Diritti e Rovesci: Siamo tutti Fognini!

Due settimane al Foro Italico, tra squarci di bel gioco e rovesci di pioggia. Ecco alcune immagini che ricorderemo degli Internazionali d’Italia

di Massimo Grilli

IL RE E LA REGINA 

Daniil Medvedev a Roma non aveva ancora vinto una partita e quest’anno ha trionfato perdendo solo un set. Per lui quinto torneo stagionale – il prima in carriera sulla terra battuta – e il numero 2 del ranking Atp. Degnissima regina Elena Rybakina, anche lei moscovita (ma di passaporto kazako), che un anno fa aveva trionfato a Wimbledon. A Roma è stata brava e fortunata, visti i ritiri per infortunio di tre delle sue avversarie, Kalinskaya, Swiatek e Kalinina

LA DEDICA

Quella di Sonego a Berrettini dopo la sua prima vittoria, “Mattè, ci manchi“, segno del bel rapporto esistente nel gruppo azzurro. Il tennista romano salterà anche il Roland Garros, lo rivedremo a metà giugno nella stagione sull’erba. 

ALCARAZ GIALLOROSSO

La dedica più inaspettata spetta invece ad Alcaraz, “Forza Roma“. Non c’entra niente il fascino di Mourinho, è solo che Carlos è grande amico di Gonzalo Villar, centrocampista di proprietà del giallorossi, che però lo hanno ceduto in prestito, prima alla Sampdoria e poi a gennaio al Getafe. 

LO STRISCIONE MIGLIORE

Siamo tutti un po’ Fognini“, la splendida sintesi del tifo romano, a significare la normalità – e la fragilità, e la guasconeria – di ciascuno di noi, capace però, come il tennista ligure, di colpi di genio. Per questo forse Fabio resta il più amato tra i tennisti italiani.

IL FANTASMA DI RAFA

Dal 2005 non aveva mancato un’edizione del torneo romano, vincendone 10. L’assenza di Nadal si è sentita, eccome, la speranza è che il guerriero di Maiorca sia in grado tra un anno di tornare – per l’ultima volta – a sparare drittoni al Foro Italico. 

SCOMMETTIAMO CHE

Li abbiamo visti nei primi giorni, quelli delle qualificazioni (meno frequentate) sparare insulti o tifare in maniera sguaiata, sempre in partite di giocatori poco conosciuti. Sono quelli delle scommesse, magari “live”, un fenomeno in crescita sui quali anche l’Atp sta indagando. 

CONSIGLI PER LA… SCONFITTA

Dopo i primi due set (vinti uno per parte) della sfida contro Ostapenko abbiamo visto la Kasatkina a colloquio con il suo allenatore, il bravo Flavio Cipolla. Cinque minuti di spiegazioni e consigli, con la campionessa russa molto attenta a seguire le parole dell’ex tennista romano. Risultato: terzo set alla Ostapenko per 6-0! “Cipolla? L’avrà fatta piangere…“, ha sentenziato un crudele collega. 

NEXT GEN

Se i vari Alcaraz, Djokovic, Swiatek, ci hanno traditi, abbiamo scoperto però qualche interessante volto nuovo. Maroszan, ungherese di 23 anni, frequentatore seriale di tornei minori, ha buttato fuori addirittura Alcaraz, ma noi punteremmo soprattutto su Aleksander Shevchenko, classe 2000, che ci è piaciuto molto contro Sinner

PIANGE IL TELEFONO

Quante volte ci siamo lamentati nel sentire la suoneria di un telefonino durante le partite? Clamoroso però che questo “incidente” sia capitato alla Swiatek – la numero 1 del mondo – che si era dimenticata in borsa il cellulare acceso. La campionessa polacca ha subito spento il pericoloso oggetto e l’ha affidato a Sergio Palmieri, direttore del torneo. Resta la domanda: chi voleva parlare con la Swiatek, mentre Iga era in campo? 

UNA MANO SULLA GUERRA

Cerchiamo egoisticamente di non pensarci, di fare la solita vita, poi basta una stretta di mano rifiutata – come quella dell’ucraina Kalinina nei confronti della russa Kudermetova – per spingerci di nuovo a riflettere sugli orrori della guerra che si sta combattendo in Europa. 

FIGLIO CONTRO MADRE

Tsitsipas che si rivolge stizzito alla madre, colpevole sembra di dargli consigli in russo, che potrebbero essere quindi carpiti da Medvedev, il suo avversario. E lei, la mamma, Julia Apostoli Salnikova, che platealmente cambia posto, allontanandosi dal figlio. Durante la semifinale, una nuova triste puntata della saga della famiglia Tsitsipas. 

TUTTI CONTRO TUTTI

Doveva essere una grande festa, con due settimane di torneo, i due campi in più, e tutti i più forti (almeno quelli sani) in campo. E invece i campioni più attesi – italiani compresi – sono usciti subito e si è litigato su tutto: sul prezzo dei biglietti, sul Centrale mai riempito, sullo stato dei campi, tra giocatori ( l’antipatia palpabile tra Rune e Ruud, quegli insulti di Ostapenko a Rybakina…) anche sulla premiazione del singolare femminile. Però lo spettacolo in campo c’è stato e, malgrado un tempo davvero inclemente, il torneo ha retto. Nel 2024 non si potrà che fare meglio. 

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