Hockey: resistenza, velocità e coordinazione
di Chiara Aruffo
La storia

Le origini dell’hockey su prato vanno ricercate in Africa e in Medio Oriente, dove le antiche civiltà egiziana e persiana praticavano una forma rudimentale di hockey tra i 6000 e i 4000 anni fa. L’hockey moderno si sviluppa in Inghilterra nel 18° secolo, soprattutto nelle scuole private di élite come ad esempio Eton. La parola hockey deriverebbe dal francese “hocquet”, parola che indica il bastone da pastore dalla tipica forma ricurva. Nel periodo imperialistico inglese, l’hockey diventa uno sport popolare anche in India, Pakistan, Australia e nei paesi africani sotto il dominio coloniale inglese. La prima associazione di hockey viene fondata in Inghilterra nel 1876 e contestualmente viene stilato il primo regolamento. L’esordio olimpico avviene ai Giochi di Londra 1908 con un torneo maschile a cui partecipano sei nazioni. Dopo una seconda apparizione ad Anversa 1920, entra a far parte stabilmente del programma olimpico a partire da Amsterdam 1928. Il torneo femminile dovrà attendere fino ai Giochi di Mosca 1980.
In seguito all’esclusione dell’hockey dai Giochi di Parigi 1924, viene istituita la Fédération Internationale de Hockey sur Gazon (FIH) per dare più credito al movimento. Nel 1927 nasce la International Federation of Women’s Hockey Associations (IFWHA). Le due associazioni si fondono nel 1982 nell’attuale International Hockey Federation (FIH). In Italia, l’hockey su prato entra a far parte della Federazione Italiana Pattinaggio a Rotelle nel 1935. Dopo l’autonomia conquistata nel 1957 con la creazione di una Commissione Nazionale per l’Hockey su Prato, viene riconosciuta dal CONI a tutti gli effetti nel 1978 con il nome Federazione Italiana Hockey su Prato (FIHSP). Nel 1984 prende l’attuale nome di Federazione Italiana Hockey (FIH).

Un gioco simile al calcio
Nell’hockey su prato si utilizza un bastone ricurvo per colpire la palla, con l’obiettivo di fare goal nella porta avversaria. La palla utilizzata è di forma sferica e deve avere una circonferenza compresa tra 224 e 235 mm, e un peso tra 156 e 163 g. Il campo da gioco è rettangolare con dimensioni di 91.40 m × 55 m. Alle due estremità sono posizionate centralmente due porte che misurano 3.66 m x 2.14 m. Davanti a ciascuna porta è disegnata un’area (zona di tiro, l’unica dalla quale è possibile segnare), quasi semi-circolare, che misura 14.63 m. Ogni squadra scende in campo con 11 giocatori, più 5 che siedono in panchina. Le sostituzioni sono continue e possono essere fatte senza limitazioni. Due arbitri dirigono la partita che è composta (a partire dal 2019) da quattro tempi di 15 minuti, mentre storicamente le partite si disputavano in due tempi da 35 minuti. Fino agli anni 70, si giocava a hockey su campi in erba naturale per passare poi a campi in erba sintetica che permettono alla palla di scorrere più facilmente e velocemente (fino a 200 km/h!). A Montreal 1976 si è giocato il primo torneo olimpico su campi in erba artificiale. Il torneo olimpico attuale prevede una fase di qualificazione con le 12 squadre suddivise in due gironi, seguita da una fase ad eliminazione diretta che designerà la squadra vincitrice.
Il movimento hockeistico ha sempre voluto distinguersi in termini di correttezza comportamentale e morale. La FIH ha stilato un proprio codice etico che mette al primo posto il rispetto dell’avversario e la multirazzialità. Negli ultimi anni, la FIH è molto impegnata anche sul fronte della parità di genere.

Giochi Olimpici

L’esordio olimpico dell’hockey avviene ai Giochi di Londra 1908 con un torneo maschile a cui partecipano sei nazioni (all’epoca Inghilterra, Irlanda, Scozia e Galles gareggiavano separatamente). Viene escluso a Stoccolma 1912 per via del fatto che le nazioni ospitanti avevano potere decisionale in merito agli sport opzionali. Il movimento belga preme con successo per la riammissione ad Anversa 1920, ma viene poi escluso nuovamente dal programma di Parigi 1924. La costituzione di una Federazione Internazionale aiuta a dare più credito al movimento e in effetti rientra a far parte stabilmente del programma olimpico a partire da Amsterdam 1928. Il torneo femminile viene inserito a partire dai Giochi di Mosca 1980.
Il medagliere olimpico vede al primo posto l’India, che ha vinto 8 medaglie d’oro tra il 1928 e il 1980 nel torneo maschile. Negli ultimi anni invece le squadre a raccogliere più successi sono Australia, Olanda, Germania, Gran Bretagna e Argentina. L’Olanda maschile ha vinto due finali olimpiche (Atlanta 1996 e Sydney 2000) su quattro giocate tra il 1996 e il 2012. Le donne olandesi non sono state da meno, arrivando in finale in tutte le edizioni tra il 2004 e il 2016 e vincendone due (Pechino 2008 e Londra 2012).
L’Italia ha partecipato solamente due volte: a Helsinki 1952 (11° posizione finale) e a Roma 1960 (13° posizione finale).
Tokyo 2020
A Tokyo 2020 sono in programma il torneo femminile e il torneo maschile, ciascuno di 12 squadre. Parteciperà un totale di 384 atleti (192 uomini e 192 donne).
Tutti i pass olimpici sono già stati assegnati tramite una serie di eventi qualificanti. Inoltre, due pass (uno per torneo) erano stati riservati al Giappone, nazione ospitante. L’Italia non sarà presente, con grande rammarico per la squadra femminile che ha sfiorato la qualificazione perdendo lo spareggio con la Germania. Nel torneo maschile si sfideranno: Argentina, Australia, India, Giappone, Nuova Zelanda, Spagna (queste prime sei quadre sono nel girone A), Belgio, Canada, Germania, Gran Bretagna, Olanda e Sud Africa (girone B). Nel torneo femminile saranno presenti: Germania, Gran Bretagna, India, Irlanda, Olanda, Sud Africa (girone A), Argentina, Australia, Cina, Giappone, Nuova Zelanda e Spagna (girone B).
Eventi maschili | Eventi femminili |
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Torneo a 12 squadre | Torneo a 12 squadre |
