Solo il calcio batte l’agosto italiano
di Emanuele Di Casola
Stadi pieni (non proprio tutti) ed entusiasmo alle stelle per un inizio di campionato di calcio anomalo: gli italiani hanno tradito le spiagge con lo stadio
Intoccabile, caratteristico, folkloristico: è l’agosto italiano: una specie di istituzione.
Marchionne restò sconvolto quando entrando in una sede Fiat nel bel mezzo della crisi la trovò completamente vuota chiedendo: “Dove sono tutti?”. “In ferie”, la risposta.
L’estate italiana è un brand a tutti gli effetti, potrebbe essere un marchio registrato. Basta guardare la scuola che chiude ai primi di giugno, per riaprire a settembre, a differenza di altri Paesi europei che chiudono i battenti verso la fine di luglio per riaprire ai primi di settembre.

Scontro tra titani
C’è però qualcosa che, nel bel paese, stimola ancor più il popolo: è la divinità che ogni domenica muove un popolo intero per radunarsi in un posto in adorazione: il calcio.
Questa estate, a causa dei mondiali di calcio in Qatar che si giocheranno questo inverno, il campionati di calcio di serie A ha avuto un inizio precoce, “precocissimo”, il 13 agosto. Quando in media la serie A gioca massimo due partite in agosto, quest’anno saranno ben quattro, considerando anche il turno infrasettimanale del 30 e 31 agosto.
Coerenza voleva, per le partite che si sono giocate, stadi vuoti e persone al mare: niente di più lontano dalla realtà.
Messi via con largo anticipo lettini, ombrelloni, palette e secchielli – e con la contrarietà dei bambini – gli italiani sono tornati a far sentire la propria voce negli stadi.
In città come Roma e Milano, notoriamente poco popolate in agosto, nella seconda giornata di campionato Roma e Inter – in partite non di cartello rispettivamente contro Cremonese e Spezia – hanno fatto registrare numeri da urlo rispettivamente con 60.859 e 71.212 spettatori.
Niente male neanche il Milan – che nella prima giornata contro l’Udinese ha fatto registrare 70.197 – e la Lazio con 44.000. Solo il calcio batte l’agosto italiano.
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