ISL ai blocchi di partenza, tanta curiosità per baby Pilato
di Chiara Aruffo
Budapest ospiterà a partire da oggi pomeriggio la seconda stagione dell’International Swimming League, con qualche novità nel format e alcune incognite.
Tutto pronto alla Duna Arena di Budapest per la seconda stagione dell’ISL – International Swimming League, un circuito d’élite ideato dal magnate russo-ucraino Kostantin Grigorishin. La prima edizione non era riuscita a convincere tutti, con sensazioni molto diverse tra chi aveva vissuto gli eventi in prima persona in piscina e chi invece li aveva visti alla tivù. Il formato molto veloce e scenografico può essere molto accattivante dal vivo ma perde un po’ quando viene filtrato da uno schermo dove diventa complicato anche solo capire chi stia nuotando. Sospendiamo quindi il giudizio, nell’attesa della seconda stagione, vista rigorosamente dal divano.
Le squadre nel frattempo sono passate da otto a dieci, con l’aggiunta dei Toronto Titans (base in Canada) e dei Tokyo Frog Kings (base in Giappone) ma i favoriti restano anche quest’anno gli Energy Standard, squadra finanziata ormai da anni appunto da Grigorishin, e che quest’anno può contare anche sul contributo della giovane stella italiana Benedetta Pilato. Nonostante il nuoto sia uno sport prettamente individuale, c’è da dire che a differenza delle altre squadre, il club “originale” degli Energy Standard (tra cui Sarah Sjöstrom e Chad Le Clos) si allena insieme per la maggior parte dell’anno agli ordini del coach James Gibson.
AQUA CENTURIONS UN PO’ MENO A TRAZIONE ITALIANA
Per quanto riguarda la squadra con base in Italia, gli Aqua Centurions allenati da Matteo Giunta, saranno presenti Fabio Scozzoli, Alessandro Miressi, Matteo Rivolta, Nicolò Martinenghi, Martina Carraro, Arianna Castiglioni, con la capitana Federica Pellegrini e Stefania Pirozzi risultate positive al Covid in un tampone pre-partenza e che potrebbero aggregarsi al gruppo in seguito. Inoltre, oltre alla già citata Pilato, Marco Orsi difenderà i colori del Team Iron. D’altra parte, parecchi nuotatori italiani hanno invece rinunciato a prendere parte all’evento, ne citiamo alcuni: Simone Sabbioni, Elena Di Liddo, Silvia Di Pietro e Alberto Razzetti (inizialmente nel roster dei Toronto Titans). Inizialmente si era parlato di conflitti con le squadre militari ma, come confermato dal Maresciallo Eric Del Bianco, Responsabile del Settore Nuoto del Centro Sportivo Carabinieri, i motivi della rinuncia sono legati alla programmazione della stagione che culminerà con i Giochi Olimpici di Tokyo e a considerazioni sulla situazione sanitaria attuale. Ricordiamo che per ridurre il rischio di contagio, l’ISL sarà a tutti gli effetti una bolla in stile NBA con atleti e tecnici isolati per sei settimane.
Da non sottovalutare inoltre il fattore economico, a maggior ragione in seguito all’introduzione quest’anno del “jackpot time”. Oltre a uno stipendio di base che ammonta a 15.000 dollari, l’attrattività del progetto è anche data dal fatto che le prestazioni natatorie sono remunerate anche con premi in denaro. Con il nuovo jackpot time, i nuotatori di altissimo livello andrebbero a rubare punti preziosi agli altri, e relativi premi in denaro, a seconda dei tempi di distacco inflitti nelle gare. Questo incrementerebbe ulteriormente il gap creatosi l’anno scorso in cui 5 nuotatori hanno raccolto premi per più di 50.000 dollari, e più di 250 nuotatori meno di 10.000 (29 addirittura non hanno guadagnato nessun extra). È plausibile quindi che anche questo abbia giocato un ruolo nella scelta degli atleti (italiani e non) rinunciatari.
Appuntamento in tivù per gli appassionati su Sky a partire da oggi pomeriggio alle ore 16.00 ma bisognerà aspettare domenica 18 per vedere gli Aqua Centurions in acqua. Il programma completo della stagione 2020 si può leggere qui.
