Boccia, lo sport senza età
di Nando Aruffo
La storia

Il gioco delle bocce inteso come sport ha origini nell’antica Grecia, dove i giocatori lanciavano grosse pietre contro un piccolo bersaglio. La tradizione pertanto è antichissima: in Turchia sono state ritrovate alcune sfere in pietra – ritenute antenate delle attuali bocce – che risalgono circa al 7000 A.C. e oggetti simili sono stati ritrovati anche in Egitto e datati al secondo millennio A.C. Venendo ai tempi d’oggi, le bocce venivano realizzate in avorio e quindi erano costose, perché venivano ricavate dalle zanne di elefante le quali hanno densità variabile: in media, soltanto una zanna su cinquanta aveva le caratteristiche per ottenere bocce della stessa consistenza. Le bocce sono diventate molto più economiche e per conseguenza hanno avuto una espansione di popolarità con l’uso della bachelite, materiale sintetico e quindi più economico. Le bocce sono uno degli sport per tutti e per tutte le età: dai bambini agli anziani. A livello ludico si può anche giocare su strade sterrate, prati, asfalto, cemento. Il gioco continuò a evolversi fino alla versione attuale in Italia per poi diffondersi nel mondo grazie agli emigrati. Attualmente le bocce sono molto popolari in Australia, Croazia (boćanje), Francia (boules o più comunemente pétanque), Nord e Sud America e Slovenia (balinanje). L’esordio paralimpico avviene in occasione delle Paralimpiadi di New York 1984. L’attuale classificazione (da BC1 a BC4) è stata introdotta nel 2000.
A livello internazionale, la boccia paralimpica è governata dalla Boccia International Sports Federation (BISFed), fondato nel 2012, che ha assunto formalmente il governo di questa disciplina il 1 gennaio 2013 dalla Cerebral Palsy International Sports and Recreation Association (CPISRA), principale associazione internazionale di sport e ricreazione per la paralisi cerebrale e le condizioni neurologiche correlate. In Italia, la Boccia ha mosso i suoi primi passi nel 2014 e all’inizio del 2018 la gestione sportiva è passata dalla Federazione Italiana Sport Paralimpici e Sperimentali (FISPES) alla Federazione Italiana Bocce (FIB).

Il gioco e le classi di sport
Scopo del gioco è avvicinarsi il più possibile con il maggior numero di bocce al pallino (o boccino in alcune zone d’Italia). I due principi fondamentali dello sport sono l’accosto e la bocciata che può essere raffa o volo. L’accosto è un tiro di precisione: si esegue in posizione da fermo e lo scopo è posizionare la propria boccia il più vicino possibile al pallino. La bocciata (raffa o volo) è un lancio più potente e veloce che ha lo scopo è colpire una o più bocce avversarie con l’intenzione di allontanarle dal pallino. I giocatori di ogni squadra hanno a disposizione sei bocce, si alternano con i giocatori della squadra avversaria lanciando a turno la propria boccia. Il primo atto di gioco consiste nel lancio del pallino. Il pallino o boccino nella boccia è una sfera di colore bianco uguale in tutto e per tutto alle altre (6 rosse e 6 blu). Alla fine di ciascuna serie di lanci, ottiene un punto il giocatore, coppia o squadra la cui palla è più vicina al pallino. Oltre a quel punto la squadra vincitrice del gioco ottiene un altro punto aggiuntivo per ogni palla che si trova più vicino al pallino rispetto alla palla più vicina degli avversari. Le partite individuali e di coppia consistono in quattro tempi di gioco, mentre gli eventi a squadre si svolgono su sei fasi. Vince alla fine l’atleta, la coppia o la squadra con il maggior numero di punti.
Nella boccia paralimpica, uomini e donne competono insieme e sono suddivisi in quattro classi di sport (BC1-4) in base al tipo o al grado di disabilità. Gli atleti della classe BC1 hanno le più gravi limitazioni di attività, che interessano tronco, gambe, braccia. Giocano tutti su sedia elettronica a rotelle. Possono afferrare e lanciare la palla con la mano o col piede ma senza utilizzare dispositivi di assistenza. I giocatori della classe BC2 hanno il controllo del tronco e la funzione del braccio migliore rispetto ai giocatori della categoria BC1. Possono effettuare varietà di prese e lanciare la palla sopra e sotto la mano. Gli atleti della classe BC3 hanno funzionalità significativamente limitata nelle braccia e nelle gambe con scarso o nessun controllo del tronco. Non sono in grado di afferrare o rilasciare la boccia e, per spingerla sul campo, usano una rampa e altri dispositivi. Infine, la classe BC4 è riservata ad atleti con menomazioni che non hanno origine cerebrale, come ad esempio debolezza progressiva, distrofia muscolare, lesioni del midollo spinale o amputazioni che interessano tutti e quattro gli arti. Avendo poco controllo del busto, i giocatori lanciano la palla di solito con un’oscillazione pendolare, a volte usando entrambe le mani o le braccia. Possono usare un guanto per afferrare bene la boccia.

