Guardia di Finanza: le Fiamme Gialle che illuminano lo sport
Continua su Sportopolis.it lo speciale sui corpi militari e sul ruolo che hanno nello sviluppo dello sport italiano. Ne abbiamo parlato con il Generale Flavio Aniello, Comandante del Centro Sportivo della Guardia di Finanza, che ringraziamo per la disponibilità. Tra i temi toccati anche quello del reclutamento degli atleti paralimpici.
di Nando Aruffo
- Che ruolo hanno le Fiamme Gialle nell’ambito dello sviluppo dello sport italiano?

Coincide con la funzione richiesta a tutti i Gruppi Sportivi Militari ed ai Corpi Civili dello Stato: quello di esercitare attività agonistica ai massimi livelli, forti di una impegnativa organizzazione di uomini, mezzi e risorse finanziarie. È una scelta strategica vincente che l’Autorità di Governo ha da tempo intrapreso per sostenere lo sport italiano verso ambiziosi traguardi internazionali, e la Guardia di Finanza “ripaga” questa fiducia con risultati di assoluto rilievo in oltre un secolo di attività “sul campo”: 15 medaglie d’oro nelle Olimpiadi Estive; 9 medaglie d’oro nelle Olimpiadi Invernali; 78 primi posti in Campionati Mondiali; 168 primi posti in Campionati Europei; 2.812 Campioni Assoluti a livello nazionale.
- L’abolizione della leva obbligatoria nel 2004 vi ha creato problemi nel reclutamento degli atleti?
In realtà, la leva obbligatoria ha riguardato le Forze Armate tradizionali e, per esse, ha senz’altro costituito un proficuo “bacino di utenza” tramite il quale poter selezionare giovani e promettenti atleti. La Guardia di Finanza, quale Corpo di Polizia, ha sempre alimentato i propri Reparti sportivi tramite concorso pubblico riservato al personale civile. Le nuove “risorse umane” sulle quali fare affidamento non sono mai mancate, segno che lo sport italiano “di base” sa coltivare talenti per indirizzarli al meglio.
- Quale interazione avviene con gli atleti che sono tesserati anche per una società sportiva?
Ripeto: si accede all’arruolamento nella Guardia di Finanza mediante concorso pubblico, con meccanismi di selezione collaudati e trasparenti che privilegiano, oltre la scontata idoneità fisica ed una necessaria integrità psichica ed attitudinale, i risultati agonistici concretamente ottenuti. Partecipano al concorso i migliori atleti nazionali e, tra di essi, vengono selezionati i migliori, in relazione ai posti annualmente disponibili. Non appena arruolati, i nostri stessi atleti diventano “ambasciatori” della loro casacca. I Tecnici ed i Dirigenti sono continuamente avvicinati ed interpellati per conoscere, nel dettaglio, le modalità di arruolamento ed i percorsi di carriera militare, non solo atletica. Il “buon nome” delle Fiamme Gialle si autoalimenta continuamente e con le società sportive di originaria appartenenza riusciamo a mantenere solidissimi rapporti di collaborazione tecnica.
- Voi avete anche tre atleti paralimpici: Giacomo Bertagnolli, Martina Caironi e Oxana Corso. Cosa vi ha spinto ad arruolarli?
È uno degli impegni sportivi a cui teniamo in modo particolare, sotto l’attenta regia del Comitato Paralimpico. Per ora si tratta di soli tre atleti, tutti di rilievo internazionale. Il messaggio che affidiamo alle loro gesta è chiaro: innanzitutto, favorire il recupero terapeutico del diversamente abile, ma, soprattutto, diffondere la cultura della loro piena inclusione nello sport e nel contesto civile. Siamo veramente confidenti sulla possibilità che il nuovo Testo Unico dell’Ordinamento Sportivo dia possibilità di aumentare l’attuale compagine societaria, con il contestuale riconoscimento di giuste corresponsioni retributive e contributive nell’ambito della nuova figura del “lavoratore sportivo”. Intanto ci godiamo il loro splendido palmares: 4 ori nelle Paralimpiadi; 9 primi posti nei Campionati Mondiali; 5 Ori nei Campionati Europei.
- A fine carriera, in base alla legislazione attuale loro non potranno diventare atleti finanzieri, perché privi dei certi requisiti fisici. Pensa ci possa essere per loro tre un altro ruolo nelle FFGG?
Aspettiamo il nuovo perimetro normativo. Troveremo sicuramente – ex lege – le migliori soluzioni per conciliare l’idoneità fisica tipica delle funzioni richieste agli agenti di polizia giudiziaria e di pubblica sicurezza, con le mansioni di un ruolo appositamente studiato, non necessariamente legato alle mansioni tecniche di una Forza di Polizia.

- Dai campioni allo sport amatoriale: i vostri centri di preparazione olimpica (Castelporziano, Gaeta, Predazzo e Sabaudia) sono aperti anche a scuole e società sportive dilettantistiche?
