Taekwondo: lo sport nazionale coreano
di Chiara Aruffo
La storia

Le prime tracce del taekwondo risalgono al 50 a.C. nel regno di Koguryo in Korea, ma è grazie ai guerrieri del regno di Silla che il taekwondo si espande in tutta la Corea. In maniera simile al judo, i guerrieri vengono educati non soltanto dal punto di vista fisico ma anche dal punto di vista mentale. La parola taekwondo è infatti una combinazione di: Tae (piede), Kwon (mano) e Do (arte). L’occupazione giapponese del 1910 vieta qualsiasi pratica di arte marziale coreana a favore di quelle giapponesi, nonostante ciò, si continua a praticare il taekwondo in maniera clandestina. Alla fine della seconda guerra mondiale, nel 1945, nasce a Yong Chun la prima scuola di taekwondo. Il 1952 segna un punto di svolta, quando il presidente Syngman Rhee dopo aver assistito ad una performance ordina che le truppe coreane vengano istruite nelle arti marziali. I differenti stili vengono ufficialmente unificati nel 1961 con la fondazione della Korea Taekwondo Assiociation (KTA). La prima apparizione alle Olimpiadi avviene a Seoul 1988 come sport dimostrativo.
A livello internazionale, il taekwondo è governato dalla World Taekwondo (WT), fondata nel 1973 con il nome di World Taekwondo Federation (WTF)a partire dalla preesistente International Taekwondo Federation (ITF). In Italia, la diffusione del taekwondo avviene a partire dal 1966 grazie al maestro Sun Jae Park che fonda la Federazione Karate Taekwondo (FITKD) nel 1975, poi diventata Federazione Italiana Taekwondo (FITA).

Uno sport ad alta automazione
Gli incontri di taekwondo alle Olimpiadi avvengono in quadrato (o ottagono) 8×8 m, dove due atleti si scontrano in tre round che durano ciascuno 2 minuti. Oltre alla tradizionale divisa bianca (dobok), gli atleti indossano un casco e un corpetto come protezione. I colpi possono essere messi a segno sia usando le mani che i piedi. Nel caso di pugni, si può colpire l’avversario solamente sul tronco, mentre utilizzando il piede è permesso colpire anche il volto. I punti hanno un valore variabile da 1 a 5 a seconda di come vengono messi a segno: calci messi a segno in rotazione assegnano punteggi più elevati. È possibile anche subire penalizzazioni o squalifiche se si utilizzano tecniche proibite come ad esempio colpire col ginocchio o colpire il viso con un pugno. La vittoria viene assegnata all’atleta che mette a segno più punti, oppure l’incontro può terminare per KO, intervento arbitrale o abbandono. Gli atleti sono suddivisi in categorie di peso, che alle Olimpiadi sono quattro sia per gli uomini che per le donne. Ai Giochi di Londra 2012 è stato introdotto il Taekwondo’s Protector and Scoring system (PSS): una serie di sensori impiantati nelle protezioni dell’atleta permettono di assegnare i punti in tempo reale quando vengono colpiti. I tre giudici presenti continuano in ogni caso ad assegnare i punti bonus per le tecniche utilizzate.

Giochi Olimpici

Il taekwondo fa la sua prima apparizione olimpica ai Giochi di Seoul 1988 come sport dimostrativo. Essendo lo sport nazionale coreano, gli è stato riservato ampio spazio durante la cerimonia di apertura con una performance che ha coinvolto centinaia di adulti e ragazzi. Quattro anni dopo a Barcellona 1992 è nuovamente sport dimostrativo, e solo a partire da Sydney 2000 viene integrato in maniera stabile nel programma olimpico. Il torneo olimpico si svolge con un tabellone a eliminazione diretta e tutti quelli che hanno perso un match contro i finalisti accedono al ripescaggio. I due finalisti del ripescaggio ricevono entrambi la medaglia di bronzo.
Il medagliere olimpico vede al comando la Corea del Sud con 19 medaglie (12 d’oro), seguita da Cina e Stati Uniti.
L’Italia ha partecipato 4 volte ai Giochi Olimpici, saltando l’ultima edizione di Rio 2016. Gli atleti azzurri hanno conquistato 3 medaglie, una di ciascun colore. Mauro Sarmiento è stato il primo atleta italiano a salire sul podio olimpico a Pechino 2008 (argento) e poi di nuovo a Londra 2012 (bronzo). La medaglia d’oro è invece arrivata grazie a Carlo Molfetta alle Olimpiadi di Londra 2012.
Tokyo 2020
Alle Olimpiadi di Tokyo 2020 sono in programma 8 eventi di taekwondo: 4 maschili e 4 femminili. Parteciperà un totale di 128 atleti (64 uomini e 64 donne).
I primi pass olimpici sono stati assegnati in base al ranking olimpico 2019 e alla classifica finale delle Grand Slamn Series 2019. I restanti pass sono stati messi in palio in una serie di tornei di qualificazione continentale, con il torneo europeo svoltosi dal 7 al 9 maggio 2021. Il Giappone, nazione ospitante, ha fino a quattro pass (due maschili e due femminili) riservati nel caso non riesca a qualificare quattro atleti tramite ranking o Grand Slam. La Commissione Tripartita ha a disposizione un totale di quattro pass olimpici (2 maschili e 2 femminili). Per l’Italia i pass olimpici sono due con Vito Dell’Aquila (-58 kg) e Simone Alessio (-80 kg).
Eventi maschili | Eventi femminili |
---|---|
-58 kg | -49 kg |
-68 kg | -57 kg |
-80 kg | -67 kg |
+80 kg | +67 kg |
