Buon compleanno al Cagliari (e anche a Nando)
Quel giorno di aprile del 1970 il mondo si girò dalla parte giusta, una terra da sempre reietta fece una giravolta spettacolare mettendo in fila, una volta tanto, tutti gli altri”. Matteo Cruccu
Lo scudetto del Cagliari di Manlio Scopigno, Albertosi, Nené, Niccolai e, naturalmente Gigirriva ha compiuto nel 2020 cinquant’anni. Il nostro direttore, Nando, oggi ne compie qualcuno di più. Metto insieme le due cose (per qualche anno Nando ha seguito proprio il Cagliari per il suo giornale) e recensisco qui per voi il regalo che ho acquistato per lui.
Si tratta di un libro di racconti, organizzati come un LP (vi ricordate gli LP a 33 giri? Ma certo, sono tornati di moda!…) con un lato A e un lato B ma, soprattutto, con una “cover” personalizzata per ogni brano. Cagliari 1970 – Tracce oltre la leggenda è una “compilation” di diversi autori e diversi illustratori che racconta non solo la vittoria del Cagliari nel campionato 1969-1970 – qualcosa che ancora oggi è motivo di orgoglio per qualunque sardo, ma è anche ben presente nella memoria di chi sardo non è ma ha vissuto quegli anni – ma anche tutto ciò che sta intorno a quel momento, il contesto sociale e come quell’evento sia riuscito ad entrare nel vissuto intimo delle persone più diverse, nell’isola e fuori.
Da questo punto di vista Antonio Bacciocchi con il suo Il Cagliari ha scritto un racconto esemplare: il “Cagliari” vive a Piacenza e non è affatto un emigrante, ma un campagnolo emiliano venuto a vivere in città. Nemmeno si interessa al calcio – al calcio del campionato per essere precisi – e viene da una famiglia sostanzialmente juventina. E allora la sua piccola storia è tutta da leggere e ci fa ricordare (o scoprire) quell’epoca della nostra storia di italiani.
Magistrale è anche il racconto di apertura, di Daniele Mocci (Sant’Elia, aprile 1970) dove due giovani si ritrovano in altre vesti dopo essersi abbracciati nella notte della vittoria. Ma non voglio spoilerare tutto il libro, ve lo faccio raccontare dall’Associazione Chine Vaganti, che lo ha ideato e realizzato con l’editrice Catartica: «Nel 2020 cadono i cinquant’anni dal leggendario scudetto della squadra di Gigi Riva. Ma nel 1970 in Sardegna non tutto girava attorno al calcio. Alcune vicende incrociavano la grande Storia di quegli anni, tra sequestri, trame dei servizi segreti e agitazioni socio-politiche. Altre, invece, cambiavano per sempre le piccole storie delle persone, magari sulle note dei brani di Orietta Berti o dei Beatles. Gli autori dei dodici racconti e delle dodici illustrazioni hanno seguito queste tracce. E hanno narrato (o ripercorso) la vita che pretendeva i suoi spazi, anche lontano dalle gradinate dell’Amsicora.»
«Quest’evento rappresenta ancora oggi, per i più disparati motivi, un simbolo con pochi eguali nella recente storia sociale della nostra terra. Abbiamo utilizzato questa cornice come sfondo narrativo per raccontare uno spaccato della società di quel periodo, attraverso dodici punti di vista e dodici sensibilità molto differenti tra loro. Il 1970 è l’anno che apre un decennio difficilissimo per l’Italia, che si trova ad affrontare il terrorismo, la lotta armata e soprattutto i nuovi focolai di crisi economiche dopo gli anni del boom. Anche la Sardegna ha vissuto anni segnati da profondi cambiamenti politici (le esperienze di Orgosolo, la ipotizzata – ma mai verificata – rivoluzione guerrigliera di Feltrinelli) ed economici (la Costa Smeralda, l’idea del Parco del Gennargentu, l’industria petrolchimica), ai quali lo scudetto del Cagliari in qualche modo fece da centro di gravità. Le difficoltà dei residenti, la presenza spesso arrogante dello Stato centrale, lo sfruttamento del territorio: sono tutte questioni ancora aperte, e che si trascinano ancora oggi. Cosa rimane oggi di quella storia? Ecco perché ci siamo posti l’obiettivo di narrare i fermenti si muovevano nella società sarda prima, durante e dopo la vittoria.»

Giuseppe Tomasini, Luigi “Gigi” Riva. Accosciati: Ricciotti Greatti, Mario Martiradonna, Sergio “Bobo” Gori, Pierluigi Cera, Cesare Poli.
Ho già citato in questa rubrica Flannery O’Connor, quindi sapete che i racconti mi piacciono, non ritengo affatto che appartengano a un genere minore. Ho iniziato da ragazzo con Dino Buzzati (che era anche un alpinista, guarda il caso), ho divorato Italo Calvino, Roberto Bolaño, Philiph K. Dick, Julio Cortázar, ma anche Mavis Gallant e Alice Munro (senza contare che uno dei primi libri qui recensiti era un libro di racconti, Fútbol di Osvaldo Soriano). Non entro nel dibattito sulle misure (storie di sei, cinquanta o cento parole, la “twitteratura” da 280 caratteri, nata però per i 140 caratteri e via misurando): roba che fa impazzire gli anglofoni. Per me un racconto è valido qualunque sia il numero di parole che impiega, purché non ce ne sia una più del necessario. In tutte le sue forme e lunghezze, il racconto è davvero uno dei generi narrativi più versatili ed innovativi, e ben si adatta ad ogni tempo storico e personale.
Ha, se volete, la stessa velocità e dinamicità dello sport, arriva subito, ma sa essere sorprendente: come il Cagliari dell’allenatore-filosofo Manlio Scopigno, che è arrivato velocemente alla vetta sorprendendo tutti e riscattando una terra da sempre relegata ai margini.
P.S. Nando, te lo incarto o lo prendi così?

GLI AUTORI
Scrittori: Daniele Mocci, Fabrizio Lo Bianco, Marcello Lasio, Francesca Spanu, Leonardo Uda, Spooky Alec, Alessandro Biolla, Giacomo Pitzalis, Claudia Aloisi, Antonio Bacciocchi, Eleonora Carta, Andrea Pau Melis, Davide Piras. Illustratori: Otto Gabos (copertina), Antonio Lucchi, Alberto Vacca, Sebastiano Arangino, Jean Claudio Vinci, Elena Murgia, Marco Melis, Maurizio Nonnis, Alessandro Aroffu, Nicola Murtas, Sara Secci, Luca Usai, Giacomo Putzu. Prefazione: Matteo Cruccu. Postfazione: Omar Onnis. Consulenza per la lingua sarda: Cristian Urru. Il libro è nato da un’idea di Alessandro Cauli.
Associazione Chine Vaganti, Cagliari 1970. Tracce oltre la leggenda, Catartica edizioni, Sassari, 2020, pp.94, € 17
Potete acquistare il libro attraverso i consueti circuiti (librerie, web…) e direttamente sul sito dell’editore.
Grazie per averci regalato questo articolo/recensione! E per le splendide parole.