Sono innanzitutto aperti alle nostre Sezioni Giovanili. Sono “di casa” ben 551 atleti junior che si stanno formando nell’atletica leggera, nel nuoto, nella canoa, nel canottaggio e nelle varie discipline invernali. Un vero e proprio investimento in funzione del ricambio generazionale, ma anche un modo per completare, nel miglior modo possibile, i quattro assi educazionali sui quali si fonda la formazione dei più giovani: famiglia, scuola, amici e sport. In realtà, si avvicinano a noi anche le società sportive dilettantistiche quando ci chiedono collaborazione tecnica e sinergie organizzative, che di certo non lesiniamo per cercare di creare quel “circolo virtuoso” che accomuna tutto lo sport federato.
- Lei ha ereditato la responsabilità dei gruppi sportivi dal Generale Raffaele Romano da poco più di un anno e mezzo: quali sono le difficoltà causate dal Covid19, come intende affrontarle e superarle?
La grave emergenza epidemiologica ha spiazzato tutto lo sport italiano, da quello amatoriale fino a quello espresso in maniera professionale. Come tutte le società sportive, anche le Fiamme Gialle si sono allineate ai precetti di legge ed alle linee-guida puntualmente espresse da ogni Federazione di riferimento. Non è stato semplice. Ai nostri atleti mancano i tanti momenti competitivi forzatamente annullati, manca il contatto con il pubblico degli appassionati costretto a disertare i campi di gara, manca l’ebrezza e lo stimolo del cosiddetto “avvicinamento olimpico”, stante l’obiettiva indeterminatezza dell’evento. Come per tutta la società civile della quale facciamo parte integrante, andiamo avanti con le regole man mano vigenti, ma non è facile esorcizzare e dimenticare.
- Vi occupate di 13 sport: come mai questi e non altri?
Sono le discipline sportive che richiamano, senza ombra di dubbio, le nobili tradizioni del Corpo che, come noto, ha percorso profonde evoluzioni ordinative negli ultimi anni diventando una moderna polizia economico-finanziaria a difesa dei più alti interessi del vivere civile, ma che conserva sempre le originarie funzioni di presidio del territorio e di difesa dei confini alpestri e marittimi. Ecco, quindi, la scelta – mai tradita – di coltivare esclusivamente quelle discipline sportive che richiamano: l’efficienza fisica a cui è tenuto ogni militare della Guardia di Finanza (atletica, in tutte le sue declinazioni), la capacità di sapersi difendere (scherma, tiro, arti marziali), la maestria nell’”andar per mare” (nuoto, tuffi, canoa, canottaggio, vela) e l’adattamento agli ambienti ostili ed impervi come quelli invernali (sci alpino e di fondo, salto e combinata nordica, biathlon, velocità sul ghiaccio).
- C’è un atleta (o anche una specialità) che in questi mesi le ha dato particolare soddisfazione?
Non posso e non devo stilare classifiche di merito tra i circa 250 militari-atleti delle Fiamme Gialle. Come Comandante del Centro Sportivo provo soddisfazione nel monitorare, ogni giorno, l’impegno ed il sacrificio degli allenamenti, il rigoroso rispetto delle rigide tabelle meticolosamente disegnate su ogni persona, la pervicacia e la determinazione con i quali si affrontano gli infortuni e le débâcle, ma anche il coraggio e la serenità d’animo con il quale si accetta la inevitabile “dismissione” quando non è più possibile assicurare elevati standard prestazionali.
- Giochi Olimpici di Tokyo: lei è favorevole al rinvio?
Non esiste possibilità tecnica di un altro rinvio. O si svolgono questa estate o si deve rinunciare del tutto con una decisione senza precedenti; come, d’altronde, senza precedenti è l’esperienza pandemica che stiamo vivendo. Ritengo, comunque, che una versione estremamente light – ben supportata da controlli preventivi e dagli ormai prossimi vaccini – possa svolgersi, quantomeno alla presenza del locale pubblico giapponese. Vedremo. Oramai sono vicini i tempi delle decisioni irrevocabili.
- Quali risultati si aspetta dai suoi atleti per i prossimi appuntamenti Europei, Mondiali e Giochi Olimpici?
Come Centro Sportivo della Guardia di Finanza siamo abituati a considerare punto di merito anche il solo primeggiare nella composizione della Delegazione olimpica. Basti pensare che nelle ultime sei edizioni sia dei giochi estivi che di quelli invernali, questo primato è sempre stato raggiunto dal nostro Sodalizio. Per quanto riguarda, invece, i risultati concreti sono sicuro che il trend positivo sarà ancora una volta assicurato, magari accompagnato anche da un po’ di fortuna che, nei grandi, unici ed irripetibili eventi internazionali, è sempre ben accetta.
- Nel 2021 lei sarebbe contento se…
… se tutti insieme – sportivi di professione e semplici appassionati – ritornassimo a respirare un minimo di “normalità”. Con questa giusta atmosfera anche lo sport potrà contribuire alla crescita civile, armoniosa oltre che rispettosamente inclusiva e solidaristica della nostra società, così duramente messa alla prova.
