Il perfetto sportsman
di Gigi Marchitelli
Chi è lo sportsman? Il corpo sano, le membra agili, la mente nitida e senza pregiudizi, il cuore libero e generoso. I suoi segni distintivi sono la lealtà, il fair play, l’equilibrio. Vedo tra voi qualcuno che storce il naso: pensate per caso a “Il processo del lunedì”? A “Tiki Taka”? O state cercando nel lungo elenco degli “eroi” sportivi nazionali i pochi che rispondono a queste caratteristiche? Il panorama è deprimente, è vero: anche il grande Mennea disse: “Mi ritiro perché non voglio drogarmi per battere un record. Nello sport di oggi tutti usano sostanze proibite pur di vincere”.
Ecco perché propongo che alle prossime Olimpiadi, che eccezionalmente si svolgeranno in un anno dispari, siano assegnate medaglie d’oro honoris causa. A chi? A Ilja Ilijč Oblòmov, per esempio. La sua specialità? Dormire, semplicemente. Egli è però un vero campione mondiale: impiega tutti interi i primi sei capitoli del romanzo a lui dedicato per alzarsi dal letto. All’ottavo torna a coricarsi, nel nono si permette il lusso di un bel sogno, nell’undicesimo ancora dorme sodo: “ma né la stanchezza né la noia potevano offuscare la dolcezza che era l’espressione dominante non solo del suo viso, ma anche della sua anima, che traspariva, luminosa e aperta, dagli occhi, dal sorriso, da ogni movimento della testa e delle mani”. Oblòmov è un maestro di fair play, insomma: e chi lo accusa di scarso dinamismo certamente non conosce il vulcanico lavoro interiore della sua testa ardente, del suo cuore umano.
