Bettini: La medaglia olimpica ti cambia la vita (in meglio)
A fine agosto il vincitore della medaglia d’oro ad Atene 2004 pedalerà da solo in Grecia per ricordare quella vittoria storica
di Nando Aruffo

ROMA – Paolo Bettini è nato a Cecina il Primo aprile 1974: ha quindi 50 anni. Il 14 agosto 2004 vinse la prova di ciclismo su strada, in linea, ai Giochi Olimpici di Atene: sono passati 20 anni.
Bettini da tempo voleva festeggiare il suo mezzo secolo con un viaggio da solo in bicicletta: “Avevo pensato al Tibet, ma c’era da salire a cinquemila metri d’altitudine e non me la sono sentita. Ho pensato al Sud America che mi affascina molto. Poi, grazie ad Alessandro Fabretti vice direttore di Rai Sport, ho conosciuto il Console Onorario greco a Livorno, Elena Konstantos e l’idea è nata da sola: compio cinquant’anni, ne sono passati venti dai Giochi Olimpici perché andare in giro per il mondo? Il mio viaggio lo faccio in Grecia”.
Paolo Bettini ha presentato la sua bella idea a Roma nell’Ambasciata di Grecia in Italia dove è stato accolto (dove siamo stati accolti) dall’Ambasciatore S.E. Eleni Sourani: “Siamo qui a diffondere ogni giorno i valori olimpici, pace e fraternità”. Le ha fatto eco Elena Konstantos, Console Onorario greco a Livorno: “Ho un passato sportivo. Sono convinta che lo sport sia una cooperazione ideale tra popoli e quando ho conosciuto Paolo è stata immediata l’idea di ricordare la sua vittoria olimpica con un viaggio in Grecia”.
Paolo Bettini affronterà il viaggio da solo in bicicletta da Katerini ad Atene in dodici tappe: partenza il 26 agosto; arrivo il 6 settembre dopo aver percorso quasi mille chilometri: 988 km e circa 10.600 metri totali di dislivello. Il tutto per seguire una sorta di filo d’Arianna attraversando i luoghi simbolo della Grecia. Dal Monte Olimpo (dimora degli dèi) a Sparta (famosa per i suoi guerrieri leggendari) passando per Olimpia patria dei Giochi Olimpici e giungendo infine ad Atene, capitale della Grecia e luogo in cui, il 14 agosto 2004, Paolo Bettini è entrato nella leggenda del ciclismo conquistando l’oro olimpico: come ha detto lui stesso, il punto più alto della sua eccezionale carriera.
Le tappe sono state pianificate tutte; non l’arrivo ad Atene: “I greci mi hanno conferito la cittadinanza onoraria di Atene come a tutte le altre medaglie d’oro, quindi non so cosa succederà quando arriverò. Di sicuro nel mio viaggio andrò sul Monte Olimpo il primo giorno e poi nell’ultimo ripercorrerò i chilometri finali della mia prova olimpica”.
Sono passati vent’anni e Paolo Bettini continua ad emozionarsi come un ambino quando parla della sua vittoria: “Quando vinci una Liegi Bastogne Liegi pensi: va bene, se ho vinto questa corsa qua ci posso credere e diventare un corridore importante; vinci un campionato del mondo di ciclismo e poi anche due e resta sempre dentro al ciclismo. Però quando vinci una prova olimpica ti riconosce tutto il mondo e anche tu diventi una persona migliore. Non ho dubbi: Atene è il punto più alto della mia carriera”.
Non manca uno sguardo al materiale: “Sarò equipaggiato come un cicloturista e farò tutto da solo: sulla bici avrò due sacche con tutti gli attrezzi necessari in caso di foratura o incidente o imprevisto. Poi ne approfitterò anche per testare materiali nuovi. Consentimi di ringraziare Sportful per la maglietta identica a quella olimpica e però realizzata con i materiali di oggi; Lazer per un casco leggerissimo; 3T per la bicicletta costruita nuova nuova appositamente per me: per ora è un pezzo unico”. Consentito. Bicicletta e casco hanno disegni che richiamano gli antichi Giochi Olimpici.
Al seguito non avrà né meccanico né massaggiatore: soltanto la sua compagna Marianella Bargilli in auto. Sarà seguito pedalata dopo pedalata da ATC Comunication.
Sì, è vero: la medaglia olimpica ti cambia la vita, dice Paolo Bettini. In meglio, aggiungiamo noi.





