimpici di Seoul 1988 dove si sono sfidati quattro donne e quattro uomini. Diventa disciplina ufficiale da Barcellona 1992 e da allora è stato sempre presente. La classe di sport quad viene ammessa a partire da Atene 2004.
Il medagliere paralimpico del tennis in carrozzina vede al comando l’Olanda (38 medaglie), seguita da Stati Uniti e Francia.
L’Italia ha all’attivo 7 partecipazioni ai Giochi Paralimpici ma non è mai riuscita a salire sul podio.
Tokyo 2020
Alle Olimpiadi di Tokyo 2020 sono in programma 6 eventi di tennis in carrozzina. Parteciperà un totale di 104 atleti (56 uomini, 32 donne più 16 posti senza limitazioni di genere).
Due pass per genere sono stati assegnati ai vincitori degli Asian Para Games 2018 e dei Para Panamerican Games 2019. La maggior parte dei pass paralimpici resta quindi ancora a disposizione e verrà assegnata in base al Wheelchair Tennis Singles World Ranking in data 7 giugno 2021. Ventisei posti sono riservati per gli inviti della Commissione Bipartita. Ogni nazione può iscrivere un massimo di 4 atleti nei tornei singoli, 3 nel quad singolo, 2 team per genere nei tornei doppi e un team nel quad doppio. In casa azzurra hanno tentato la qualificazione Luca Arca, Silviu Culea e Ivan Tratter nel settore maschile; Giulia Capocci e a Marianna Lauro in quello femminile. Purtroppo, nessuno di loro rappresenterà l’Italia a Tokyo.
Eventi maschili | Eventi femminili | Eventi misti |
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Torneo Singolo - Open | Torneo Singolo - Open | Torneo Singolo - Quad |
Torneo Doppio - Open | Torneo Doppio - Open | Torneo Doppio - Quad |
