Un mondo di mascotte: olimpiche e non, scopriamole insieme

di Pamela Fabiano
E’ stato presentato ieri, 24 febbraio, il nome della mascotte dei Campionati Europei di Atletica Leggera Roma 2024: si chiama Ludo e, tutto fucsia e sorridente, è stato scelto dagli utenti social grazie ad un sondaggio aperto sui profili ufficiali della manifestazione.
Ludo è solo l’ultimo dei nuovi amici che ci accompagneranno nei prossimi mesi in vista di alcuni dei più grandi appuntamenti sportivi mondiali. Facciamo la conoscenza, dunque, anche dei due simpatici cuginetti d’oltralpe di nome Phryges che simboleggiano i Giochi Olimpici e Paralimpici di Parigi 2024, e di Tina e Milo, i fratelli ermellini italiani simbolo delle Olimpiadi e Paralimpiadi Invernali di Milano-Cortina 2026.
Ludo: il Colosseo e la storia dei giochi romani
Sempre allegro e positivo, Ludo è un Colosseo animato il cui nome ha vinto su altre proposte quali Flavio, Urbe o Astra. A Roma, Ludo è usato come diminutivo di uno dei nomi italiani più comuni – Ludovico o Ludovica – ma in questo caso Ludo richiama la parola latina Ludi, i giochi pubblici che nell’Impero Romano venivano organizzati regolarmente per intrattenere e divertire il popolo, nel corso delle festività più importanti del calendario romano. I Ludi Magni erano i giochi pubblici più grandi e maestosi, dedicati a Giove re degli dei, inaugurati dal re Lucio Tarquinio Prisco. Detti anche Ludi Romani, si svolgevano dal 4 al 19 settembre ed erano introdotti dai Ludi Scaenici, momenti di rappresentazioni teatrali. I Giochi, ovviamente, avvenivano al Circo Massimo e continuavano con i Ludi Circences che era il momento più atteso dei Giochi, durante i quali alla fine di una sfilata si offrivano sacrifici a Giove capitolino.
Nella lingua latina, lo ricordiamo, con il termine ludus ci si riferisce appunto al gioco e al divertimento che sono proprio lo spirito della nostra mascotte Ludo, pronta a diventare una vera protagonista dell’animazione al Foro Italico e allo Stadio Olimpico dove, dal 7 al 12 giugno, verranno assegnate le 141 medaglie dei Campionati Europei di Atletica Leggera.
Phryges: insieme per migliorarsi a vicenda
Due berretti frigi: sono loro il simbolo dei Giochi Olimpici francesi. Lo sappiamo bene, il berretto frigio è un “riferimento collettivo per il popolo francese, anche nel mondo dell’arte (come metafora della libertà) e come simbolo della Repubblica nelle istituzioni francesi”, così si legge sul sito www.olympics.com. “I berretti frigi” continuano gli organizzatori dei Giochi, “possono essere visti sul capo dell’iconica Marianne in ogni municipio, e persino su oggetti di uso quotidiano in Francia, come monete e francobolli. Sono anche un simbolo internazionale di libertà, indossato dagli schiavi liberati in epoca romana e appaiono anche su diversi emblemi del Nord e del Sud America. Conosciuto anche come ‘cappello della libertà’, il berretto frigio è diventato uno dei simboli della Repubblica francese” .
L’Olympic Phryge, nelle sue due versioni olimpica e paralimpica, è blu, bianco e rosso – i colori della bandiera francese – con il logo di Parigi 2024 sul petto. Il motto della Phryge Olimpica e della Phryge Paralimpica è “Da soli si va più veloci, ma insieme si va più lontano” e incarna il modo in cui le mascotte e le persone di tutto il mondo possono migliorarsi a vicenda lavorando e gareggiando fianco a fianco.
Nota da segnalare: all’a presentazione delle due mascotte i social si sono scatenati sostenendo che il cappello frigio è da tempo simbolo volgare e allusivo della donna in Francia a causa della sua forma triangolare…perchè non ci hanno pensato coloro che lo hanno scelto?
Tina e Milo: complementarità e aiuto reciproco nelle differenze
Sono un richiamo a Cortina e a Milano, Tina e Milo, e sono i due fratellini ermellini italiani che ci accompagneranno verso le Olimpiadi invernali del 2026.
Tina e Milo sono quindi un simbolo fondamentale dell’edizione italiana dei Giochi nel 2026. Gli ermellini con la loro vivacità e rapidità incarnano lo Spirito Italiano che guida i Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali di Milano Cortina 2026. Curiosi per natura, sorprendenti per la capacità di cambiare il colore della pelliccia in base alle stagioni, sono resilienti nell’adattarsi ad un habitat sfidante come quello montano.
Apprendiamo dal sito ufficiale di Milano Cortina 2026 che “Tina e Milo sono sorella e fratello, simili ma non identici, portatori di due energie complementari. Anche i colori sono diversi, ispirati al manto che questi animali “vestono” durante il corso dell’anno: bruno d’estate e bianco d’inverno. La scelta di proporre queste due diverse cromie ha un valore simbolico. La montagna è un ambiente da proteggere, vivere e valorizzare non solo d’inverno, ma durante tutto l’anno: i due colori sono lì a ricordarcelo. In più, la diversità è una ricchezza, soprattutto quando veicola i valori di complementarità e aiuto reciproco. La loro è una relazione virtuosa, fatta di azioni sinergiche attraverso le quali collaborare per il raggiungimento di obiettivi comuni”.
Tina è la Mascotte Olimpica, mentre Milo è la Mascotte Paralimpica che, nato senza una zampetta, ma con un po’ di ingegno e tanta forza di volontà, ha imparato a usare la coda e a superare ogni ostacolo facendo della sua diversità una forza.
Da segnalare: una coppia di fratellini animaletti, di nome Tina e Milo, sono dal lontano 2008 i protagonisti di libri illustrati per bambini dell’autrice francese Pauline Oud. Possibile che nessuno se ne sia accorto prima di scegliere questi nomi e personaggi?
La storia delle mascotte olimpiche
Le mascotte olimpiche sono una parte fondamentale dei Giochi dal 1968. Hanno il compito di dare una forma concreta allo spirito olimpico, di diffondere i valori enfatizzati da ogni edizione dei Giochi, promuovere la storia e la cultura della città e dare all’evento un’atmosfera festiva. La loro storia si può trovare sul sito ufficiale www.olympics.com