Strade nere, strade vere
100 storie di ciclismo africano e in Africa: il nuovo libro di Marco Pastonesi
di Sergio Ghisleni
All’erta ciclobibliòfili (o anche allerta senza apostrofo: si può sottilizzare ma in fondo qui è solo questione di stili). E’ con lo stile unico che l’ha reso riconoscibile alla riga tre – senza dover sbirciarne la firma – che Marco Pastonesi ha presentato il suo nuovo libro: Strade Nere. Se non avete ancora incontrato questo autore, peggio per voi ma sappiate almeno che è già vincitore di un premio Bancarella Sport (non ama vantarsene, ma non può negarlo) e che da anni pedala, su strada e su tastiera, forte (anche) di lunga esperienza giornalistica alla Gazzetta dello Sport.
Impossibile far rientrare i suoi libri di-sullo-e-nello sport, preferibilmente il ciclismo, in una categoria che non sia – appunto – il vasto “genere Pastonesi”: narrativo ma anche saggistico, post-giornalistico ma pure pre-novellistico, e sempre e comunque “pseudo-nullistico”: nel senso di non dare mai la benché minima impressione di voler insegnare qualcosa. Eppure. Difficile, molto, non imparare qualcosa – oltre a scoprire tante vicende inedite – scorrendo le pagine di un libro come Strade Nere. E impensabile condensarne le storie in un articolo di presentazione. sarebbe come pretendere di spiegare l’Africa, o anche solo descriverla, in una sorta di “bigino”.
Perché nelle cento afriche di Strade Nere, tra avventure atmosfere colori odori, si scoprono le magìe del Tour du Fasò, o Burkina Faso, o Alto Volta. Mescolati a personaggi unici come il tunisino Ali Neffati che corse – primo africano nella storia – il Tour de France nel 1913. E poi, ancora, non solo l'”òmega” tragica dell’eroe immortale Fausto Coppi ma anche l'”alpha” di Bartali come eroe globale della bici, perché fu in Africa che Gino vinse la sua prima corsa internazionale. E la copertina con Girmay è un riferimento al presente ma anche una pagina sul futuro: pure nel ciclismo, come in tutto ciò che è umano sul pianeta, non c’è futuro senza l’Africa. E non dev’esserci più un’Africa senza futuro.

Strade nere. Da Bottecchia a Mandela, da Coppi a Girmay. Dal tour of Rwanda alla Tropicale Amissa Bongo. 100 storie di ciclismo africano e in Africa EdiCiclo, pagg. 160, euro 16