Bambini sedentari: un’indagine ne denuncia l’emergenza educativa

di Pamela Fabiano
Il 2 aprile scorso, è stato pubblicato uno studio sulla pratica sportiva dei bambini e dei ragazzi dal quale emerge con preoccupazione che, anche dopo la fisiologica flessione durante la pandemia, la quota di bambini e ragazzi che non fanno sport, nè attività fisica a scuola, resta vicina a un caso su cinque.
Nell’ambito dell’Osservatorio sulla povertà educativa e insieme a Con i Bambini, fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, Openpolis ha realizzato un’analisi per studiare i comportamenti sportivi dei ragazzi italiani al di sotto dei 17 anni e ha riscontrato un allontanamento dalla pratica sportiva molto diffusa.
Fattore economico, causa del calo di pratica sportiva
Con l’eccezione dei bambini tra 3 e 5 anni, che in un caso su due non praticano sport, il calo è visibile in tutte le altre fasce d’età. I sedentari scendono al 21,7% tra 6 e 10 anni, al 17,2% tra 11 e 14, al 19,3% tra 15 e 17. I fattori individuati sono molteplici, ma quello più interessante – e preoccupante – è il fattore economico. Le famiglie, infatti, dirottano le risorse economiche previste per il tempo libero a pagamento, verso più impellenti esigenze relative alla salute o al vestiario.
” L’impossibilità di potersi permettere un’attività di svago fuori da casa a pagamento è uno degli item di deprivazione minorile citati più frequentemente nelle risposte ai questionari sulla condizione di vita delle famiglie” si legge nell’indagine. “Viene indicato per quasi un minore su 10 (9,1%); tra quelli in condizione di deprivazione, sfiora addirittura il 60% nel 2021 (58,4%). In entrambi i casi, con valori in crescita rispetto alla precedente rilevazione pre-pandemica, fatta nel 2017. Un chiaro indicatore di come l’uso del tempo libero – e in questo quadro è ragionevole supporre anche la possibilità di praticare sport – sia uno dei primi aspetti compromessi per i bambini che vivono in famiglie in disagio“.
Le palestre scolastiche e il loro ruolo socio-educativo
Ovviamente, il mancato accesso alle attività sportive per cause economiche pone la questione di come rendere più equa la possibilità di fare sport. Le palestre scolastiche rappresentano, quindi, uno strumento prezioso e fondamentale nella promozione dello sport tra i minori, sia in orario scolare che nel tempo pomeridiano.
Durante le attività curricolari, perché l’ora di educazione fisica è importantissima per trasmettere valori come il rispetto delle regole e degli avversari, la lealtà verso i compagni e la squadra, la dedizione personale, l’autoeducazione e la disciplina mentale.
Fuori dall’orario scolastico, invece, le palestre possono diventare un punto di riferimento per i ragazzi e per le famiglie, in collaborazione con gli enti locali proprietari, delle associazioni sportive e culturali. In che modo? Offrendo la possibilità di fare sport a prezzi bassi o simbolici e, in alcuni casi, addirittura gratuitamente. In questo modo, le palestre rappresenterebbero, specialmente nelle periferie urbane e nei borghi più isolati del nostro Paese, un presidio sociale, culturale e educativo.
La questione è centrale per la tenuta del tessuto sociale nelle aree più fragili del paese e non solo per permettere alle famiglie meno abbienti di dare ai propri figli una possibilità di accesso alle pratiche sportive per favorire la crescita e la salute.
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Scarica i dati, regione per regione:
Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Trentino-Alto Adige, Umbria, Valle d’Aosta, Veneto, Totale nazionale.
I contenuti dell’Osservatorio povertà educativa #conibambini sono realizzati da Openpolis con l’impresa sociale Con i Bambini nell’ambito del fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Sono messi a disposizione in formato aperto, raccolti e trattati così da poterli analizzare in relazione con altri dataset di fonte pubblica, con l’obiettivo di creare un’unica banca dati territoriale sui servizi. Possono essere riutilizzati liberamente per analisi, iniziative di data journalism o anche per semplice consultazione. I dati relativi alla presenza di palestre scolastiche rispetto al comune sono stati elaborati incrociando informazioni di fonte Mim, Istat e Dip. Coesione.