Le stelle del tennis in un libro
Massimo Grilli ha condiviso per anni il lavoro al Corriere dello Sport-Stadio con il nostro direttore. Ospitiamo con grande piacere (e un pizzico di compiacimento) la recensione in prima persona della sua prima soddisfazione libraria.
di Massimo Grilli
Oddio, una autorecensione. Nella mia lunga carriera trascorsa con il Corriere dello Sport-Stadio, ho scritto tanto di libri di sport, tuttavia mai di qualcosa che fosse mio. L’amico Nando però me lo ha chiesto e quindi non posso che provarci. Alla fine dello scorso anno, quando la casa editrice Diarkos mi ha contattato per scrivere un libro sulle stelle del tennis, che facesse parte della collana “Grande Sport”, ho accettato volentieri, sia perché mi è sempre piaciuto conoscere le vite e le vittorie dei campioni del passato sia perché, pensando ai tanti appassionati che si sono avvicinati al tennis grazie alla clamorosa scalata al vertice di Jannik Sinner e ai numerosi successi azzurri di questi ultimi anni, ho ritenuto doveroso una ripassata di… storia, per dare il giusto merito a chi ha preceduto i grandi campioni dei nostri anni. E mi vengono in mente le parole di Nicola Pietrangeli, quando difende strenuamente le sue vittorie di sessant’anni fa. «Non era un “altro” tennis – ripete spesso – era “il” tennis di quel periodo storico. Nel calcio non celebriamo forse come trionfi epici i Mondiali vinti nel ’34 e nel ’38, anche se la partecipazione era molto ridotta? E poi, io ho giocato e battuto un certo Rod Laver…».
E così, partendo dal primo vincitore di Wimbledon, Spencer Gore – che tra l’altro trovava il tennis molto meno divertente del “suo” cricket – fino ad arrivare al duello del terzo millennio tra Sinner e Alcaraz, ho selezionato i più grandi campioni – uomini e donne – di questo sport, cercando di evidenziarne lo stile e le vittorie, naturalmente, ma anche la personalità e le curiosità della carriera. Mi sono riletto i principali volumi della mia libreria – con “500 anni di tennis” di Gianni Clerici come indispensabile stella polare – e ho intrapreso un lungo viaggio nel tempo, trascorso in compagnia dei primi divi come Tilden e Lenglen, poi dei grandi australiani (Rosewall, Laver, Hoad…), dei campionissimi degli Anni Settanta e Ottanta, forse la vera età dell’oro del tennis (Borg, McEnroe, Panatta, Connors, Becker, Edberg, Evert, Navratilova, Graf, Seles…) fino ad arrivare ai Fab Four (Federer, Nadal, Djokovic e Murray) che tanto ci hanno fatto divertire. Non mancano le grandi personalità che hanno segnato la storia sociale di questo sport, dalla sfida del barone Von Cramm al nazismo alle vittorie contro il razzismo di Althea Gibson e Arthur Ashe, dalla lotta di Billie Jean King per garantire l’eguaglianza tra uomini e donne, fino al successo planetario di Serena Williams e ai nomi che sono diventati marchi famosi, come Lacoste, Fred Perry e Stan Smith. Ho rispolverato curiosità che avevo dimenticato (Perry, il britannico che vinse tre volte a Wimbledon, che nel corso della finale degli Us Open del ’36, tiene in tasca una pallina per tutta la partita, servendosene solo sul match point, e non a caso fa un ace…), ho scoperto che la giocatrice che ha vinto più tornei nella storia del tennis (243!) è la poco conosciuta Elizabeth Ryan, e raccontato quella che forse è la partita più singolare nella storia del tennis, la finale di Wimbledon del 1897, giocata tra un pastore anglicano, John Hartley, e un campione irlandese, Vere Goold, che pochi anni dopo uccise una donna, fece a pezzi il suo corpo e finì in carcere, dove si suicidò. «Il Bene trionfa sempre sul Male…», disse Hartley in una intervista. Nell’appendice ho poi ricordato numeri e statistiche di questo sport, le partite che sono passate alla storia, la cronologia e i trionfi italiani.
In centocinquant’anni questo sport è molto cambiato riuscendo però a conservare immutata la sua anima. «Il paradiso per chi ama il tennis? Una giornata di sole, palle bianche e abiti freschi, un buon avversario e un gioco brillante». Lo disse Helen Wills Moody, grande campionessa tra gli anni Venti e Trenta, impossibile darle torto.
Buona lettura e “quiet please”.

Le stelle del tennis
di Massimo Grilli
Diarkos editore
482 pagine, 20 euro.