Le regole del gioco sono adattate a seconda della classe di disabilità e i giocatori possono avvalersi di dispositivi di assistenza: una rampa, i guanti, le stecche, i puntatori. Gli atleti delle classi BC1, BC3 e BC4 (alcuni concorrenti BC4 giocano dando un calcio alla boccia) possono essere supportati da un assistente, il cui ruolo ha regole rigide. Ad esempio, nella classe BC3 l’assistente dell’atleta può prendere istruzioni dall’atleta stesso, regolare l’altezza e la posizione della rampa e posizionare la palla in posizione affinché l’atleta possa spingere ma non può vedere il campo durante il gioco. A seconda del grado di disabilità, sono fissati anche i tempi di gioco. Ogni concorrente avrà un tempo limite a disposizione per giocare ciascun parziale di gioco e verrà monitorato dal cronometrista. BC1: 5 minuti per atleta per periodo; BC2: 4 minuti per atleta per periodo; BC3: 6 minuti per atleta per periodo; BC4: 4 minuti per atleta per periodo; Coppie BC3: 7 minuti per coppia per periodo; Coppie BC4: 5 minuti per coppia per periodo; Squadre: 6 minuti per squadra per periodo.
Giochi Paralimpici

La boccia è uno dei due sport – l’altro è il goalball – a non avere una analoga competizione olimpica. Debutta alle Paralimpiadi a New York 1984, quando 19 atleti rappresentano cinque diversi paesi. In seguito, sarà presente a tutte le successive edizioni delle Paralimpiadi. Le competizioni a coppia hanno fatto la prima apparizione ai Giochi di Atlanta 1996. Attualmente la boccia è praticata in più di 75 paesi in tutto il mondo.
Il medagliere paralimpico della boccia paralimpica vede al comando la Corea del Sud (22 medaglie), seguiti da Portogallo e Brasile.
L’Italia non ha mai partecipato alle Paralimpiadi nella Boccia e non è riuscita a qualificarsi per Tokyo nonostante i bei risultati di Mirco Garavaglia (argento al Regional Open di Olbia 2018 e quinto al World Open di Montreal nel 2019).
Tokyo 2020
Alle Paralimpiadi di Tokyo 2020 sono in programma 7 eventi di boccia paralimpica. Parteciperà un totale di 116 atleti (34 donne e il resto senza limitazioni di genere).
Per le gare di squadra e a coppia, tre team si sono qualificati in base ai risultati dei Campionati Continentali 2019, mentre sei pass di squadra sono stati assegnati in base al ranking 2019. Per quanto riguarda le gare individuali, la prima parte dei pass è stata assegnata in base ai risultati dei Campionati Continentali 2019, i restanti in base al ranking individuale 2019 dando precedenza alle nazioni che non hanno qualificato nessun atleta nelle competizioni di squadra. Inoltre, alcuni pass sono riservati alle donne. Il Giappone, in qualità di nazione ospitante, può qualificare un massimo di 10 atleti. Ogni nazione può partecipare con un team nelle gare a squadre e con un massimo di tre atleti nelle gare individuali. L’Italia non è riuscita a qualificare nessun atleta.
Individuale | Coppia | Squadre |
---|---|---|
Individuale BC1 | Coppia BC3 | Competizione a squadre BC1/BC2 |
Individuale BC2 | Coppia BC4 | |
Individuale BC3 | ||
Individuale BC4 |
