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Un Presidente speciale tra ragazzi fenomenali – Mattarella incontra i medagliati (e non) olimpici

Al Quirinale, festa grande con le azzurre e gli azzurri protagonisti ai Giochi Olimpici e Paralimpici di Parigi

Il Presidente Mattarella con gli atleti azzurri e i presidenti Malagò e Pancalli (foto di Francesco Ammendola – Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

di Nando Aruffo

ROMA – Mezz’ora di doverosi discorsi istituzionali e più di un’ora dedicata alle atlete e agli atleti che hanno partecipato ai Giochi Olimpici e Paralimpici nell’estate scorsa a Parigi.

Papà, zio, nonno: il Presidente della Repubblica ha fatto sentire la sua partecipazione a tutte le atlete e a tutti gli atleti: è stato affettuoso sia con i tanti esordienti sia con chi conosce meglio ed è stato prontamente ricambiato: da Gregorio Paltrinieri, per esempio, che tenta di abbracciarlo un paio di volte e poi, improvvisamente, si ritrae rendendosi conto che quella persona affabile davanti a lui non è suo nonno: è il Capo dello Stato.

Come se non bastasse resistere imperturbabile all’acquazzone della cerimonia d’apertura dei Giochi olimpici di Parigi, Sergio Mattarella ha dimostrato ancora una volta d’essere uno sportivissimo Presidente della Repubblica.

L’occasione era la restituzione delle Bandiere che l’Italia ha portato in Francia: Arianna Errigo e Gianmarco Tamberi hanno riconsegnato il tricolore degli atleti olimpici; Ambra Sabatini quella dei Paraolimpici ed era sola, perché l’altro portabandiera, Luca Mazzone, è impegnato ai Campionati del Mondo di ciclismo e paraciclismo in corso a Zurigo, in Svizzera. Però anche una convocazione speciale: il Presidente della Repubblica ha voluto ricevere in un gremitissimo Salone dei Corazzieri non soltanto le atlete e gli atleti che sono saliti sul podio: novità assoluta, ha chiamato per la prima volta attorno a sé coloro che hanno conquistato il quarto posto consegnando a ogni atleta la medaglia della Presidenza della Repubblica e per ognuno di loro ha avuto una parola di ringraziamento, di saluto, di incoraggiamento. Tre quarti d’ora di sorrisi e di strette di mano; atlete e atleti compostamente in fila ad aspettare il loro momento speciale: quante volte nella vita vi capita di stringere la mano al Capo dello Stato?

Una cerimonia sobria ed emozionante: sobria, perché lo impone il contesto istituzionale; emozionante, perché nulla è stato banale e perché tutto è stato coinvolgente: il Presidente della Repubblica ha messo tutti a proprio agio: “Il Salone dei Corazzieri” sembrava, alla fine e fatte le dovute proporzioni, il salotto di casa.

Ha detto il Presidente della Repubblica: «Non siamo qui per concludere ma per prolungare la festa delle Olimpiadi. In molte parti d’Italia dicono che la pioggia porti fortuna: e noi ne abbiamo presa tanta, di pioggia». Un po’ di ironia non guasta neanche nelle occasioni ufficialmente istituzionali.

E poi: «Nel bilancio risalta l’eccellente stato di salute e la qualità dello Sport e delle nostre squadre che continua tuttora con i successi di Ganna e Affini domenica nella cronometro ai Mondiali di ciclismo. I quarti posti? Lo spirito olimpico è questo, come ci ha ricordato Benedetta Pilato. I risultati non sono dovuti a comportamenti isolati ma una tendenza diffusa. Voglio dire a Tamberi e Sabatini, che hanno vissuto momenti difficili, che loro le medaglie le hanno conquistate con le partecipazioni e l’affetto di tutti. In tv ho seguito tante, tantissime gare olimpiche e paralimpiche. Grazie agli atleti per le loro imprese ma grazie anche per aver entusiasmato e spinto a fare sport tantissimi ragazzi».

Il Presidente della Repubblica, con estrema attenzione, ha sempre messo sullo stesso piano lo sport olimpico e paralimpico.

Momenti felici anche in occasione degli omaggi consegnati al Presidente della Repubblica: Anna Danesi, capitana della squadra di volley femminile, gli ha regalato una maglia azzurra e il pallone della trionfale finale olimpica mentre Rigivan Ganeshamoorthy il disco con cui ha conquistato la medaglia d’oro e stabilito tre record del mondo paralimpici.

La giornata era cominciata, come da protocollo, dai saluti del presidente del CONI (Comitato Olimpico Nazionale) Giovanni Malagò e dal presidente del CIP (Comitato Italiano Paralimpico) Luca Pancalli.

Malagò ha detto, tra l’altro: «Il Presidente della Repubblica è stato con noi onorando la squadra e la bandiera in condizioni meteo avverse. Hanno fatto il giro del mondo le immagini che mostravano il suo senso delle istituzioni sotto il diluvio della cerimonia d’apertura e durante la gara che ci ha regalato la prima medaglia, quella di Filippo Ganna. Il Presidente è venuto al Villaggio, ha visto gli alloggi, ha controllato la struttura medica, ha mangiato con gli atleti. Il presidente della Repubblica è stato la nostra prima medaglia d’oro».

Pancalli, tra l’altro, ha detto: «Missione compiuta: è stato miglior risultato di sempre che ci pone al sesto posto per nazioni dietro alle grandi potenze dello sport. È stato un regalo, per noi, la presenza del Presidente della Repubblica anche nella nostra famiglia, in mensa, al Villaggio, sui campi di gara. Torniamo da una Paralimpiade rivoluzionaria con una valigia piena di medaglie e sogni».

A margine dell’evento una folla gremita di ragazze e ragazzi fuori dal Quirinale attendevano gli atleti per rubare una foto. Tra i più acclamati Gimbo Tamberi al quale scherzosamente un fan ha proposto di mangiare una carbonara per festeggiare.

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