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Leone XIV, un Papa tennista

Papa Leone XIV e Jannik Sinner   (@Vatican Media)

di Pamela Fabiano

Lo scorso 14 maggio, Papa Leone XIV ha ricevuto in Vaticano Jannik Sinner – numero uno del tennis mondiale, che si trova a Roma per gli Internazionali di Roma – insieme ai genitori e al presidente della FITP, Angelo Binaghi. Una visita organizzata non appena si è resa pubblica la passione di Papa Prevost per il tennis.

I media vaticani hanno diffuso il video dell’incontro [vedi qui il video completo: https://youtu.be/LrX9hmhQ428] fatto di scambi di battute e di doni, tra cui quello prezioso di una copia della racchetta di Sinner al Santo Padre: “A Wimbledon mi lascerebbero giocare”, ha ricordato divertito il Papa, ricordando che il dress code dello storico torneo britannico prevede che i giocatori indossino un completo quasi del tutto bianco. “La pallina, eccola. Se vuole giocare un po’…”, ha poi detto Sinner al Papa, “ma qua rompiamo qualcosa! Meglio di no” ha subito ribattuto Papa Leone, interessato a capire se la racchetta ricevuta fosse davvero simile a quella del campione altoatesino. Il Papa è stato omaggiato della tessera onoraria della FITP dal presidente Binaghi e gli è stata mostrata anche la Coppa Davis che l’Italia ha vinto nelle ultime due edizioni. Leone XIV si è anche mostrato ben informato sull’andamento degli Internazionali. Un incontro simpatico, rilassato, divertente.

Prevost: il tennis è suo sport del cuore

Prevost è un vero appassionato del gioco del tennis e ha sempre indicato il tennis come il suo sport del cuore. In un’intervista di due anni fa, appena creato cardinale, raccontava ad Augustinian Order, il sito ufficiale dell’Ordine di Sant’Agostino: “Mi considero un dilettante, ma da quando ho lasciato il Perù (terra in cui per circa vent’anni ha svolto il servizio missionario, ndr) ho avuto poche occasioni per giocare a tennis, quindi non vedo l’ora di tornare in campo. Anche se il mio nuovo lavoro non mi ha lasciato molto tempo libero per quello, fino adesso”.

A Chiclayo, la diocesi peruviana di cui era vescovo, Prevost infatti si teneva in allenamento con alcuni sacerdoti per non perdere il suo “buon rovescio”, come ricorda chi l’ha conosciuto. Anche a Roma lo si è visto giocare, qualche volta, la domenica nel campo da tennis dell’Istituto Patristico Augustinianum, a due passi dal Vaticano, dove viveva.

Sinner: per noi tennisti è una bella cosa sapere che al Papa piaccia il nostro sport

Un breve momento di saluto e dialogo, in cui il Papa ha fatto più volte riferimento – riportano i media vaticani – al messaggio che i tennisti italiani riescono a trasmettere soprattutto fuori dal campo con la loro semplicità e il rispetto nei confronti dell’avversario: un messaggio di solidarietà, di inclusione, di amicizia, sono degli autentici portatori di pace.

Su questa passione del Pontefice, lo stesso Sinner si era già espresso subito dopo la vittoria ai sedicesimi degli Internazionali di Roma contro Jesper de Jong, nella conferenza stampa: “Ho saputo che ha giocato da piccolino e per noi tennisti è una bella cosa sapere che al Papa piaccia il nostro sport”.

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