Basket in carrozzina: abilità e precisione
di Nando Aruffo
La storia

Come altri sport, anche il basket in carrozzina nasce negli Anni ’40 come terapia riabilitativa per i soldati americani che avevano subito incidenti e infortuni. Le prime partite vengono giocate negli ospedali di guerra negli Stati Uniti: risale al 1946 la prima partita “ufficiale” tra veterani e dottori al Birmingham Hospital in California. Contemporaneamente un gioco molto simile, il netball in carrozzina, si sviluppa allo Stoke Mandeville Hospital in Inghilterra sotto la supervisione di Sir Ludwig Guttmann, il fondatore dei Giochi Paralimpici. L’esordio paralimpico avviene alle prime Paralimpiadi ufficiali di Roma 1960. Attualmente il basket in carrozzina viene giocato in più di cento paesi in tutto il mondo.
A livello mondiale il basket in carrozzina risponde dal 1993 all’International Wheelchair Basketball Federation (IWBF) riconosciuta dal Comitato Paralimpico Internazionale (IPC). Le organizzazioni nazionali sono 105. In Italia è gestito dalla Federazione Italiana Pallacanestro in Carrozzina (FIPIC), fondata nel 2010, e a sua volta riconosciuta dal Comitato Italiano Paralimpico (CIP).

Come si gioca
Le regole del basket in carrozzina sono sostanzialmente simili a quelle del basket. Il campo ha le stesse dimensioni, il canestro è alla stessa altezza e il punteggio è identico: un punto per ogni tiro libero realizzato, due punti per un tiro regolare da gioco aperto e tre punti per un tiro dalla distanza (6,75 m o più dal canestro). C’è un aspetto regolamentare importante: a livello internazionale viene assegnato a ogni atleta un punteggio di disabilità (da 0,5 a 4,5 che corrisponde alle otto classi di sport) e la squadra, globalmente, non deve superare il punteggio di 14 (14.5 nel campionato italiano). Ulteriori differenze riguardano poi i falli: gli atleti non devono sollevarsi dal sedile della carrozzina, non devono avanzare senza palleggiare dopo due spinte (equivale all’“infrazione di passi”), né sollevare da terra le due ruote posteriori o trattenere la carrozzina d’un avversario. Si gioca in cinque ma va a referto un massimo di 12 giocatori. Una partita dura quattro periodi di dieci minuti, con tempi supplementari in caso di parità.

Giochi Paralimpici

Il basket in carrozzina debutta a Roma 1960 con il torneo maschile. Per le donne, bisognerà aspettare Tel Aviv 1968.
Il medagliere paralimpico vede in testa gli Stati Uniti con 21 medaglie, seguiti da Canada e Israele.
L’Italia maschile ha partecipato a otto delle quindici edizioni disputate e non si è qualificata per Tokyo con l’ultima partecipazione che risale a Londra 2012. La squadra femminile non è mai riuscita a qualificarsi alle Paralimpiadi.
Tokyo 2020
Alle Paralimpiadi di Tokyo 2020 sono in programma due eventi di basket in carrozzina: il torneo maschile a 12 squadre e quello femminile a 10 squadre. Parteciperà un totale di 264 atleti (144 uomini e 120 donne).
Tutti i pass paralimpici sono stati assegnati tramite tornei continentali di qualificazione, manca solo da giocare il torneo che stabilirà la nazione africana partecipante (in entrambi i tornei). Per il torneo maschile, si sono qualificate: Algeria, Australia, Canada, Colombia, Corea del Sud, Germania, Gran Bretagna, Iran, Spagna, Turchia e Usa. Nel torneo femminile, qualificate Algeria, Canada, Cina, Germania, Gran Bretagna, Olanda, Spagna, Usa. Il Giappone, in qualità di nazione ospitante, ha diritto a una squadra maschile e a una femminile. L’Italia non è riuscita a qualificare nessuna squadra.
Eventi maschili | Eventi femminili |
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Torneo a 12 squadre | Torneo a 10 squadre |
