Ciclismo paralimpico su strada: dal tandem all’handbike
di Chiara Aruffo
La storia

Il ciclismo paralimpico (o paraciclismo) nasce negli Anni 80 quando atleti ipovedenti iniziano a gareggiare in tandem con delle guide. Nel 1984 alle Paralimpiadi di New York si svolgono le gare di paraciclismo su strada, riservate ad atleti con paralisi celebrale. Nelle edizioni seguenti, alle competizioni sono stati ammessi atleti con amputazioni e altre disabilità. L’handcycling è disciplina dimostrativa a Sydney 2000, dopodiché entra stabilmente nel programma paralimpico. La Paralimpiadi di Atene 2004 vede l’introduzione della suddivisione in 4 classi di sport, poi evolutasi nella classificazione funzionale attuale.
A livello internazionale, il paraciclismo è dal 2007 sotto la giurisdizione dell’Union Cycliste Internationale (UCI), fondata nel 1900 a Parigi, in seguito ad un accordo con l’International Paralympic Commitee (IPC). In Italia, la Federazione Ciclistica Italiana (FCI), nata nel 1885 col nome di Unione Velocipedistica Italiana, gestisce l’attività a livello nazionale di concerto con il Comitato Italiano Paralimpico (CIP).

Quattro classi di sport
Gli eventi di paraciclismo su strada alle Paralimpiadi comprendono la corsa su strada, la corsa a cronometro e la staffetta. Gli atleti sono suddivisi in quattro classi funzionali di sport, a seconda del livello di disabilità fisica, ciascuna corrispondente a un mezzo di locomozione. Gli atleti delle classi T1 e T2 (triciclo) sono affetti da disabilità fisica a livello del busto, e presentano limitata capacità di coordinazione. Le classi H1-H5 (handbike) sono riservate ad atleti con disabilità o amputazioni a livello degli arti inferiori. Le classi H1-H4 utilizzano delle handbike in posizione reclinata, mentre nella classe H5 gli atleti pedalano in ginocchio sporgendosi in avanti. Gli atleti della classe C (da C1 a C5 a seconda del livello di disabilità) utilizzano biciclette simili a quelle per normodotati e sono affetti da disabilità nella parte inferiore o superiore del corpo, mancanza di coordinazione o una perdita del tono muscolare. La classe B raggruppa atleti non vedenti o ipovedenti che gareggiano in tandem insieme a una guida.
Nella prova su strada, la distanza di gara dipende dalla classe di sport. Le gare a cronometro si svolgono su un percorso di 8 km con una partenza a intervalli e vince chi impiega meno tempo ad arrivare al traguardo. Nelle staffette, squadre composte da 3 atleti devono percorrere un circuito di 2.7 km per nove volte (3 giri per atleta).

Giochi Paralimpici

Il paraciclismo è uno sport dimostrativo nel 1984 alle Paralimpiadi di New York, dove le gare sono riservate ad atleti con paralisi celebrale. Le competizioni verranno allargate in seguito per includere atleti con amputazioni e altre disabilità. L’handcycling è una disciplina dimostrativa a Sydney 2000, dopodiché entra stabilmente nel programma paralimpico. La Paralimpiadi di Atene 2004 ha visto invece l’introduzione della suddivisione in 4 classi di sport, poi evolutasi nella classificazione funzionale attuale in vigore a partire dalle Paralimpiadi di Londra 2012.
Il medagliere paralimpico del paraciclismo (combinato su strada e su pista) vede al comando la Gran Bretagna (73 medaglie) in virtù delle 41 medaglie d’oro vinte, seguita da Australia e Stati Uniti.
L’Italia con 39 medaglie (16 d’oro) si classifica al quinto posto del medagliere. La squadra italiana ha partecipato 7 volte ai Giochi Paralimpici, con l’esordio avvenuto a Barcellona 1992. Non è raro trovare atleti della classe H che competono in sport molto diversi. È il caso dell’atleta azzurra Francesca Porcellato che ha partecipato a Paralimpiadi Estive e Invernali in ben 3 sport diversi: atletica, sci di fondo e ciclismo (handbike)!
Tokyo 2020
Alle Olimpiadi di Tokyo 2020 sono in programma 34 eventi di paraciclismo su strada: le corse in linea e le gare a cronometro per ogni categoria, più una staffetta mista per la classe H. Parteciperà un totale di 230 atleti (150 uomini e 80 donne), includendo anche le prove su pista
Il sistema di qualificazione è accorpato per le prove su strada e quello su pista, ed è basato principalmente sul ranking mondiale combinato delle due discipline degli anni 2018 e 2020. Agli atleti è però richiesto di partecipare a determinate competizioni internazionali negli anni 2019-2021 per rimanere in graduatoria. Dieci posti (cinque per genere) sono riservati per gli inviti della Commissione Bipartita. Ogni nazione può iscrivere un massimo di 3 atleti per evento, da sottolineare come ogni atleta debba obbligatoriamente essere iscritto ad almeno due eventi (individuali o di squadra). L’Italia volerà a Tokyo con 11 atleti: Katia Aere, Pierpaolo Addesi, Fabio Anobile, Paolo Cecchetto, Diego Colombari, Fabrizio Cornegliani, Giorgio Farroni, Luca Mazzone, Francesca Porcellato, Andrea Tarlao e Ana Maria Vitelaru.
Eventi maschili | Eventi femminili |
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Corsa su strada H1-H2 | Corsa su strada H1-H2-H3-H4 |
Corsa su strada H3 | Corsa su strada H5 |
Corsa su strada H4 | Corsa su strada C1-C2-C3 |
Corsa su strada H5 | Corsa su strada C4-C5 |
Corsa su strada C1-C2-C3 | Corsa su strada B |
Corsa su strada C4-C5 | Corsa su strada T1-T2 |
Corsa su strada B | |
Corsa su strada T1-T2 | |
Corsa a cronometro H1 | Corsa a cronometro H1-H2-H3 |
Corsa a cronometro H2 | Corsa a cronometro H4-H5 |
Corsa a cronometro H3 | Corsa a cronometro C1-C2-C3 |
Corsa a cronometro H4 | Corsa a cronometro C4 |
Corsa a cronometro H5 | Corsa a cronometro C5 |
Corsa a cronometro C1 | Corsa a cronometro B |
Corsa a cronometro C2 | Corsa a cronometro T1-T2 |
Corsa a cronometro C3 | |
Corsa a cronometro C4 | |
Corsa a cronometro C5 | |
Corsa a cronometro B | |
Corsa a cronometro T1-T2 |
