European Super League, figuraccia super mondiale

Elaborazione grafica da L’indro.it

di Gaetano Borrelli

Cara Maria,

come vedi per una volta ti voglio scrivere io per primo e parlarti di un tema che certamente ti sta procurando grande angoscia. 12 team avevano fondato la cosiddetta Superlega: Milan, Inter, Juventus per l’Italia; Tottenham, Arsenal, Chelsea, Manchester City, Liverpool e Manchester United per il Regno Unito; Barcellona, Real Madrid e Atletico Madrid per la Spagna. Ma cosa sarebbe stata questa Superlega? Un campionato europeo dove però, invece di accedere per meriti, vi si accede per grazia ricevuta e per tre quarti di nobiltà. Queste dodici sorelle si sarebbero giocato il titolo in partite infrasettimanali, mantenendo comunque le partite di Coppa Nazionale, gli impegni delle nazionali e anche le coppe europee. A questo punto dovrebbero avere organici di 50 atleti o dovrebbero continuamente drogarsi, cosa probabile non essendoci, in questo campionato, i controlli già labili delle Federazioni Nazionali e della UEFA e della FIFA. A questo punto due questioni: la prima perché lo avevano proposto? Ovvio per soldi: la seconda: who pays? Una banca statunitense che avrebbe garantito la copertura degli ingenti debiti accumulati da costoro e un grande guadagno a medio e lungo termine. Pensa che il Presidente del Real Madrid, come si chiama?, Florentino Perez, anche noto come Fetentino La Pera, aveva chiesto di emettere a un tribunale spagnolo una diffida alla UEFA e alla FIFA affinché non prendessero, non avendone titolo, alcuna misura contro le 12. Poiché per ora non hanno fatto niente si potrebbe dire  “Excusatio non petita, accusatio manifesta”. Ma la vera questione è cosa sarebbe successo al nostro campionato? Maria senti questa presa da internet: “Il Napoli, l’Afragolese, l’Arci Scampia, la Caivanese e la Juve Stabia fondano la Sfaccimma League”. Fortunatamente però il progetto è durato poche ore e quindi non è di fatto mai nato e di chi è il merito? Ovviamente della classe dirigente, o no? Delle banche, o no? Delle televisioni, o no? Degli sponsor, o no? Dei tifosi? Eh si dell’ultimo bottone della giacca!  

A presto,

Salvatore

Caro Salvatore,

ho vissuto ore in cui sono stata affranta, anzi visto il contesto internazionale “I have been truly heartbroken”, “Tengo el corazón partido”. Ma poi mi sono ovviamente ripresa. Eppure alla fine avevo sperato che le tre regine italiane se ne andassero davvero così da poter rivedere vittorie anche di squadre piccole come accadeva una volta. Non voglio difendere queste 12 prostitute che evidentemente si davano per soldi ma mi chiedo anche dove erano gli organi mondiali, europei, nazionali di controllo che hanno consentito alle 12 di accumulare tanto debito contro ogni regola. E non avendo fatto negli anni assolutamente nulla oggi lanciano strali e maledizioni e minacce di esclusioni e addirittura una cura obbligatoria a base di Čeferin (Aleksander, Presidente UEFA), noto anabolizzante che li farebbe squalificare tutti e non ne parliamo più. Resta il fatto, come hai notato tu giustamente, che più degli strali dei dirigenti nazionali e internazionali, specie in Inghilterra, ha contato la voce dei tifosi, cosa che non mi sembra sia avvenuta in Italia. A mio parere il fallimento del progetto (ma si può parlare di fallimento o sarebbe meglio aborto?)  è stato dovuto alla grande gufata dell’Ajax, che pur avendo il titolo, era stata tenuta fuori. Poi, per quanto riguarda la mia squadra ingiustamente (sto scherzando) non l’hanno nemmeno invitata e che quindi non ci sarebbe stato problema. Ricominciamo allora a pensare le cose serie che qui c’è il turno infrasettimanale, altro che queste cazzate!

A presto Salvatore, anzi  “See you soon”, “Nos vemos pronto” (sempre per il clima internazionale)

Maria

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