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La solitudine delle minoranze nello sport. Jim Thorpe e l’inclusività che non c’era

Vite, vittorie e medaglie
In questa rubrica, presento brevi storie di atleti olimpici che hanno vinto la loro gara con la vita; persone e volti che raccontano quanto i valori dello sport siano intersecati con i grandi ideali a cui ognuno di noi aspira. Attraverso le biografie di olimpionici di ieri e di oggi, vi invito a percorrere un cammino verso le Olimpiadi del 2024, tirando fuori il meglio da ogni atleta per provare a imitarlo: perché no? 

di Pamela Fabiano

In lingua meskwaki – la lingua nativa parlata in Oklahoma, Iowa, Kansas e Nebraska dai Sauk e dai Meskwaki – il suo nome è Wa-Tho-Huk, “Sentiero Luminoso”. Tutti, però, lo conosciamo come, Jim Thorpe, il multiplista, giocatore di football americano e giocatore di baseball statunitense, fra i più versatili dello sport moderno.

Nato in territorio indiano con un’infanzia difficile

Le sue origini sono abbastanza oscure. Di sicuro si sa che nacque in territorio indiano, ma non è stato trovato nessun certificato di nascita. In base ad alcune ricerche, Thorpe nacque il 28 maggio 1887 (o 1888) in una riserva indiana vicino alla città di Bellemont in Oklahoma (o Prague, Oklahoma). Il suo nome risulta essere James Francis Thorpe e, in effetti, su un certificato di battesimo di quella zona risulta un certo Jacobus Franciscus Thorpe. Una infanzia a dir poco travagliata e triste segnò la sua vita. La perdita del fratello gemello prima, la morte della madre e, infine, quella del padre, lo lasciarono solo all’età di circa 10 anni. Tutto cominciò un giorno del 1907 a Carlisle, quando Thorpe si improvvisò saltatore in alto, e, con addosso dei normali pantaloni, batté tutti gli altri studenti con la misura di 1,85 m. Forse, questo racconto è leggenda, ma certo è che i primi risultati ufficiali di Jim Thorpe risalgono proprio al 1907. Thorpe praticava, dunque, l’atletica leggera ma anche il football americano, il baseball, il lacrosse e persino il ballo da sala. Il football americano, però era il suo lo sport preferito.

All’atletica leggera si dedicava poco e non con costanza o allenamento sufficienti, eppure fu quello lo sport che gli diede la maggior fama e ori olimpici.

Due ori, due scarpe?

Vinse, a Stoccolma 1912, due ori olimpici nel pentathlon e nel decathlon. Secondo alcuni, c’è una foto, scattata nel 1912 quando Thorpe rappresentò gli Stati Uniti nell’atletica leggera alle Olimpiadi di quell’estate e vinse due ori, in cui possiamo notare che indossa calzini e scarpe diverse! Sembrerebbe che la mattina della gara gli furono rubate le sue scarpe. Fortunatamente, Jim, sempre secondo il racconto, trovò due scarpe seppur diverse in un bidone della spazzatura. Ma una di quelle scarpe era un po’ troppo grande, quindi dovette mettersi qualche calzino in più. Quel giorno, con quelle scarpe e quelle calze, Jim vinse due medaglie d’oro. Fin qui, il racconto che non è verificabile, ma è molto interessante. I titoli, di fatto, gli furono ritirati perchè divenne subito noto che Thorpe giocava in maniera professionale a baseball, pratica vietata allora. Alle Olimpiadi, infatti, non si poteva concorrere se si era professionisti in qualche sport.

Thorpe visse gli anni successivi in modo disordinato, dipendente dall’alcol e sempre sull’orlo della indigenza. Certo, continuò a giocare da professionista a football, ma non vinse mai nulla di significativo. Sposato tre volte, con sei figli, partecipò a film sugli indiani d’America e, nel 1953 dopo una diagnosi di tumore alla bocca morì all’età 63 per un arresto cardiaco.

Diritti negati e una vita al margine

Sentivo la gente urlare il mio nome, e non riuscivo a capire come una persona potesse avere così tanti amici dichiarò quando vinse i due ori olimpici di Stoccolma. Cosa ci può insegnare questa biografia? Era, da quanto possiamo ricavare dalle fonti e dai racconti, una persona triste e sola Jim. Essere nativi indiani nelle Americhe di fine ottocento e, soprattutto, nei primi decenni del secolo ventesimo, portava con sé una serie di problemi a livello sociale che solo molti decenni più tardi furono riconosciuti, ma non ancora superati.

Solo dal 1983 in poi, per volere dell’allora presidente del CIO (Comitato Olimpico Internazionale) Juan Antonio Samaranch, avvenne la riabilitazione, la restituzione dei titoli e delle medaglie ai figli dell’atleta, deceduto quasi 30 anni prima. La giusta attenzione agli atleti di origine indigena fu data lentamente negli anni seguenti, ma la storia di Thorpe diede, fortunatamente, inizio a un cambiamento che è ancora in atto.

Jim Thorpe: multiplista, giocatore di football americano e giocatore di baseball statunitense

NASCITA: 28 maggio 1887 (0 1888)

LUOGO: Bellemont, Oklahoma (o Prague, Oklahoma), Stati Uniti d’America

MORTE: Lomita, 28 marzo 1953

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