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Boxe and Blues Song of Christmas

Il mio Rocky Marciano è la storia della sua vita in quindici round, quindici capitoli di pugilato, e in dodici battute, dodici capitoli di blues. Rocky Marciano Blues. E tutti i ventisette capitoli, pugilato e blues, si riferiscono a uomini e donne e s’intitolano con nomi e cognomi di uomini e donne, perché la vita, anche quella di Rocky Marciano, anche quella del blues, è fatta, segnata, scandita da incontri con uomini e donne”. (dalla Prefazione)

di Gigi Marchitelli

Marco Pastonesi è un uomo di passioni. Le coltiva, le nutre per anni. Poi, d’improvviso, queste sue passioni gli esplodono dentro, deve narrarle, esprimerle con la sua arte ineguagliabile del racconto, in un articolo, in un podcast, in un libro.
Ecco, di un nuovo libro parliamo in questa vigilia di Natale, un libro di blues (ci sta, dài) e di boxe (boxe a Natale?!?), pubblicato da 66Thand2nd, una casa editrice di cui abbiamo già parlato, più volte e che conviene tenere d’occhio.

Non mi sottraggo alla domanda: blues, d’accordo, un po’ triste, nostalgico, ma sta bene anche in chiesa, fa atmosfera, se proprio non vi scruti dentro fino in fondo a trovare quello zoccolo duro di disperazione. Ma boxe a Natale? Sì, perché il Natale è la storia di un Dio che sceglie di diventare uomo, di vivere la vita degli uomini sulla sua pelle, di giocarsela alla pari con noi, anzi, partendo dall’ultimo gradino della scala sociale. E questa è anche la storia di tutti i pugili. E specialmente di Rocky Marciano, nato Rocco Marchegiano, da Quirino, poi rinominato Pierino, di Ripa Teatina (Chieti) e da Maria Pasqualina Picciuto, detta Lena, originaria di San Bartolomeo in Galdo (Benevento). Italoamericani, poveri, marginali, silenziosi o chiassosi ma sempre gran lavoratori, alla ricerca del loro sogno americano.
Come Rocco diventa Rocky, ve lo lascio leggere nel libro, nei suoi quindici round. Perché, ve lo faccio raccontare qui dalla voce dello stesso Marco Pastonesi:

“Non aveva gioco di gambe. Non aveva varietà di colpi. Non aveva l’arte della difesa. Non aveva stile, eleganza, classe, talento. Non aveva fantasia. Non aveva l’altezza né l’allungo. Non aveva neanche la pelle nera dei più grandi pesi massimi di quell’epoca. Ma aveva un pugno, uno solo: il destro, che per quanto annunciato, telefonato, previsto, prima o poi partiva e arrivava, prima o poi colpiva e segnava, ed era sempre devastante.”

“Nei primi incontri gli dicevano, gli ripetevano, si raccomandavano: la guardia, il gancio, l’uno-due. Rocky sembrava confuso, disubbidiva, non eseguiva. Finché gli dissero, e allora non ci fu più bisogno di ripeterlo e raccomandarsi: il destro, appena puoi. E quello fu abbastanza, e quello fu tutto”.

Rocky diventa l’imbattuto campione dei pesi massimi, 49 match con 49 vittorie e 43 ko, tra il 1952 e il 1956. Tra le vittime Joe Louis e Jersey Joe Walcott, Roland LaStarza e Archie Moore. L’unico campione dei pesi massimi della storia a ritirarsi imbattuto, difendendo il titolo sei volte.

Poi, c’è questa ardita e riuscita combinazione: boxe e blues, dodici storie di bluesman e blueswoman che si intrecciano alla storia di Rocky Marciano. Perché la boxe è musica, e il blues è boxe. Perché ci sono storie che legano questi due mondi. Perché ci sono stati bluesman con il nome di un pugile e pugili con il nome di un bluesman. Perché Miles Davis, per esempio, si allenava. Boxava con dei ragazzi e li avvisava: “Non colpitemi in bocca, stasera devo suonare”. Perché gli incontri, le contaminazioni, sono il sale della nostra vita e ne definiscono un racconto più preciso, più denso.

Quindi, fatevi questo regalo, per Natale: lasciatevi raccontare da Marco Pastonesi queste storie di boxe al ritmo di blues.

P.S. Ci fu un cinquantesimo incontro, fuori tempo massimo. Utilizzando una delle prime forme di intelligenza artificiale e analizzando stili, tecniche, movimenti, venne montato il combattimento immaginario fra Rocky Marciano e Muhammad Alì, deciso da un algoritmo. Due grandi campioni, ma di generazioni diverse: Muhammad Alì iniziava la carriera quando Rocky Marciano la lasciava. Venne proiettato nei cinema il 20 gennaio 1970. Rocky vinceva per KO alla tredicesima ripresa. Ma non lo seppe mai: era morto in un incidente aereo l’anno prima. Muhammad Alì, invece, si arrabbiò moltissimo.

Rocky Marciano Blues
di Marco Pastonesi
66THAND2ND editore, 2023
Pp. 162, € 17

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