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Buon viaggio, Giro d’Italia!

di Nando Aruffo

Foto Fabio Ferrari/LaPresse

La Sicilia ha tenuto a battesimo un atipico Giro d’Italia: per la prima volta – e, per quel che ci riguarda, speriamo anche per l’ultima – viene corso a ottobre. Passiamo dalla primavera all’autunno, da maggio a ottobre con tutte le insidie climatiche dell’ultima settimana di gara.

Sarà di sicuro un bel Giro, perché noi italiani abbiamo voglia di stare all’aperto e di gioire al passaggio della corsa. Il Mondiale di Imola ha attratto tanta folla, in tivù s’è visto uno spettacolo bello con persone quasi tutte con la mascherina che tutti dovrebbero indossare senza imposizioni dall’alto, una precauzione minima in questi tempi di Covid sempre incombente sulle nostre teste. In Romagna l’esame degli assembramenti è stato superato e c’è da augurarsi lo sia anche al Giro.

Dal punto di vista sportivo, tifiamo per il ritorno a una vittoria (almeno) di tappa da parte di Elia Viviani; ci affidiamo allo stellone di Vincenzo Nibali per la vittoria finale anche se il siciliano deve già rimontare più di un minuto (1’06” per l’esattezza) al favoritissimo (a nostro personale e discutibile parere) Gerain Thomas.

Siamo felici per Filippo Ganna in maglia rosa, un extraterrestre anche in Sicilia dopo aver conquistato la maglia di campione del mondo la scorsa settimana a Imola. Posizione perfetta in bicicletta, non un movimento fuori posto, riesce a mulinare rapporti lunghissimi e perciò pesanti da spingere. Nei 15 chilometri e 100 metri molti dei quali in discesa da Monreale a Palermo ha volato a una media di 58.831 km/h (con una punta di 106!); aveva percorso i 31.7 chilometri mondiali a 52,978 orari lungo un tracciato più impegnativo.

Ci dispiace per Miguel Angel Lopez Moreno, il pittore come lo definisce Riccardo Magrini su Eurosport: è caduto rovinosamente dopo soli nove minuti di corsa (per inciso, non per colpa di un tombino come scritto su alcuni siti internet): era uno dei favoriti per la vittora del Giro, Gerain Thomas ha già un rivale in meno.

Tutti fanno finta di niente, però le montagne dell’ultima settimana sono inevitabilmente condizionate dalle condizioni meteorologiche. L’escursione termica volge verso temperature gradevoli più a maggio che a ottobre e se nevicasse di notte non è detto che il giorno dopo le strade siano percorribili. Sull’arco alpino la neve è già scesa sui 1500 metri d’altitudine. Questo Giro prevede scalate oltre quota Duemila: Passo dello Stelvio (2758) Colle dell’Agnello (2744) Col d’Izoard (2360), Sestriere (2058).

Un consiglio disinteressato all’ipotetico rivale di Gerain Thomas per la vittoria finale: faccia in modo da trovarsi molto vicino a lui (non abbia, cioè, troppo distacco in classifica) al termine della tappa a cronometro del Prosecco (14ª, da Conegliano Veneto a Valdobbiadene) perché sono già pronti i percorsi alternativi a quote più basse – e quindi con salite meno impervie – in caso di nevicate improvvise. E può nevicare più a ottobre che a maggio.

Salutiamo con interesse la formazione Rai rinnovata dal direttore di Rai Sport Auro Bulbarelli: vinta la scommessa degli ascolti con l’alternanza Tour de France – Tirreno-Adriatico su Rai2 (il direttore di rete Ludovico Di Meo non era convinto) si gioca la carta di Gianni Bugno nel commento della diretta e, visto il debutto, il bi-campione del mondo è bravo anche al microfono, non soltanto in bicicletta e in elicottero.

Un buon viaggio anche a tutto il personale dietro le quinte: ai meccanici, ai massaggiatori, ai direttori sportivi, agli uomini della Polizia Stradale, ai mille e mille ignoti volontari che tappa dopo tappa si succederanno per garantire la sicurezza dei corridori.

Buon Giro a tutti.

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